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E' arrivata una segnalazione di un cittadino 50enne che ieri si è recato ai seggi per votare la sua preferenza per l'elezione del segretario del PD, ma gli è stato impedito di procedere alla votazione. Il cittadino scrive (nota inviata anche ai vertici del Partito Democratico regionale, provinciale e nazionale):

"Buongiorno, mi chiamo G.G. abito e vivo ad Ariccia. Ieri mattina mi sono recato presso il vostro seggio ad Ariccia, presso l'oratorio don Bosco per partecipare alle elezioni Primarie del PD. Una volta all’interno mi è stato controllato il mio profilo FBook dalla segretaria del seggio e dalla segretaria locale del PD. Per tanto mi è stato detto, di fronte a testimoni ed iscritti al locale PD, di essere persona  chiaramente di destra, meloniana, putiniana e quinti di non aver diritto al voto per le primarie dei Dem. 

Chi scrive ha insistito per esercitare il proprio legittimo diritto di voto (come da regolamento,  tutti i cittadini iscritti alle liste elettorali possono partecipare alle primarie del Partito Democratico, non è richiesta la tessera e la militanza) e per tutta risposta sono stati chiamati addirittura i Carabinieri di zona. Giunti sul posto i militari ci hanno ascoltato le vicende ed identificato  tutti per poi andare via impossibilitati ad intervenire al momento. 

Oggi sono stato vittima a mio avviso di una inaccettabile ed incredibile discriminazione da parte di chi rappresenta il Partito Democratico che per antonomasia accoglie, ospita e condivide eterogeneità sociali e, perché no, anche chi vuole cambiare visione politica.

In conclusione volevo semplicemente dare il mio supporto alla signora Schlein ed in maniera che ritengo non democratica mi è stato impedito.

Scrivo queste poche righe di denuncia perché mi ritengo vittima di un grave fatto che non si rispecchia con la visione del Partito a cui  vorrei avvicinarmi.

Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. Cordiali saluti , lettera firmata". 

 

 

Dalla segretaria del Partito Democratico di Ariccia, sentita telefonicamente, Giorgia La Leggia, arriva la risposta al diniego: "Semplicemente le disposizioni interne del nostro Partito, non consentono a persone dichiaratamente di destra di partecipare alle votazioni per le primarie del Partito Democratico. Per questo motivo, abbiamo chiesto al signore G.G di non poterlo accreditare al voto e chiesto gentilmente, visto le informazioni in nostro possesso, che confermano la sua militanza nel centro destra, di non poter procedere al voto. Prima di prendere noi in sede la decisione finale ci siamo anche consultati con il segretario provinciale del Partito, che ha avallato la nostra decisione locale. Nessuna discriminazione o azione anti democratica, ci siamo attenuti a quelle che sappiamo bene essere le disposizioni per le votazioni alle primarie dem ".