Velletri | Giornalismo in lutto, è morto Dario Serapiglia: aveva 77 anni

Pubblicato: Mercoledì, 02 Novembre 2022 - redazione cronaca

serapiglia dario ilmamilioVELLETRI (attualità) - Storico cronista del Castelli, corrispondente del Tempo e del Messaggero. Aveva fondato Eolo e L'Artemisio

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Nel corso della notte presso la clinica San Raffaele di Monte Compatri è venuto a mancare per una terribile malattia che lo aveva colpito in questo ultimo anno e mezzo il professore Dario Serapiglia.

Storico corrispondente del quotidiano Il Tempo prima e poi per oltre 25 anni del Messaggero, aveva collaborato anche con l'agenzia Ansa dai Castelli Romani, tra gli anni 90 e 2000.

Lascia il figlio Daniele, che vive e lavora da alcuni anni tra Portogallo e Spagna. Serapiglia insieme alla collega Silvia Ceccacci aveva fondato nel 1995 un settimanale con le notizie di Velletri e dintorni che si chiamava "Eolo" che poi qualche anno dopo divenne "L'Artemisio" un settimanale molto letto a Velletri e Lariano che ancora esce il sabato in edicola, che tratta attualità, cronaca e molte altre notizie locali.

Fino agli ultimi giorni ancora scriveva e interagiva dal letto di ospedale con il suo tablet, a conferma di quanto amava il suo lavoro di giornalista, un cronista di altri tempi. Sempre accurato, pragmatico, attento ai termini e alla dignità e al rispetto degli altri. Da giovane laureato in educazione fisica, ma anche "con l'abilitazione alla matematica"  (come ci teneva a sottolineare sempre). Aveva insegnato in molte scuole di Velletri e in molti lo ricordano loro professore da giovani, Dario Serapiglia, era stato anche per molti anni un apprezzato allenatore, tecnico, dirigente e poi addetto stampa nel mondo della pallavolo, con molte società locali e regionali. La pallavolo era la sua seconda passione oltre quella del giornalismo.

I funerali di Dario Serapiglia si  celebrano domani, giovedì 3 novembre, presso la cattedrale San Clemente di Velletri, alle ore 15.

Proprio nel centro storico dove il professore abitava da sempre, anche se era nato ad Arpino in provincia di Frosinone. Da ragazzo si trasferì con il padre, la madre e il fratello, (venuti a mancare anche loro negli scorsi anni) a Velletri, nella "sua" Velletri, visto che ormai si definiva veliterno di adozione, anche se ciociaro di nascita.

Dario Serapiglia aveva 77 anni compiuti a marzo scorso.

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Ilmamilio.it ha sentito al telefono questa mattina il suo collega del Messaggero Luciano Sciurba, con cui aveva svolto centinaia di servizi su vari fatti di cronaca, eventi, attualità, calcio, sport, sociale, in questi ultimi 25 anni. "Il professore, come lo chiamavo affettuosamente, è stato per me un grande maestro del giornalismo corretto, puntuale, rispettoso, lavorare con lui è sempre un piacere. A Velletri, Lariano, Nemi, Lanuvio, Genzano, che lui seguiva costantemente negli anni passati come corrispondente del Messaggero era una vera e propria autorità. Tutti sapevano che quando avrebbe scritto il suo pezzo su un determinato fatto, sarebbe stato corretto, accurato, completo. Mai volgare, sempre elegante e preciso nel vestire e nel parlare, era anche molto umorista e ironico".

 

"Ricordo alle partite per seguire la Cynthia a Genzano insieme le domeniche invernali , le molte risate che ci facevamo, scherzando su alcuni nomi particolari dei calciatori, su alcuni termini usati dagli allenatori in panchina e dei tifosi sugli spalti. Profondo conoscitore della sua Velletri e dei paesi vicini, per molti anni abbiamo seguito la cronaca e centinaia di eventi insieme, belli e brutti, dove a noi cronisti di strada, come lo era anche lui, ci porta la cronaca quotidiana. Non siamo mai stati avvezzi al giornalismo "da tastiera", quello che oggi purtroppo è molto sviluppato, la cronaca fatta da una comoda poltrona davanti ad una tastiera e allo schermo di un computer, a "copiare e incollare" le notizie frutto del lavoro altrui".

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"Ogni volta che c'era un fatto di cronaca, bastava una veloce telefonata, un messaggio e via si partiva, a qualsiasi ora del giorno, della sera, della notte, tra mille difficoltà e pericoli, ma si partiva, senza sapere mai e sempre cosa e chi ci aspettava sul posto. Ma con lui portavano a casa sempre dei bei servizi completi e soddisfacenti, a cui la redazione dell'area metropolitana del Messaggero dava poi ampio risalto sul quotidiano del giorno dopo. La sua presenza, autorevole ed elegante, la sua professionalità e correttezza, rimarrà sempre scolpita nei nostri cuori, come un grande esempio di serietà e abnegazione nel lavoro di cronista".

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