Ricerca nell'archivio:

Il Terminal Bus di Castel Gandolfo: l'arte che trasforma i luoghi

19-12-2016

CASTEL GANDOLFO – Inaugurati ieri i murales frutto di un progetto rilevante

Volti di donne, di bimbi, immagini oniriche, bianchi, neri, azzurri, colori vivaci, visioni, poesia, realtà. Il Comune di Castel Gandolfo, in collaborazione con 'Arte e Città a Colori', le Associazioni Culturali ''Progetti Smarriti'' e 'Fare Castelli', in collaborazione con il Country Club e numerosi ristoratori e strutture alberghiere hanno permesso di raccogliere i fondi necessari per la realizzazione del progetto, ha inaugurato nella giornata di ieri, alla presenza del sindaco Milvia Monachesi, i murales che hanno trasformato il ''Terminal Bus'' di Piazza Sandro Pertini in una galleria a cielo aperto che ora raccoglie i respiri del mondo.

L'iniziativa ha visto la partecipazione di ''street artist'' di grande qualità che hanno realizzato le loro opere rigenerando un’area urbana - piuttosto anonima e con qualche scritta di troppo - in un contenitore di messaggi legati alla natura, al paesaggio e all’accoglienza.

La realizzazione delle opere ha avuto inizio il 24 Novembre 2016 e ha coperto una superficie di oltre 800 mq. Un esempio di come interi angoli di una città possano trarre giovamento da interventi di questo tipo, che andrebbero estesi in altre località poiché riescono anche ad essere un ottimo deterrente, con la propria intensità visiva e un nuovo codice del senso civico, i vandali dello spray che spesso deturpano muri e facciate dei palazzi senza cognizione. La cultura della ''Street Art'', quando è ben pensata, diventa invece di tutti e tutti ne possono fruire liberamente.

Hanno partecipato al progetto gli artisti Alessandra Carloni, Carlo Cicaré in arte Morden Gore; Tina Loiodice; Cristina Milakovic; Danilo Pistone in arte Neve; Mauro Sgarbi. Ognuno, con il suo stile, la sua creatività, ha offerto uno spunto di riflessione sia attraverso una visione onirica, oppure attraverso due figure religiose, una Madonna morente e una col bambino, o ancora tramite il forte significato di una bambina africana che soffia su un ''dente di leone''. Man mano i suoi petali si trasformano in uccelli migratori che viaggiano sul mare fino ad arrivare
tra le coste in cui gli uccelli stessi si confondono con gli uomini, ornati da asciugamani azzurri che sono il simbolo dell'accoglienza.

Le figure femminili sono spesso al centro di questo percorso a più mani in cui il tema dell'infanzia, inteso come premessa e fondamento di una vita di pace e serenità, è chiaro e preciso. ''Non c'è a questo mondo grande scoperta o progresso che tenga fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste''. La frase di Albert Einstein, impressa sul finire di un intervento, è quella che più segna la sintesi di un'idea che dal gesto artistico cade lontano, lì dove più profonde sono le disperazioni di una fanciullezza violata per fame o per guerra.

Anche il Gruppo ''Retake Castelli Romani'' ha fatto la sua parte, cancellando le scritte dal rivestimento in travertino del sottopasso pedonale che collega il terminal al centro storico. Un impegno volontario da sottolineare.

A Castel Gandolfo ha preso vita un esperimento ben riuscito che potrebbe avere delle fasi successive nei prossimi mesi. Ma ciò che più ha colpito e colpisce è la capacità dell'arte di trasformare completamente un luogo di transito o di passaggio in un punto di riflessione in cui ognuno, come giusto che sia, potrà vedere ciò che vuole al di là delle intenzioni della materia e delle figure.

Un metro di bellezza che sicuramente ha acceso luce lì dove prima non esisteva.



Il Mamilio || Proprietario ed Editore: Associazione Territorio || Direttore Responsabile: Marco Caroni || Redazione: Via Enrico Fermi 15, 00044 - Frascati (Rm) - tel. 331.91 88 520 Quotidiano Telematico di informazione www.ilmamilio.it || Non si riconosce alcun compenso o attestazione per articoli e foto pubblicate anche se firmate, salvo differenti accordi scritti particolari Registrato al Tribunale di Velletri n. 14/10 del 21/09/2010 - Copyright © 2024