Il pasticciaccio del Parco archeologico di Cocciano. Un giallo buffo in salsa frascatana

Pubblicato: Sabato, 21 Gennaio 2023 - Matteo Carè

FRASCATI (attualità) - Praticamente da oltre 5 anni il quartiere non può usufruire della pregiata area verde

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Si apre nuovamente il caso politico sul parco archeologico di Cocciano. In queste ultime ore il circolo comunale di Fratelli d’Italia ha dato una stoccata all’attuale Amministrazione sulla presunta mancata risposta alla mozione presentata dal consigliere Marco Lonzi riguardo l’apertura dell’area pubblica. Ma oltre a sottolineare che Oscar Wilde non sia stato un “grande letterato inglese” ma irlandese - grossolana svista presente nel comunicato - è opportuno ripercorrere la storia del Parco Archeologico. valeriani banner1 ilmamiliobanner sciamplicotti ilmamilio

Una questione che passa di Amministrazione in Amministrazione

E' praticamente dal settembre 2018, quando i residenti iniziarono a lamentarsi, che la questione si trascina. Una questione a dir poco vergognosa: in 5 anni e mezzo nulla è cambiato. C'è da vergognarsi.

Passano gli anni e le amministrazioni, e la questione Parco Archeologico rimane e la discussione torna ciclicamente a Palazzo Marconi.

Basti pensare che pochi giorni prima del consiglio comunale del 24 luglio del 2018, i consiglieri Gianluca Travaglini e Francesca Sbardella, all’epoca in minoranza, presentarono una mozione in cui si chiedeva all’ Amministrazione Mastrosanti, l’“immediata apertura riapertura dell’area verde”.

La questione arrivata sui banchi del Consiglio comunale portò l’allora sindaco Mastrosanti (caduto rovinosamente nel febbraio 2021) ad esprimere la volontà di riaprire il parco da lì a due mesi. Erano favole, ovviamente.banner roscini bonafoni ilmamiliojudo frascati ilmamilio

Numerosi interventi, qualche “dimenticanza” e importanti campagne di scavo

Il Parco, nonostante la mozione e la volontà espressa dall’Amministrazione Mastrosanti, continua a rimanere inaccessibile al pubblico. Il 10 gennaio del 2019 partono così i lavori di ripristino e messa in sicurezza della parte inferiore dell’area archeologica. I lavori, faceva sapere l’Ufficio Stampa del Comune, permetteranno la riapertura della parte superiore al pubblico. Un mese dopo, il 9 febbraio, il parco riapre anche grazie ad un contributo volontario dell’associazione “La Quercia”, che giornalmente si impegna ad aprire e chiudere le porte di accesso al parco. Dopo il periodo di lockdown, a fine 2020 viene inaugurata dai consiglieri Lonzi e Travaglini (passato nel frattempo nella maggioranza) l’area cani all’interno del parco. Dopo appena 4 giorni la Sovrintendenza intima la chiusura della stessa area, sembrerebbe per le mancate autorizzazioni necessarie per un sito archeologico.

Nel passato, infatti l’attenzione della Sovrintendenza è stata continua e finalizzata alla conservazione dei resti della villa dell’imperatore Tiberio presenti nel parco archeologico, anche attraverso interventi di messa in sicurezza e restauro che hanno di fatto limitato l’accesso pubblico al parco.

Archeologia, ritardi, "dimenticanze" varie, la faccenda resta complicatissima ed il quartiere non può avere la sua pregiata area verde.

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Lavori finiti ma cancelli ancora chiusi

Nel 2022 sotto l’Amministrazione Sbardella gli ultimi lavori di messa in sicurezza e valorizzazione del Parco Archeologico, iniziati nel dicembre del 2020, sono terminati, ma nonostante questo il parco continua a non essere accessibile al pubblico. “I lavori sono finiti, ora il problema è quello di individuare una modalità di apertura e chiusura del parco, senza dimenticare che siamo in una situazione di dissesto” commenta così l’assessore ai Lavori Pubblici Claudio Cerroni.

Insomma, c'è sempre un problema da risolvere per quello che è ormai un buffo giallo in salsa frascatana. Un pasticciaccio con troppi attori, verrebbe da dire.

Intanto Gianluca Daniello, esponente dell’associazione “La Quercia” si è detto disponibile a dialogare con la Giunta comunale per trovare una soluzione condivisa per poter garantire alla cittadinanza l’utilizzo di un bene di un grande valore storico come il Parco Archeologico di Cocciano.

Ma ormai siamo alla fantascienza.