Elezioni | La proposta di “Lanuvio 4.0”: “Un punto di primo soccorso cittadino”
Pubblicato: Venerdì, 27 Maggio 2022 - Redazione politicaLANUVIO (politica) - Il candidato sindaco Mario Gozzi e i suoi hanno pensato ad una struttura che possa sopperire alla chiusura del consultorio
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La realizzazione di un punto di primo soccorso cittadino a Lanuvio è tra i punti cardine del programma elettorale del candidato sindaco Mario Gozzi.
Il progetto è sotto l’attento esame di due professionisti del settore che stanno collaborando con la lista civica Lanuvio 4.0.
“Un punto di primo soccorso cittadino, specie considerando le recenti chiusure degli ospedali dei Comuni limitrofi e dei tagli effettuati sui vari rami della sanità nazionale e locale, sarebbe di cruciale importanza per Lanuvio. Sarebbe una struttura fondamentale perché in grado di rispondere a tutte quelle esigenze sanitarie di gravità moderata che non richiedano il ricorso di un ospedale. Questo sarebbe prima di tutto un Primo Soccorso di carattere Infermieristico e Psicologico” commentano dalla lista civica.
Gli autori del progetto hanno sviluppato l’idea considerando l’utilizzo di un locale comunale.
“Riteniamo che la nuova amministrazione possa tranquillamente garantire in comodato d’uso gratuito una struttura di proprietà del Comune, considerando l’enorme vantaggio che porterebbe a tutti i cittadini – spiegano da Lanuvio 4.0 - La realizzazione di tale struttura già prevede un accordo ed una collaborazione con strutture del settore affermate, così da garantire la completezza e la consistenza dei servizi offerti”.
Il Punto di Primo Soccorso cittadino coinvolgerà ogni branca della medicina: Medicina dello sport, Medicina del lavoro, neurologia, psichiatria, pediatria.
“La struttura colmerà quell’enorme vuoto lasciato dalla chiusura del vecchio Consultorio, per il quale nessuna amministrazione sembra essersi preoccupata o interessata negli ultimi dieci anni – concludono gli alleati di Mario Gozzi - Inutile ribadire la ricaduta territoriale di tale iniziativa, non solo in termini sanitari, ma anche in termini sociali tenuto conto dell’indotto che si andrebbe a creare”.
