Ariccia-Albano | Don Antonio Salimbeni affida una lettera ai suoi fedeli e ricorda Papa Ratzinger

Pubblicato: Domenica, 01 Gennaio 2023 - redazione attualità
ALBANO/ARICCIA (attualità) - La lettera del sacerdote
 
ilmamilio.it - nota stampa
 
"Cari fratelli e sorelle,
un altro anno è terminato portando via con sé molto, ma lasciando molto altro per il nuovo anno che viene.
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Innanzitutto vorrei ringraziare con cuore pieno di riconoscenza il Signore Gesù che mi ha permesso di vivere un altro anno nel servizio a Lui ed alla sua Chiesa, nelle gioie che ci sono state e nei dolori e nelle prove che ho dovuto affrontare. Ringrazio il Signore anche per quest'anno che abbiamo trascorso insieme come comunità cristiana, anch'esso pieno di felicità e realizzazioni da un lato, e di difficoltà e prova dall'altro. A Fontana di Papa (Ariccia) e Cancelliera ( Albano ) .

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Quest'anno abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione pastorale, in primo luogo, sul tema della cura e del rispetto del Creato, con varie iniziative e riflessioni a riguardo. La nostra comunità parrocchiale, come sapete, è stata scelta come punto di riferimento diocesano per l' approfondimento e la riflessione sull'enciclica Laudato Si. Abbiamo quindi realizzato  eventi importanti, come gli incontri con la Comunità Laudato Si dei Castelli Romani e l'evento di pulizia e cura del territorio, con un'apertura ed una capacità ad essere  pronti a dilatare il nostro spazio d'amore nei confronti di un più ampio territorio e di una più ampia porzione della comunità cristiana che vi abita. Questo lo abbiamo fatto anche per dare un concreto segnale in questi anni così critici per la difesa del nostro territorio, per difendere il dono che Dio ci ha dato, quello di vivere in questa terra così ricco dal punto di vista naturalistico, agricolo e culturale. In tutti i miei interventi che ho fatto per contrastare lo sfruttamento e l'impoverimento del nostro territorio, ho sempre agito solo ed esclusivamente per il bene comune dei fratelli.
Ci siamo  impegnati tutti quanti, ed io ho cercato di farlo in prima persona, secondo il mio ruolo, per combattere contro la cultura dello scarto, che, come ci insegna il nostro Papa Francesco, è contraria alla nostra fede, che afferma che tutte le persone hanno la stessa grande dignità, donata da Dio ai suoi figli, fatti a Sua immagine e somiglianza.
 
Carissimi, la verità è ciò che dobbiamo cercare e perseguire; Gesù ci dice che occorre adorare Dio in spirito e verità; senza aderire alla verità restiamo avvolti dalle tenebre della menzogna, prigionieri del mondo e non proiettati verso il Regno dei Cieli, la cui costruzione comincia qui, sulla Terra.
 
Ci siamo poi concentrati, nella nostra azione pastorale, sul processo che vede la Chiesa italiana e mondiale impegnata nel grande Sinodo, fornendo il nostro contributo all’accoglienza delle riflessioni che ci suscita, gli uni agli altri, lo Spirito Santo. Sono stato molto contento di rilevare una grande partecipazione, veramente dedicata, a questo  momento importante, anzi solenne, di osservazione della propria interiorità come persone e come comunità non solo parrocchiale, ma ecclesiale in senso totale, nell’ottica universale. Il processo sinodale, cari fratelli e sorelle, non si è concluso, ma continua, e bisognera continuare a farsene coinvolgere, come ci chiede con forza Papa Francesco, e il nostro pastore, Monsignor Vincenzo Viva.
 
Un ulteriore impegno pastorale che abbiamo portato avanti è quello della formazione interiore e quindi comunitaria nell’ambito dell’adozione di nuovi stili di evangelizzazione, con un percorso composto dai primi tre incontri, condotti dalla direttrice dell’Ufficio diocesano scuola, dottoressa Gloria Conti. Questi incontri hanno permesso ai numerosi  operatori pastorali e ai fedeli che vi hanno partecipato di poter guardarsi dentro per trovare nella loro interiorità la risposta sullo stile di vita proprio del cristiano, nell'ottica dell'essenziale che si libera dal superfluo, della giusta misura che si libera dal consumismo, che guarda al cuore delle cose e delle persone, li dove dimora Gesù, al centro della nostra vita.  Così abbiamo sempre più potuto riflettere sul fatto che la parrocchia è la casa di preghiera proiettata verso l'alto, come ci disse il nostro vescovo, che rappresenta il punto focale per l'evangelizzazione del territorio; evangelizzazione vuol dire mostrare, con la parola e con l'esempio della vita concreta, nella comunità, la vita nuova che viene dalla sequela con il cuore del Vangelo di Gesù.
 
Cari fratelli e sorelle, l'anno si chiude con due guerre in corso, quella degli eserciti in campo, e quella economica che ne deriva; preghiamo intensamente che nel nuovo anno Nostro Signore  faccia cessare questa carneficina e venga donata di nuovo dignità ad ogni essere umano oggi piagato da questa violenza. Preghiamo intensamente anche per noi, perché possiamo vivere da cristiani maturi e consapevoli la nostra vita personale e sociale, nella valorizzazione della cosa più importante, l'Amore di Dio che si propaga e diventa lievito di ogni relazione umana. Vi benedico tutti, e vi auguro un anno nuovo pieno di gioia, ricordando anche il Papa Emerito Benedetto XVI che ho conosciuto personalmente al Palazzo Papale a Castel  Gandolfo . E che ho sempre stimato molto per i suoi insegnamenti cristiani preziosi da Pontefice e da Papa Emerito.
Don Antonio Salimbeni"