Lieti eventi - Frascati: Andrea Cristiano si è laureato in Ecobiologia col massimo dei voti

Pubblicato: Martedì, 24 Luglio 2018 - redazione attualità

cristiano andrea1FRASCATI (lieti eventi) - Discutendo una tesi sull'impatto dei cambiamenti climatici negli ultimi 50 anni sui mammiferi terrestri

ilmamilio.it

Con una brillante discussione sul tema: “Impatto dei cambiamenti climatici e di uso del suolo sugli areali di distribuzione dei mammiferi terrestri dagli anni’70 ad oggi”, presso la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” venerdì scorso 20 luglio 2018, ha conseguito la Laurea Magistrale in Ecobiologia il nostro concittadino Andrea Cristiano, 24 anni da poco compiuti, con la votazione di 110/110.

Relatori: il prof. Luigi Boitani (interno) e la dott.ssa Michela Pacifici (esterno).

Di seguito una sintesi sul lavoro di Andrea:

“I cambiamenti climatici e le variazioni di utilizzo del suolo sono stati identificati come fattori determinanti nella perdita di areali per i mammiferi terrestri nell’arco degli ultimi cinquant’anni. Il riscaldamento globale di natura antropogenica, determinato dall’aumento di emissioni di gas serra – primo fra tutti l’anidride carbonica – in atmosfera, ed il crescente tasso di conversione di terreni naturali per scopi produttivi, hanno causato forti impatti sui gruppi di mammiferi terrestri a scala sia globale che locale. Gli aumenti di temperatura e gli usi antropici del suolo hanno agito degradando, frammentando e distruggendo gli habitat di moltissime specie di mammiferi, i quali sono stati costretti a spostarsi in zone dove potessero permanere delle condizioni idonee. In questo modo il riscaldamento globale ha spinto molti gruppi di specie a muoversi verso latitudini ed altitudini maggiori alla ricerca di temperature più fresche, ma le variazioni di uso del suolo a scopi antropici hanno ridotto l’accessibilità a zone idonee. In questo modo le specie impattate dai cambiamenti esaminati hanno perso parti piuttosto considerevoli dei propri areali originari negli ultimi decenni.

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In questo lavoro di tesi sono state stimate le variazioni di temperatura medie e di precipitazioni annue e le variazioni
di categorie di uso naturale ed antropico del suolo, su scala globale dal 1970 al 2015. Questi parametri sono stati messi in correlazione con le tendenze di perdita, guadagno e mantenimento degli areali da parte di 206 specie di mammiferi terrestri nell’intervallo di tempo selezionato: in questo modo sono stati modellizzati gli effetti dei cambiamenti climatici e di uso del suolo, insieme alle variabili relative al reame biogeografico e la taglia corporea delle specie, sull’evoluzione degli areali di distribuzione negli ultimi decenni, e ne è emerso un quadro allarmante. Il riscaldamento globale e la conversione di suoli naturali a scopi antropici hanno giocato un ruolo fondamentale nella contrazione degli areali di moltissimi mammiferi.

I massicci processi di deforestazione avvenuti in Africa equatoriale, in Amazzonia e nel sud-est asiatico hanno compromesso fortemente l’integrità degli habitat; intere specie sono state costrette a spostarsi o sono state eliminate in alcune porzioni di areale, con gravi ripercussioni su tutte le comunità e gli ecosistemi. In Eurasia e in Nord America, invece, il crescente aumento delle temperature ha comportato forti alterazioni dei sistemi naturali. Se per alcune specie le nuove condizioni più miti si sono tradotte in una maggiore capacità di dispersione, per molte altre, adattate a climi freddi, è diventato impellente spostarsi a quote e latitudini sempre maggiori. Questi impatti sono stati particolarmente significativi per le specie di grande taglia che necessitano di territori più grandi e sono caratterizzate da tassi metabolici, di crescita e riproduttivi più lenti che rendono difficile adattarsi a mutamenti rapidi.

Comprendere come i cambiamenti climatici e di uso del suolo abbiano agito in passato costituisce una chiave di lettura fondamentale per immaginare quali possano essere gli sviluppi futuri, e come contrastare la perdita di biodiversità dovuta all’accentuazione di questi fenomeni. In un mondo in cui i processi sembrano procedere ad una velocità tale da sfuggire al controllo, conoscere gli effetti delle attività dell’uomo costituisce un obbligo ed una necessità".

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