VICENDE - Rocca di Papa nei suoi toponimi: il Monte Gavo, i Campi di Annibale e i pontefici

Pubblicato: Giovedì, 01 Settembre 2022 - redazione attualità

roccadipapa epoca ilmamilioROCCA DI PAPA (attualità) - Breve storia della città alle pendici del vulcano

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Rocca di Papa è un Comune del Lazio di 17mila abitanti che fa parte dei Castelli romani, denominazione questa risalente al XIV secolo attribuita allo storico Giuseppe Tomassetti, che indica un insieme di paesi appartenenti al territorio del Latium Vetus e posti a breve distanza da Roma.

Le prime notizie su Rocca di Papa risalgono al 1044 quando il Pontefice Benedetto IX (al secolo Teofilatto III dei conti di Tuscolo), cacciato da Roma, si rifugia sul Castrum "qui dicitur Monte Cabum".benedettoIX ilmamilio

Quarantasei anni dopo, nel 1090, il castello è sotto il dominio della famiglia dei Conti di Tuscolo con il nome di Castrum Montis Albanis. Ma è sotto il Pontificato di Eugenio III (1145-1153) che diventa di proprietà della Chiesa e assume il nome di Castrum Rocce de Papa.

Nome che nel 1926 il Consiglio comunale tentò, senza successo, di cambiare in Rocca di Roma.

La cittadina sorge alle pendici dell’antico Mons Albanus, il cui nome attuale deriva dalla vicina città latina di Cabum, successivamente diventato poi Monte Gabo e Monte Gavo, da cui l’odierno toponimo di Monte Cavo.

Si tratta di uno degli ultimi crateri del maestoso vulcano Laziale, le cui ultime eruzioni risalirebbero a circa 10.000 anni fa. Un vulcano quiescente e tutt'altro che estinto. La ripetute esplosioni ed eruzioni del potente vulcano modellarono l'attuale orografia dei Castelli romani: nei crateri più recenti si depositarono le acque che hanno originato i laghi di Castel Gandolfo e Nemi e quello, prosciugato in epoca romana, di Vallericcia.

Inoltre alcuni storici ritengono che la mitica città di Alba Longa, città madre di tutti i Latini, fosse ubicata sulla rupe di Prato Fabio che sorge sotto la vetta di Monte Cavo ed è larga abbastanza per ospitare una città. Per quanto riguarda il toponimo Fabio un affresco rinvenuto nella città di Pompei che raffigura il dio Marte che insidia Rea Silvia dormiente sul crinale del Mons Albanus, sembra avvalorare l’ipotesi che il nome coincida con quello del proprietario della villa pompeiana, dove nel 1903 fu scoperto l’affresco.

L’uomo si chiamava Marco Fabio ed era imparentato con i Fabi romani, discendenti di una delle tribù albane costrette a emigrare a Roma, che possedevano una villa presso “i luoghi Albani”, come testimonia il poeta Orazio. 

Alle spalle della Fortezza dei Papi e di Monte Cavo, si estende a 760 s.l.m. la valle dei Campi d’Annibale, un altopiano di forma circolare con un diametro di circa due chilometri, costituito dal materiale eruttivo disceso dalle pendici interne del vulcano Laziale.

Per quanto riguarda l’origine del toponimo “Campi di Annibale” esistono due ipotesi: secondo la prima potrebbe riferirsi agli Annibaldi, i primi feudatari del castello di Rocca di Papa, altri pensano invece al condottiero cartaginese Annibale, il quale quando procedette con la sua avanzata verso Roma, si fermò in questa zona accampandosi con gli elefanti, come viene raffigurato in un murales al centro storico della cittadina. 

Lo storico romano Tito Livio nelle sue “Storie” racconta che nel 211 a.C., con l'avvicinarsi del Generale Annibale a Roma, furono fortificati il Mons Albanus e dintorni per difendere la cittadina. Di conseguenza, il toponimo Campi d’Annibale potrebbe anche significare “campi trincerati contro Annibale".

di Flavia Santangeli

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