E' morto Gianluca Vialli, grande bomber, allenatore e dirigente. Una vita nel calcio

Pubblicato: Venerdì, 06 Gennaio 2023 - redazione attualità

Lottava contro una grave malattia da tempo

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E’ morto Gianluca Vialli. Aveva 58 anni e combatteva da molto tempo contro una grave malattia. colline nuoto6 ilmamilio

Vialli è stato tra i più  grandi centravanti degli anni ‘80 e ‘90 del XX secolo e rientra nella ristretta cerchia dei calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, unico fra gli attaccanti. Vincitore di numerosi trofei in campo nazionale e internazionale, è stato capocannoniere dell'Europeo Under-21 1986, della Coppa Italia 1988-1989 — in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo —, della Coppa delle Coppe 1989-1990 e della Serie A 1990-1991.

 

Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988); al suo attivo anche 21 gare e 11 gol con l'Under-21, con cui ha disputato due Europei di categoria (1984 e 1986).

Più volte candidato al Pallone d'oro, si è classificato 7º nelle edizioni 1988 e 1991. Nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.

Con SampdoriaJuventus e Chelsea i suoi successi di calciatore. A Genova, dove è arrivato appena a 20 anni dopo essere esploso nella Cremonese (113 presenze e 25 reti), ha compiuto  il capolavoro più grande: lo scudetto con la Samp nel 1991, dopo un ciclo aperto dalla conquista di tre Coppa Italia (1985, 1988 e 1989) e della Coppa delle Coppe (nel 1990). L'anno seguente arrivò un altro titolo (la Supercoppa italiana) ma anche la cocente delusione per la sconfitta ai supplementari in finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona.

Chiusa la parentesi doriana nel 1992, dopo aver collezionato 141 gol in 328 partite, Vialli continuò a vincere con la Juventus, Nel 1993 alza la Coppa Uefa. Poi, nel 1995, conquistò tre trofei (scudetto, Coppa Italia e Supercoppa), quindi il trionfo in Champions League nel 1996 nella storica finale vinta a Roma a rigori contro l'Ajax.

Viene nominato player manager del Chelsea il 12 febbraio 1998. La squadra si trova ancora in corsa nella Coppa di Lega e nella Coppa delle Coppe e, sotto la sua guida, le vince entrambe, chiudendo inoltre al quarto posto in Premier League. La stagione seguente, ancora nel doppio ruolo vince la Supercoppa UEFA battendo 1-0 il Real Madrid, raggiunge le semifinali di Coppa delle Coppe e conclude al terzo posto in campionato (quest'ultimo il miglior posizionamento della squadra dal 1970 in poi).

 

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Nel frattempo ritiratosi dall'attività agonistica, e assunto a tempo pieno il ruolo di allenatore, nell'annata 1999-2000 porta il Chelsea, alla sua prima apparizione in UEFA Champions League, fino ai quarti di finale dov'è eliminato dal Barcellona (3-1 all'andata, 1-5 al ritorno dopo i tempi supplementari); chiuso il campionato al quinto posto, termina la stagione con la vittoria sull'Aston Villa nella FA Cup.

L'ultima stagione a Londra inizia con la vittoria nella Charity Shield contro il Manchester Utd: è il quinto trofeo conquistato in meno di tre anni, fatto che lo rende il tecnico più vincente della storia del club fino a quel momento. 

Il 3 maggio 2001, dopo l'esperienza al Chelsea, accetta la proposta del Watford, squadra della First Division inglese. Nonostante i grandi e costosi cambiamenti che effettua nel club di Elton John, non ottiene che un quattordicesimo posto in campionato e viene licenziato il 15 giugno 2002, dopo solo una stagione.  

Dal novembre 2019 entra nei ranghi della FIGC come capo delegazione della nazionale italiana, allenata dall'ex compagno Roberto Mancini. Con questo ruolo nell'estate 2021 (dopo il rinvio per la pandemia di COVID-19) prende parte alla vittoriosa spedizione italiana al campionato d'Europa 2020, distinguendosi peraltro come figura di spicco dello spogliatoio oltreché, a livello umano, come «esempio vivente» per tutta la squadra azzurra.