VICENDE - L'edicola della Madonna del Tufo su via Frascati, miracolosa due volte
Pubblicato: Domenica, 06 Novembre 2022 - redazione attualitàROCCA DI PAPA (attualità) - La nicchia votiva realizzata nel 1883 a memoria di una grazia, ha resistito anche al crollo del muraglione nel dicembre 2017
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A Rocca di Papa, all’inizio di via Frascati subito dopo la piazza principale all’altezza dell’incrocio con via Giuseppe Lucatelli, scendendo sulla destra sorge una piccola edicola votiva molto antica dedicata alla Madonna del Tufo, conosciuta da tutti gli abitanti per il miracolo del viandante.
La storia racconta che intorno al 1490 un enorme masso si staccò dalle pendici di Monte Cavo. Proprio in quel momento sulla strada sottostante transitava un viandante che vedendo il macigno precipitargli addosso invocò l’aiuto della Vergine. L’enorme roccia di tufo, di circa 150 quintali, si arrestò all’istante rismarmiandogli la vita.
Per riconoscenza, l’ignoto viandante fece erigere intorno al masso una cappella che divenne poi l'odierno Santuario del Tufo, meta di molti pellegrinaggi.
Sull’altare si può ammirare il masso su cui il viandante fece realizzate l’Immagine della Madonna con Gesù Bambino che viene attribuita al pittore Antoniazzo Romano, uno dei pittori principali della scuola romana del Rinascimento.
L’edicola votiva in via Frascati è stata eretta su commissione di due coniugi romani, Carlo Ballatore e Rina Biancotti, in segno di riconoscenza alla Madonna del Tufo per una grazia ricevuta esattamente il 26 settembre 1883.
I coniugi erano soliti trascorrere delle villeggiature estive nella bella e salubre cittadina dei Castelli romani, ma quel giorno di fine estate si rivelò infausto per la coppia di villeggianti dal momento che sulla via del ritorno la carrozza con i cavalli precipitò nella costa di contro.
Ma invocando l’aiuto della Madonna del Tufo, ne uscirono illesi, come si legge nella piccola nicchia eretta lungo la via dove avvenne il miracolo.
Ma chi era Carlo Ballatore? Si trattava di un Generale e Presidente della Società Teosofica di Roma, nonché appartenente all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, un ordine cavalleresco di Casa Savoia.
La Società Teosofica è un’organizzazione internazionale fondata a New York nel 1875, sulla base degli scritti di Helena Blavatsky, filosofa e medium russa naturalizzata statunitense, che ricoprì il ruolo di prima segretaria del movimento. L’obiettivo è lo studio e la divulgazione della teosofia, ovvero la sapienza divina, e delle scienze esoteriche in generale. Ha varie sedi anche in Italia, la cui sede principale è a Vicenza, mentre quella attuale di Roma è ubicata a Corso Trieste.
Si basa sul motto che “non esiste religione più elevata che la verità”, per sottolineare che ai suoi adepti non è richiesta nessuna specifica professione di fede.
Ma si presume che Carlo fosse un uomo di fede, una fede fervente, che quel 26 settembre di più di un secolo fa, lo salvò da morte certa assieme alla sua consorte.
L’umile memoria dedicata alla Madonna del Tufo, come si legge nella piccola nicchia, è stata restaurata diverse volte nel corso degli anni e abitando nei paraggi ho sempre rivolto una piccola preghiera passandovi dinanzi come tanti altri abitanti, mentre qualcuno a volte vi portava anche un fiore o un lumicino.
Nel dicembre 2017, il muraglione dove sorge l’antica edicola votiva ha subito un ingente crollo, forse a causa dell’usura del tempo e degli agenti atmosferici, ma l’umile memoria è rimasta “miracolosamente” illesa, proprio come accadde a Carlo e Rina molti anni or sono.
di Flavia Santangeli
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