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Montecompatri, scontro sulle bollette telefoniche degli amministratori

02-01-2016

MONTECOMPATRI - Botta e risposta tra il Partito democratico e De Carolis

ilmamilio.it

Arriva a stretto giro la replica del sindaco di Montecompatri Marco De Carolis alle accuse piovute nei giorni scorsi dal Partito democratico. Il fatto che sia Capodanno e che comunque siano questi giorni di festa non distrae i due schieramenti che continuano a darsi battaglia. Il tema è quello delle fatture telefoniche riferibili ad amministratori e consiglieri di maggioranza per le quali già nelle passate settimane la consigliera Pd Serena Gara aveva chiesto spiegazioni: fatture per le quali il Pd aveva poi scoperto essere stati effettuati bonifici da parte di alcuni amministratori in favore del Comune a parziale copertura di quanto sostenuto dall’Ente. “Fatture non pagate. Oltre 40mila euro l’anno per un servizio di centralino comunale, anche questa voce mai versata. Sono queste le spese che hanno fatto schizzare verso l’alto le uscite per la telefonia del Comune di Monte Compatri. Questo il contratto, per le chiamate e la linea internet, che abbiamo trovato non appena insediati a palazzo Borghese. E che abbiamo potuto rimodulare solo dal 2009”, spiega De Carolis per giustificare l’ingente spesa telefonica sostenuta dal Comune.

“Quando abbiamo ripianato i conti in rosso delle precedenti amministrazioni, cancellando 3mila euro per il fitto degli apparecchi e quelli per la postazione centralizzata delle telefonate. Abbiamo eliminato i debiti degli altri e razionalizzato (60mila euro ogni 12 mesi). Questi i fatti, mentre la minoranza locale continua con la macchina del fango. Sguazzandoci dentro e, evidentemente, trovandosi a suo agio”, aggiunge “Sulla questione smartphone abbiamo più volte spiegato la realtà dei fatti. I dispositivi sono stati interamente pagati dagli amministratori. Le cifre versate, inoltre, sono inferiori perché il contratto, oltre a prevedere schede sim con chiamate illimitate, propone sconti di circa il 70% sugli apparecchi. Quelli di sindaco, assessori e consiglieri non sono dei rimborsi, bensì anticipi. La fattura è intestata al Comune, che paga 18 euro ogni 31 giorni: noi abbiamo già saldato, per intero, il costo dei telefoni mobili; mentre l’ente ha versato una sola rata. A raccontare fandonie i membri del Pd locale sono bravi perché hanno imparato dal migliore: Renzi il bugiardo”, conclude De Carolis.

Articolo pubblicato su "Il giornale della provincia" del 2 gennaio 2016

 


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