VICENDE - Rocca di Papa | Quando George Sand amava Pentima Stalla

Pubblicato: Venerdì, 19 Agosto 2022 - redazione attualità

sand george ilmamilioROCCA DI PAPA (attualità) - L'antico crepaccio vulcanico descritto nell'opera "La Daniella"

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“E’ antichissimo questo crepaccio, tetro come la lava dalla quale ha origine. La veduta del lago è stupenda, meraviglioso il burrone. Andiamo al buco vulcanico di Pentima Stalla e proviamo grande fatica e a stento si riesce a vedere un po’ la cascata ch’è oltremodo bella. Tra le rupi di bianche pietre si disperde abbondante l’acqua vulcanica del pittoresco lavatoio e intorno vette selvagge”.

Così scriveva la scrittrice francese George Sand, pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin, nel suo romanzo La Daniella del 1856 riferendosi al burrone di Rocca di Papa chiamato Pentima Stalla, una rupe vulcanica a picco alta circa 70 m, grandioso avanzo di eruzione di lava del colossale vulcano laziale.colline centroEstivo22 ilmamilio

I protagonisti del romanzo sono Jean Valreg, un giovane pittore francese che in Italia salva durante una gita una facoltosa coppia di inglesi dai briganti. La lady, si innamora dell’eroe d’oltralpe, il quale però finisce per corteggiare la sua cameriera italiana Daniella, per l’appunto.

Il plot del romanzo prevede a questo punto una serie di vicissitudini molto romantiche e irte di ostacoli, che hanno come epilogo il matrimonio tra il pittore, che va a dipingere i paesaggi di Rocca di Papa e la sua Daniella.

L’immaginazione della scrittrice è colpita soprattutto da Pentima Stalla. La Sand descrive con il suo stile piuttosto verboso, non tanto ciò che vede, ma ciò che tale visione le ispira.

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Allora ecco che il burrone roccheggiano diventa una sorta di canyon tenebroso, con una cascata impetuosa e una torre diroccata. La stessa cittadina dei Castelli Romani, viene descritta come una sorta di nido d’aquila, popolato da ragazzini seminudi che razzolano sull’orlo del precipizio, e ogni tanto ci pure cadono.

Pare che all’epoca La Daniella abbia fatto più scandalo per le tesi anticlericali dell’autrice, che per il valore letterario dell’opera, provocando una dura polemica tra il nostro Paese e la Francia.

Ma è la fervida immaginazione della Sand ad essere stata così attratta dall’orrido roccheggiano? Non pervenuto.

Del resto come dicevano i nostri avi: de gustibus non disputandum est!

 di Flavia Santangeli