L'antica indomita passione di Roma per il fuoco: da Nerone a Centocelle, una scia infinita di distruzioni

Pubblicato: Domenica, 10 Luglio 2022 - Marco Caroni

incendio roma nerone centocelle ilmamilioROMA (attualità) - Era il 64 dC quando il Grande incendio distrusse la città. Ma da allora le fiamme spesso terrorizzano i romani

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

E' una passione antica, forte, resistente al passare dei secoli ed all'evolversi della storia: un amore indomito, viscerale, rovente come le fiamme che lo caratterizzano.

Quella di Roma per il fuoco è una passione senza fine.

Erano i torridi giorni del luglio del 64, Cristo era morto e risorto da una trentina di anni e quando le fiamme si erano sviluppate nella zona del Circo Massimo (dove guardacaso ieri sera cantavano i Måneskin alle spalle del cui palco si alzava possente la nube nera proveniente dalla Togliatti) sul principio si era creduto si trattasse di un incendio come i tanti che funestavano una città ancora non Eterna ma fatta di case di legno e vicoli stretti.

In realtà le cose, come la storia tramanda, poi erano andate molto diversamente tanto che quell'incendio che aveva divorato Roma e migliaia di vite umane aveva bruciato ininterrottamente tra il 18 ed il 24 luglio. Erano giorni come questi, caldi e d'estate.

Poco importa poi se - detto che il Fato quasi mai mette lo zampino in queste faccende (come invece senza dubbio sarebbe poi avvenuto 15 anni dopo in quel di Pompei) - la mano piromane era stata quella dell'infido Nerone o come qualche tardivo storico tende a suggerire proprio dei primi cristiani suggestionati da antiche profezie egizie. Quel che conta è che quell'evento è passato alla storia come il Grande incendio di Roma.

 

A quasi duemila anni di distanza, con una città che sì ora è diventata e si spera Eterna, l'amore di Roma per il fuoco è quello di sempre. Presente, costante, appassionato e viscerale.

colline centroEstivo22 ilmamilio

Le immagini di quei poveri romani del quartiere Don Bosco costretti a lasciare in fretta e furia le proprie case avvolte dal fumo e (dicono alcuni) da palle di fuoco, sono le stesse che senza dubbio avevano visto coloro che avevano tentato di spegnere il rogo neroniano nel 64. Gente che fugge dal fumo e dalle fiamme.

LEGGI Inferno di fuoco sulla Togliatti, autodemolitori in fiamme. La nube nera visibile da tutta Roma e Castelli

Ma il rogo di Centocelle non è certo l'unico che la città ricordi: qualche settimana fa era toccato all'impianto AMA di Malagrotta, nel triste ripetersi di queste immagini di immense nubi nere cariche di diossina e di veleni (perché come ieri a Centocelle a bruciare sono spesso tonnellate e tonnellate di rifiuti speciali) che si alzano dal terreno e vanno dove il vento di giornata le spinge.

centroEstivo freeTime ilmamilio

Roma in questi torridi giorni di un'estate iniziata fin troppo presto e con temperature folli brucia spesso e volentieri: così come brucia la sua provincia, così come bruciano - come sempre - i Castelli romani e così come era bruciata, qualche anno fa, la EcoX di Pomezia in un incendio durato giorni.

Di fuoco si distrugge e si muore. La sa Nerone e lo sappiamo anche noi oggi. Di mani piromani brulicano una Capitale e la sua provincia che restano sempre attonite di fronte a quelle fiamme che divorano ogni cosa.