VICENDE | "Vita sei bella, morte fai schifo": così se ne andò Claudio Villa

Pubblicato: Martedì, 07 Febbraio 2023 - redazione attualità

villa claudio 3 ilmamilioROCCA DI PAPA (vicende) - Il "reuccio" della canzone italiana, che aveva scelto Rocca di Papa per vivere, è scomparso il 7 febbraio 1987

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Il 7 febbraio 1987, ormai ben 36 anni fa, si spegneva il cantante e attore Claudio Pica, in arte Claudio Villa, soprannominato il “Reuccio” della canzone italiana durante una puntata del programma radiofonico Rosso e nero, condotta da Corrado Mantoni.

Il cantante è scomparso all’età di soli 61 anni per le conseguenze di un infarto, il triste annuncio avvenne durante la serata finale del 37° Festival della Canzone Italiana e ad annunciarlo fu Pippo Baudo, signore incontrastato della kermesse, seguito da una commossa e forse la più lunga standing ovation nella storia del Festival. L’edizione più vista di sempre.


Romano di Trastevere e dotato di una voce di stampo tenorile, negli anni Cinquanta Villa divenne il cantante italiano per antonomasia, raggiungendo una grande popolarità in un panorama musicale ancora dominato dai “Maestri” e dai direttori d’orchestra, quindi non ancora dagli interpreti.

Durante i suoi quarant’anni di carriera Villa ha inciso 3.200 canzoni, venduto circa 45 milioni di dischi, partecipato a ben 13 Festival di Sanremo – più due volte in qualità di ospite – e occasionalmente fu anche autore, con trentacinque canzoni depositate a suo nome.

Il celebre artista vanta, assieme a Domenico Modugno, il primato di vittorie al Festival di Sanremo: nel ‘55 con Buongiorno tristezza; nel ‘57 con Corde della mia chitarra; nel ‘62 con Addio… addio, proprio in coppia con Modugno; infine nel ‘67 con Non pensare a me.

Nel ‘59 Villa si affermò al Festival di Barcellona con uno dei pezzi più famosi del suo repertorio, Binario; mentre a Canzonissima si aggiudicò la vittoria nel ‘64 con ‘O sole mio e nel ‘66 con Granada.

In quegli anni Villa divenne un’icona popolare, con decine di fan club che inaugurò di persona, un fenomeno nuovo per l’Italia di allora. Fu anche il primo cantante a esportare la musica leggera italiana nel mondo: Argentina, Stati Uniti, Cina, Giappone, Unione Sovietica e Australia.

Fu stimato anche dall’intellettuale Pier Paolo Pasolini, che in un’occasione dichiarò:  Mi piace il repertorio delle canzoni melodiche di Claudio Villa perchè mi piace il pubblico che ama questo stile popolare e verace. Approvo che Villa scriva, musichi e interpreti le sue canzoni. Lui lo fa nel suo piccolo come Charlot ha fatto nel suo grande”.
 Judo Frascati 3 ilmamilio

Durante la sua carriera l’artista ha interpretato come attore e cantante, numerosissimi musicarelli e pellicole cinematografiche; nel 1947 partecipò per la prima volta da protagonista al film Sono io l’assassino, diretto da Roberto Bianchi Montero. In totale, la sua carriera di attore conta trenta film. Quello che probabilmente il grande pubblico ricorda maggiormente è Granada addio (1967), diretto da Marino Girolami in cui Villa interpreta l’artista Mario Valli.

A un certo punto della sua vita si trasferì a Rocca di Papa, assieme alla moglie Patrizia Baldi, che il cantante sposò in seconde nozze in Campidoglio il 18 luglio 1975; la coppia ha avuto due figlie, Andrea Celeste nata nel febbraio 1980 e Aurora nel maggio 1981.

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Nella bella cittadina dei Castelli Romani, dove Claudio Villa visse per molti anni, è stata intitolata la piazza situata in una zona detta “Villini” al celebre artista, così chiamata perché contraddistinta da due file di villini liberty collocati ai lati di un giardino pubblico; in ricordo dei suoi successi indimenticabili trasformando la musica in arte e magia, nonché della sua voce indelebile nel cuore degli italiani e dei roccheggiani.

Nello stesso anno della sua dipartita viene data alle stampe la sua autobiografia Una vita stupenda, edita da Mondadori; il libro reca la dedica proprio allo scrittore Pier Paolo Pasolini.

Per volere dell’artista il corpo è stato cremato e le ceneri sono state sepolte nel cimitero di San Sebastiano Martire di Rocca di Papa, dove Claudio Villa visse a partire dal 1970.

Sulla tomba vi è il celebre epitaffio: “Vita sei bella, morte fai schifo”.

di Flavia Santangeli 

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