STORIE & METALLO - Urbano VIII: il Barberini che fece di Castel Gandolfo la casa di vacanze dei Papi

Pubblicato: Lunedì, 30 Gennaio 2023 - redazione attualità

UrbanoVIII castelGandolfo medaglia1 ilmamilioCASTEL GANDOLFO (storie & metallo) - Tra il 1624 ed il 1624 ad opera di Carlo Maderno la realizzazione della dimora sulla sponda del lago. Una splendida medaglia ricorda quei lavori

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Pochi altri Papi hanno saputo modellare la moderna Castel Gandolfo per come la conosciamo oggi.

A Urbano VIII (1623-1644), nato Maffeo Barberini della omonima potente famiglia fiorentina, si deve di fatto l'avvio e la realizzazione di quelle che dagli anni 20 del 1600 sono le ville Pontificie di Castel Gandolfo, che integrano e completano il castello ed il borgo del piccolo comune.

Papa Urbano VIII, che non lesinò opere pubbliche e abbellimenti in tutto lo Stato (sua la romana piazza Barberini, impreziosita dalla fontana del Tritone di Bernini da lui stesso commissionata e completata nel 1625) sostanzialmente a carico dei contribuenti romani, è stato dunque il pontefice che ha reso Castel Gandolfo la casa di vacanze dei Papi di Santa romana Chiesa.

E che i romani poco apprezzassero le doti filantropiche ed estetiche di Urbano VIII è ben noto,e mirabilmente riassunto da quella che è considerata la pasquinata più famosa sul tema: "quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini".

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La realizzazione della villa, attigua al già esistente palazzo Barberini, fu commissionata dal pontefice fiorentino a Carlo Maderno che, come riportano le cronache dell'epoca e come ricostruisce bene il bel libro di Graziano Niso "Dalla Leggendaria Alba Longa a Castel Gandolfo", affiancato dai due sottoarchitetti Bartolomeo Breccioli e Domenico Castelli, realizzò quello che oggi conosciamo come palazzo Apostolico di Castel Gandolfo tra il 1624 ed il 1626.

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Non contento, Papa Urbano VIII pensò anche di migliorare la viabilità del borgo castellano realizzando le "Gallerie di sotto" (l'alberata via Castel Gandolfo-Albano Laziale) e le "Gallerie di sopra", rendendo strade due antiche mulattiere. Ad Urbano VIII si devono anche la sistemazione delle porte del paese ed altri interventi.

Si deve invece ad Alessandro VII (Fabio Chigi, 1655-1667, che seppe come noto lasciare un segno enorme nella vicina Ariccia) la realizzazione della bella fontana che abbellisce la piazza centrale di Castel Gandolfo, oggi piazza della Libertà: l'opera, firmata dal Bernini, riproduce la pianta della Cattedrale di San Pietro.banner roscini bonafoni ilmamilio

LA MEDAGLIA - La bellissima medaglia sopra riprodotta è un riconio dei primi anni del 1700, realizzato dalla famiglia di orefici e medaglisti italiani di origine bavarese Hamerani. Il conio originale è del 1638.

Nella medaglia, realizzata dopo il completamento degli interventi di restauro e di ampliamento del borgo, compare una Castel Gandolfo in vista d'uccello splendida. In alto l'appena realizzata villa apostolica (che Urbano VIII avrebbe designato come sua residenza fuori Roma ma di fatto sembra che il Papa non vi abbia mai dormito, un po' come Papa Francesco...), dalla piazza si sviluppa il caratteristico corso castellano, abbarbicato sul costone del lago la cui insenatura si scorge bene sulla destra.

Al centro della piazza è evidente una fontana, che per ovvie ragioni anagrafiche non è ancora la fontana del Bernini. Così come sulla destra della piazza si scorge un campanile che è, presumibilmente, quello della parrocchia di San Nicola e l’Oratorio del SS. Sacramento (realizzati pochi anni prima) che nel 1659 venne abbattuti insieme alla chiesa di San Michele Arcangelo per fare spazio alla chiesa di San Tommaso da Villanova (che proprio papa Alessandro VII dichiarò santo nel 1658 dedicandogli appunto la chiesa castellana) realizzata dallo stesso Bernini e poi abbellita con una sontuosa cupola.

Particolare anche la presenza di una piccola imbarcazione a vela sul lago.

Sul fianco costone del lago mancano chiaramente quella che oggi è via Gramsci, che scende al lago ed anche la stazione ferroviaria di Castel Gandolfo, realizzata solo... 260 anni dopo il disegno della medaglia, ovvero nel 1902.

Qui sotto la vista, tratta da Google Earth, dell'attuale borgo di Castel Gandolfo: appare straordinaria nella medaglia l'accuratezza nei particolari ma anche la precisione prospettica di quanto rappresentato al rovescio della medaglia del 1638 quando, ovviamente, non c'erano a disposizione le attuale tecnologie né soprattutto la possibilità di... volare.

vista aerea castelGandolfo ilmamilio

DRITTO - Al dritto la medaglia presenta ovviamente il profilo di Papa Urbano VIII rivolto a destra. Nell'iscrizione compare anche l'anno di emissione della medaglia, considerata "ordinaria", ovvero il XV dall'inizio del pontificato.

La medaglia in questione, in bronzo, ha un diametro di 41 millimetri e pesa 27 grammi. E' considerata rara, soprattutto nella versione originale, ma anche nel riconio Hamerani è molto ricercata.

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