Grottaferrata, i temi all’ordine del giorno sono migranti e urbanistica. L’assenza di una condivisione sui problemi

Pubblicato: Martedì, 03 Luglio 2018 - Fabrizio Giusti

Risultati immagini per grottaferrata mamilio corsoGROTTAFERRATA (attualità) – Intanto il capogruppo di maggioranza Bosso avrebbe protocollato nei giorni scorsi un’interrogazione su un permesso di costruire nel centro storico.

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Migranti e Urbanistica: sono questi i temi di dibattuti nella società e nella politica di Grottaferrata. Più il primo che il secondo, perché parlare di ‘massimi sistemi’ è più semplice che prendere posizione sulle prossime edificazioni o sugli strumenti per arginarle. Sopratutto quando il quadro è sfumato, denso di pareri contrastanti. La Delibera 41 è stata superata? La Delibera 43 sarà oggetto di un dibattito più approfondito con la popolazione che la subisce nelle sue parti più deteriori? Se tutti sono d’accordo con le norme di salvaguardia di alcune zone perché non applicarle con un’opera di collegiale tra le forze politiche? Come aiutare la città a non soccombere sotto altre decine di migliaia di metri cubi? Come migliorare la viabilità di Pratone? Quale sarà il futuro di Borghetto, Cartabrutta o Pratone? Tutte domande che si rincorrono, ma senza che sia stato determinato un riferimento da cui partire. Ognuno continua a sintetizzare il proprio stato, ma senza condivisione. E così nulla si risolve. Nel caos, nelle divisioni e nell'indecisione il lavoro di chi costruisce o vorrebbe farlo è più semplice.

Il discorso legato all’accoglienza è sostanzialmente più agevole. I fronti sono chiari e continuano a ribattersi le accuse sui migranti in arrivo. La maggioranza, il PD, Città al Governo e M5S sono favorevoli allo Sprar. Contro Lega, Fratelli d’Italia e Casa Pound (forze esterne al consiglio comunale) e il consigliere comunale Gianluca Paolucci.

Il sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo si farà. L’amministrazione in questo senso è stata chiara, ribadendo i suoi propositi con dichiarazioni e comunicati in cui sono sopratutto il sindaco Andreotti e l’Assessore Rocci ad essere divulgatori dell’iniziativa. Con o senza i tagli annunciati da Salvini sulla quota pro-capite per migrante (da 35 a 20 euro dal 2020?), si va avanti. Un nuovo terreno di scontro è prevedibile quando si saprà chi gestirà effettivamente l’accoglienza e in quale zone della città saranno distribuiti i nuclei famigliari (sempre che la richiesta del Comune su questa tipologia di rifugiati sarà effettivamente accettata). Perché è arcinoto che ognuno è liberale fino a quando il ‘problema’ non gli arriva sotto casa. Sarà interessante vedere, a quel punto, come reagiranno gli ambiti territoriali direttamente coinvolti.

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Se il dibattito su questo delicato tema avesse avuto un maggiore processo democratico nell’immediato questo tipo di criticità non si sarebbero palesate. In otto mesi (l’approvazione della delibera sullo Sprar è del novembre 2017) dal Comune non è arrivata neanche una proposta di assemblea pubblica. Il primo dibattito in consiglio è stato possibile dopo sei mesi grazie ad una interrogazione di Città al Governo ed è servita solo per comprendere che ci sarebbe stato un bando per la co-progettazione. Qualcosa, solo ora, si è mosso. E’ poco. Con più attenzione si sarebbero evitate molte delle tensioni che si palesano sui social e tra la comunità.

Da Palazzo Consoli, intanto, giungono ulteriori novità. Il capogruppo di maggioranza Marco Bosso avrebbe protocollato nei giorni scorsi un’interrogazione indirizzata al sindaco Andreotti sul permesso di costruire di un immobile sito nel pieno centro storico, a pochi passi da Viale San Nilo. Un fatto anomalo? In verità no, anche se negli ambiti politici locali si afferma che l’iniziativa sarebbe un ‘segnale’ specifico. In realtà il panorama è talmente piatto che anche un fatto simile può provocare suggestioni che in realtà non esistono. L’area oggetto dell’interrogazione, comunque, ricadrebbe nel piano particolareggiato centro-nord e non contemplerebbe alcun aumento di cubatura.

Bosso avrebbe chiesto di conoscere quale sia il tipo di intervento in essere sull’immobile in oggetto e quali siano gli atti autorizzatori presupposti con le relative motivazioni tecnico/politiche. Nell’interrogazione si palesa la volontà, in caso di anomalie, di chiedere quale procedure adottare, compresa eventuale sospensione in autotutela dell’eventuale permesso a costruire e/o strumento urbanistico adottato, fino ad inviare gli atti specifici alle autorità competenti al fine di valutare eventuali responsabilità. A meno di ripensamenti del proponente, la questione sarà dibattuta già nel prossimo consiglio comunale utile.

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