S & M - Sarà un 2023 ancora con troppe monete italiane (LEGGI!) e con tirature eccessive. Nel 2022 solo Dante ha tenuto
Pubblicato: Venerdì, 02 Dicembre 2022 - redazione attualità
ROMA (S & M) - Il nuovo anno porterà le 2 euro per Manzoni e l'Areonautica, il Paradiso di Dante, la 5 euro per Raffaella Carrà e l'elefante africano. Si spera in una produzione meno massiccia
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E' successo quello per il quale eravamo stati facili profeti 11 mesi fa quando, il 15 gennaio scorso, scrivevamo che sarebbe stato un 2022 di tante (troppe) monete per l'Italia.
Non serviva certo un esperto per comprendere che col moltiplicarsi delle emissioni e, soprattutto, col crescere delle tirature (insieme all'aumento dei prezzi di vendita) a guadagnarci sarebbe stato - almeno per quest'anno - solo l'Istituto poligrafico Zecca dello Stato, l'IPZS.
Il risultato è stato quello temuto, almeno a leggere i prezzi ai quali vengono scambiate oggi queste monete millesimo 2022: l'effetto "stupore" che aveva caratterizzato più di qualche emissione degli anni passati (valga su tutte la 5 euro 50° Sbarco sulla Luna, del 2019, oggi scambiata a più di 450-500 euro, ma non è l'unica che ha avuto oggettivo successo), quest'anno non c'è stato per quanto alla vigilia erano apparentemente molte le emissioni di interesse.
Ma sono state troppe, decisamente troppe. Troppe 3 emissioni da 2 euro commemorativi, troppe le versioni proposte per un mercato non abituato (a differenza di quelli inglesi, francesi ed austriaci) a tale messe di monete, troppe soprattutto le tematiche che non hanno tirato. 
A conti fatti, ad oggi, sono pochissime le monete che hanno "tirato": benino è andata la 5 euro Dante-Purgatorio, probabilmente perché molto bene era andata la Dante-Inferno del 2021 e in molti hanno scorto la possibilità di bissare. Appena sufficiente, ma al di sotto delle aspettative, la 2 euro Falcone-Borsellino, per la quale invece ci si attendeva il "botto". Male la resa della 2 euro per i 170 anni della polizia di Stato, tematica che pure pareva attrattiva: male davvero la 2 euro Erasmus, della quale non si è sentito alcun bisogno.
Non tragga in inganno, inoltre, il precoce esaurimento di molte delle monete emesse: a dare indicazioni è comunque e sempre il mercato e la sensazione è che con tirature così alte, molti esemplari siano ancora in mano ad accumulatori seriali per i quali le quotazioni attuali sono però davvero deprimenti.
Dunque cosa aspettarsi nel 2023?
La speranza è che nonostante quanto già è stato ufficializzato (ora ne parliamo), si possa evitare di trovarci di fronte ad una valanga di emissioni: insostenibile per i collezionisti e per un mercato che apprezza sì le novità (ma attenzione che le monete rettangolari italiane non hanno riscosso troppo successo) ma che alla fine si perde di fronte a troppe emissioni.
Veniamo a quanto sappiamo al momento del 2023.
Certi sono i 2 euro (al solito nelle versioni rotolino, FDC e proof) per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, e certi anche i 2 euro per i 100 anni dell'Areonautica italiana. Soprattutto quest'ultima moneta potrebbe essere attrattiva anche se va detto che il bozzetto non è da strapparsi i capelli. Sarebbe bello pensare che la Zecca possa ritoccare verso il basso le tirature.
In attesa di conoscere le tematiche scelte per i trittici, che speriamo non siano 2 come quest'anno (Pirelli e Figurine Panini) e che non abbiano una connotazione così commerciale come nel 2022, certe sono le emissioni relative alla 5 euro Dante-Paradiso (che concluderà il tris di celebrazione per i 700 anni della morte del Sommo Poeta) e la 10 euro in oro (3 grammi) della serie "Fontane", alla seconda emissione.
A proposito delle "Fontane" la speranza è che si resti nell'ambito dei 1500 pezzi, altrimenti siano alle solite.
Nel 2023 ci saranno certamente anche la 5 euro bimetallica per Raffaella Carrà (sullo stile di quella per Alberto Sordi di quest'anno) e la 5 euro della serie animali in via d'estinzione dedicata all'elefante africano.
Per il resto, attendere prego. 