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A Valmontone riportato alla luce un tratto dell’antica via Labicana

21-06-2017

VALMONTONE - Dall'accordo tra lo chef Antonello Colonna e l'Amministrazione comunale di Valmontone

A Valmontone la collaborazione tra pubblico e privato ha permesso di riportare alla luce un tratto di basolato, ben conservato, dell’antica via Labicana. Si tratta di un sito di particolare interesse archeologico che, ad un anno dall’accordo firmato tra il Comune di Valmontone e lo chef Antonello Colonna, è stato presentato alla stampa e alle autorità. 
 
Da tempo, come ha spiegato anche lo chef stellato, testimonianze dei topografi e antiche mappe stradali facevano ritenere che nell’area denominata “Colle dei Quadri”, sotto un superficiale strato di manto erboso, si trovasse una porzione consistente della via Labicana. 
 
“Qui - ha spiegato Colonna - nei tempi antichi c’era una stazione di sosta Ad Pictas, una specie di resort del tempo. Qualcuno, evidentemente, ci aveva visto lungo”. “Voglio ribattezzare questa operazione ‘detto-fatto’ - ha precisato lo chef - per la velocità con cui, dall’incontro in Comune ad oggi, sono state fatte le cose. Certo, a dire il vero era un pensiero che avevo da 35 anni ma solo oggi ho trovato chi ha capito cosa volevo fare, come piccolo imprenditore locale, e me ne ha data l’opportunità”. 
 
“E’ la prima cosa che mi sono trovata davanti appena assunto l’incarico - ricorda l’assessore alla cultura del Comune di Valmontone, Maria Grazia Angelucci - e non ci è voluto molto ad intenderci, a conferma che quando un progetto è credibile e alla portata di tutti è anche realizzabile”.
 
L’importante tratto di strada romana è stata quindi riportato alla fruizione pubblica grazie all’accordo di sponsorizzazione tra il Comune e la Antonello Colonna Srl, che si è fatta carico dei costi degli interventi di recupero e, per il futuro, delle attività di gestione e di manutenzione del sito. In programma c’è anche la realizzazione di attività culturali nel sito, sostenute e promosse dal privato in accordo con il Comune e la Soprintendenza archeologica competente, sotto la cui vigilanza è stato eseguito l’intervento.
 
Presenti all’evento anche il sindaco di Valmontone, Alberto Latini, e il neo sindaco di Labico, Danilo Giovannoli, che, insieme all’assessore alle attività produttive Benedetto Paris, ha annunciato l’intenzione del Comune di Labico, secondo la legge da poco approvata dalla Regione Lazio, di istituire nell’area in cui ricade la via Rabicana l’Ecomuseo “Valle delle Canapine - Valle Fredda”   
 
“Non è vero che con la cultura non si mangia, - ha sottolineato Colonna - in realtà è senza cultura che non si mangia. E noi crediamo che un sito così dia valore aggiunto al patrimonio culturale dell’area perché, oltre alle grandi meraviglie che tutti conoscono, l’Italia è ricca di piccoli tesori come questo che rischiano di scomparire, come stava succedendo all’antica via consolare. Oggi, con il restauro, a Valle Fredda, mantenendo la centralità del cibo e il legame con il territorio e la sua storia, si dà forza ad un progetto che spazia dall’architettura all’arte, dall’ambiente al paesaggio, fino al patrimonio agroalimentare”.
 
“Con questo progetto - conclude il sindaco Latini - si consolidano i rapporti tra il Comune, la Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell'Etruria Meridionale e l’imprenditore privato anche in termini di promozione, visto che ogni evento, iniziativa e manifestazione che saranno realizzati sul luogo saranno veicolati con un’immagine coordinata dei tre, concentrando così gli sforzi in un obiettivo unico ed efficace”.


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