Esterno notte | Ma Paolo VI non si è mai realmente affacciato da San Pietro per Aldo Moro. E altri errori

Pubblicato: Sabato, 03 Dicembre 2022 - redazione attualità

servillo paoloVI Esterno notte ilmamilioROMA (serie tv) - La fiction firmata da Bellocchio ha rappresentato alcuni particolari (un paio decisamente non trascurabili) non aderenti al vero

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Bella e seguitissima, la serie firmata da Marco Bellocchio a quasi 45 anni dal rapimento di Aldo Moro "Esterno notte" (in onda su RaiUno nelle scorse settimane), ha mostrato però diversi "errori" che hanno mistificato l'effettiva realtà dei fatti.

Non sappiamo se volutamente o casualmente, o - forse - per esigenze narrative e sceniche.

Della ricostruzione non esatta della strage di via Fani del 16 marzo 1978 s'è già scritto nei giorni scorsi (LEGGI Ma la strage di via Fani su "Esterno notte" è sbagliata - 3 macroscopici errori), vediamo altro.

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Evidente la forzatura compiuta con l'appello di Papa Paolo VI durante l'Angelus per Aldo Moro: il pontefice, come suo solito (non solo di Montini da di tutti) si affaccia alla seconda finestra da destra dell'ultimo piano del Palazzo Apostolico.

Bellocchio invece preferisce far affacciare Tony Servillo (sul quale, pur bravissimo, continuiamo ad avere riserve sull'aderenza col la fisicità di un Paolo VI malato ed ormai alla fine del suo pontificato) dal balcone della facciata della basilica di San Pietro da dove, normalmente, il camerlengo annuncia il nuovo Papa dopo l'elezione in Cappella Sistina e la fumata bianca (foto in apertura).

Il secondo appello del Papa, sotto forma di lettera alle BR, viene diffuso via radio.

LEGGI L'Aldo Moro (bis) di Bellocchio tra Sciascia, Cossiga e le BR. Ecco perché "Esterno notte" non ci convince del tutto

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Una forzatura e neanche da poco, probabilmente resa per esigenze sceniche o per conferire maggiore sontuosità all'intervento del Pontefice in favore dell'amico onorevole.

Ci sono un altro paio di errori nel corso dei 6 episodi, senz'altro meno rilevanti ma che, giusto per vezzo, vale la pena di segnalare.

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Il primo riguarda una scena nelle primissime puntate nella quale la Fiat 130 di Aldo Moro percorre in discesa viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto, da via Trionfale. Va detto che Bellocchio ed i suoi collaboratori sono stati molto molto attenti nella ricostruzione delle auto e dei luoghi d'epoca e l'effetto è decisamente rilevante. Cosa non banale.

Però, davanti alla Fiat 130 di Moro (riproduzione fedelissima dell'auto reale), corre una Alfa Romeo 2000 GTV color argentato che sembra avere una targa bianca italiana. E questo è impossibile. Perché solo nel 1985 le targhe, fino ad allora plastiche e con numeri bianchi e fondo nero (dal 1978 con provincia in arancio, staccata dalla placca numerica) diventano bianche e metalliche.

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C'è, infine, un altro piccolo particolare che a nostro giudizio appare inverosimile.

Di fronte alla chiesa nella quale si recano a pregare Aldo ed Eleonora Moro si trova un'edicola di giornali. Sulla cornice dell'edicola (foto qui sotto), come ancora oggi accade, sono riportate le pubblicità di alcuni giornali. Ebbene, a fianco del "Corriere della Sera" (plausibile), compare il quotidiano "Il Mattino", periodico di Napoli.

Questo è decisamente inverosimile in una città che all'epoca aveva due quotidiani forti come "Il Messaggero" e "Il Tempo".

Ciononostante, come detto, sul piano della ricostruzioni storica la resa di "Esterno notte" è decisamente valida.

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