Rifiuti Frascati, Canestri e Carboni: "Mastrosanti distratto, ora difenda tutti i lavoratori"

Pubblicato: Lunedì, 23 Luglio 2018 - redazione politica

FRASCATI (politica) - I due ex assessori all'Ambiente ripercorrono le vicenda sul contratto di servizio. Una lunga storia

ilmamilio.it - nota stampa

“Conosciamo bene la situazione che coinvolge il cantiere di Frascati Lazio Ambiente, perché, al contrario di quanto afferma il Sindaco, ci abbiamo lavorato moltissimo, anche per sanare il vulnus lasciato dalla sua gestione da assessore”. È quanto affermano Roberto Canestri e Simone Carboni, assessori all’Ambiente nella giunta Spalletta.

“La precedente amministrazione, insediatasi 6 mesi prima della scadenza del contratto con Lazio Ambiente, avrebbe dovuto trovare le procedure per una nuova gara già avviate. Trovammo, invece, il funzionario preposto assente per malattia, il facente  funzione, dipendente Sts, con contratto scaduto da qualche settimana, e il dirigente assente (essendo a scadenza con il sindaco Di Tommaso). Come se non bastasse ci trovammo con una pesante esposizione debitoria nei confronti di Lazio Ambiente, alla quale il Comune di Frascati doveva oltre un milione di euro risultando tra i più morosi, con l’azienda che minacciava la sospensione del servizio. La morosità fu saldata con accordo e pagamento in due tranches dall’amministrazione Spalletta, a salvaguardia di azioni esecutive nei confronti del Comune di Frascati per il recupero delle somme e del licenziamento dei dipendenti Lazio Ambiente addetti alla gestione rifiuti del territorio frascatano, ai quali l’azienda non avrebbe più potuto pagare le retribuzioni, causa i mancati introiti da parte di Frascati e altri Comuni morosi”.

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“Per evitare di andare in proroga – proseguono i due assessori – studiammo la fattibilità di un affidamento in house, senza ricorrere a costose consulenze esterne, ma utilizzando le capaci risorse presenti in Comune e in Sts. Dopo aver vagliato in un primo momento la soluzione di affidare il servizio proprio alla Sts, rendendoci conto che non era economicamente sostenibile per l’Azienda, abbiamo scelto di attivare le procedure per far gestire il servizio ad Ambiente di Ciampino. Una decisione fortemente osteggiata dalle opposizioni, con tanto di esposti fatti anche dall’attuale sindaco pur di bloccare o comunque ritardare la procedura. Esposti, come quello fatto all’Antitrust, che si sono rivelati veri e propri buchi nell’acqua. La delibera di passaggio ad Ambiente era predisposta e sul tavolo dei lavori del consiglio per luglio 2016, ma gli eventi che hanno sancito la fine dell'amministrazione Spalletta non hanno consentito il perfezionamento dell'iter di approvazione. Nei primi 100 giorni dell’attuale amministrazione ci aspettavamo l’espletamento del bando di gara, come promesso in campagna elettorale e messo nero su bianco tra gli impegni. Ad oggi abbiamo solo una costosa consulenza che, dati i problemi finanziari del nostro Comune, si poteva evitare visto che la CUC offre lo stesso servizio gratuitamente”.

“Ripassata un po’ di storia, che il sindaco probabilmente preso da altri pensieri ha dimenticato, ora chiediamo al primo cittadino – concludono Canestri e Carboni – di valutare il mantenimento del preaccordo che venne preso dalla precedente amministrazione e che prevedeva il mantenimento dei 54 lavoratori operanti a Frascati (tutti i diretti e 6 indiretti). Il miglioramento del servizio non può avvenire lasciando indietro famiglie che hanno fatto parte e che fanno ancora parte della squadra che opera da tanti anni.

Se il Sindaco per primo non dà un segnale concreto di essere dalla parte dei lavoratori, tutti i lavoratori, nessuno potrà più sentirsi al sicuro, particolarmente in questo momento in cui chiunque operi nel pubblico a qualsiasi titolo viene spesso, e ingiustamente, etichettato come fannullone. Come mai l’attuale sindaco, all’epoca assessore all’ambiente uscente e sui banchi dell’opposizione, richiedeva allora (e giustamente) la salvaguardia di tutti i dipendenti nell’eventuale passaggio ad altra azienda per la gestione dei rifiuti ed oggi invece agisce diversamente? Se ne deve dedurre che oggi ciò non valga più? O che ci sono, forse, numeri sacrificabili sul banco dell’amministrazione della cosa pubblica? Noi non la pensavamo così allora né tantomeno ora. Soprattutto quando dietro quei numeri ci sono delle persone, siano essi due o dodici poco importa, reputiamo che quando si tratta di un principio fondamentale quale la salvaguardia di un posto di lavoro e la tutela della famiglia che da quel posto di lavoro trae sostentamento, non ci possano essere rinunce di sorta. E questo vale per tutti gli ambiti”.