Il centrodestra di Frascati s'è desto. Anzi forse. E' tutto da vedere
Pubblicato: Mercoledì, 07 Giugno 2023 - redazione politicaFRASCATI (attualità) - Negli ultimi 24 anni lo schieramento non è mai stato unito ed ha sempre lasciato la città nelle mani del centrosinistra. E i protagonisti sono quasi sempre gli stessi
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Trascinato dal vento nazionale, anche il centrodestra di Frascati sente odore di possibilità di vittoria. Qualcosa che all'ombra del Tuscolo non capitava dalla bellezza di 24 anni quando, nel 1999, l'alfiere del centrodestra unito (parola poi scomparsa dal vocabolario dello schieramento, almeno in versione frascatana) riuscì a chiudere al primo posto al primo turno (33% dei voti per Angelo Chiolle contro il 30% di Posa) salvo poi venire sconfitto da un rimontante centrosinistra al ballottaggio. Anche 4 anni prima, nel 1995, Giuliana Ricottini aveva "vinto" al primo giro di boa (37% contro il 35% di Enrico Molinari) salvo poi essere surclassata nel ballottaggio.
Ma insomma parliamo di molti, molti anni fa. Da quel momento in poi Frascati è stabilmente finita nelle mani del centrosinistra seppur sistematicamente diviso. E, dopo due commissariamenti, è stata costretta a dichiarare dissesto.
Il centrodestra così sì è risvegliato e nonostante la perdurante presenta dell'elemento più divisivo di tutti (Mirko Fiasco) in questi ultimi due mesi si è coagulato attorno ad un "coordinamento" che darebbe la parvenza di apparire unitario.
C'è da crederci?
La domanda è lecita, soprattutto perché in questo coordinamento sono comunque confluiti tutti i protagonisti delle esperienze di centrodestra degli ultimi 25 anni. Come a dire che, insomma, il vento nazionale sarà pure cambiato ma è da vedere sul locale come vanno le cose.
Certo è che le fresche vittorie di Cascella a Velletri e di Calcagni a Rocca di Papa, fanno ben sperare il centrodestra frascatano nella possibilità di un colpaccio.
Ma, si sa, in politica più che in altri ambiti il ferro va battuto finché è caldo perché, soprattutto di questi tempi, gli innamoramenti dell'elettorato durano sempre meno. Ne sanno qualcosa, tanto per restare in tempi recenti, i vari Renzi, i 5 stelle, lo stesso Salvini.
Dunque: da una parte un centrodestra che recita la parte dell'unità (mai vista negli ultimi 24 anni, un quarto di secolo), dall'altra una maggioranza di centronistra che in oggettiva enorme difficoltà amministrativa - e si sapeva - ha dalla sua di contro una buona solidità consiliare.
Il tempo stringe per il centrodestra che, oltre a tutto, non conosce l'effettivo stato delle carte nei cassetti della sindaca. Vale a dire che sì, un conto è sperticarsi per cercare di cavalcare l'onda, un altro avere una proposta di governo che non sia solo quella della mera opposizione a testa bassa ma che sappia proporre ad una Frascati dimessa una reale e sostenibile alternativa.
La differenza tra le due cose c'è. E non è affatto poca.