La riforma della Curia romana, i corvi e le talpe. Un processo ancora incompleto

Pubblicato: Sabato, 31 Dicembre 2022 - redazione attualità

SanPietro vaticano roma ilmamilioVATICANO (attualità) - Dopo gli scandali per i documenti trafugati nel corso del pontificato di Benedetto XVI, Papa Francesco non ha ancora portato a compimento il rinnovamento di questo importante organo di governo vaticano

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di Valentino Marcon

Durante il pontificato di Benedetto XVI ci fu un periodo in cui numerosi documenti riservati e segreti all’interno del Vaticano, furono trafugati da laici e chierici ben poco affidabili e consegnati a vari giornali in vena di scoop che li dettero in pasto all’opinione pubblica.

Quel tempo fu chiamato la ‘stagione dei corvi’.

Papa Ratzinger, pur travolto dall’ampia fuga di notizie, cercò comunque di mettere un freno alla diffusione di notizie riservate, costituendo una commissione di inchiesta che riuscì a risalire agli autori del ‘misfatto’, tanto che alcuni di essi furono anche giudicati penalmente e incarcerati, anche se in seguito col condono dallo stesso Ratzinger.

Occorreva comunque rinnovare quegli organismi che erano più direttamente al ‘servizio’ della Santa Sede per renderli più trasparenti, più consoni ed adeguati ai tempi e ovviamente al servizio pastorale.

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Fu così che il nuovo pontefice Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco, decise di dare una svolta al principale organismo vaticano, già auspicata dai cardinali, i quali avevano espresso il proprio malumore nei confronti della Curia, prima del conclave in cui fu eletto Francesco.

Il papa pertanto nel 2013 diede incarico ad una commissione di 8 cardinali per rivedere la costituzione ‘Pastor bonus’ - che era stata promulgata da Giovanni Paolo II (1988) - onde pervenire ad una riforma complessiva della Curia romana.

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Nel lungo percorso verso questa riforma, venivano intanto rinnovati alcuni dicasteri, fino a che – dopo ben 9 anni – i lavori di revisione furono conclusi e consegnati al papa il quale promulgò il 19 marzo del 2022, la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, sulla Curia Romana e il suo servizio alla Chiesa nel mondo.

La costituzione è entrata in vigore nel giugno scorso, anche se, a detta di esperti qualificati, il risultato è risultato un pò (o tanto, secondo i punti di vista) deludente in quanto ci si sarebbe aspettato un organismo più agile, efficace (ed efficiente).

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Comunque il principale organismo della Chiesa cattolica ha il dovere di mettersi in ascolto dei segni dei tempi per una evangelizzazione più consona all’indole pastorale delle attività curiali. A tal proposito la costituzione sostiene la necessità di “dedicare attenta cura alla scelta e alla formazione del personale, così come all’organizzazione del lavoro e alla crescita personale e professionale di ciascuno” (n.7).

Ma è proprio nella scelta e nel discernimento del personale che si potrà ottenere quella riforma indispensabile, limpida e trasparente.

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In quanto qualche recente fuga di notizie e di documenti riservati, sono ‘fuorusciti’ (non si sa come!) proprio da organismi e dicasteri che pure hanno nel loro statuto deontologico, la segretezza la diplomazia e la riservatezza.

Insomma, pare che qualche talpa e qualche corvo siano ancora ben aggrappati alla mangiatoia, per cui l’auspicio è che Francesco li sostituisca almeno col bue e l’asinello.

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