Frascati travolta dalle... "balle" tuscolane

Pubblicato: Martedì, 03 Maggio 2022 - redazione attualità

stampa frascati ilmamilioFRASCATI (attualità) - Storie e storia che non hanno riscontri oggettivi (anzi) ma che sono passate per verità ufficiali. Le fake che non ti aspetti

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di Valentino Marcon

Frascati è ricordata nei secoli non solo per le sue vigne, il suo vino, e le sue ville, ma soprattutto per la sua storia ultra millenaria. Ma proprio molti divulgatori di questa storia sono spesso incappati in errori quasi mai in seguito corretti. Gli errori originano da sbagli di storici (o presunti tali) e soprattutto da imitatori e campioni insuperabili del copia-incolla.

Con tutti gli sbagli diffusi nell’altro secolo, ed anche all’inizio di questo, si potrebbe scrivere un grosso libro, se non altro come vademecum per confutare certe notizie false o, per dirla in vernacolo ‘balle’ o ‘frescacce’, o esterofilmente, ‘fake news’.

Cominciamo dalle origini della città. Recentemente è stato pubblicato un articolo in cui si ripeteva l’ennesima storiella di una Frascati nata nel 1191 cioè l’anno della distruzione di Tuscolo. E vi si aggiungeva che la pasquetta dei frascatani si teneva il martedì dopo Pasqua con gite e scampagnate sul Tuscolo e così si celebrava anche la nascita di Frascati! Il che è per lo meno contraddittorio.

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A parte il fatto che non poteva celebrarsi una ‘nascita’ in un giorno che sul calendario cambiava ogni anno come del resto la Pasqua, ma ancora più grave l’aver indicato la nascita di Frascati al 1191. Se è vero che Tuscolo fu distrutta nel 1191 di venerdì 17, è anche assodato che i pochi abitanti rimasti a Tuscolo intorno alla rocca, se ne erano già andati negli anni precedenti e vi erano rimasti solo alcuni difensori, ma l’errore più grave è l’ignorare – e gli storici seri lo hanno sempre divulgato – che ‘Frascata’ era già esistente nel secolo VIII (e sicuramente costituiva la periferia tuscolana!).

E va ricordato anche, che sotto il regime fascista si celebrava la ‘nascita’ di Frascati nello stesso giorno di quella di Roma: il 21 aprile! Mettendoci in mezzo anche il ‘natale’ di Tuscolo!

E che dire della favola già divulgata ai tempi del ‘raccoglitor di notizie’ don Pietro Santovetti (metà del 1800), poi divulgata dal Seghetti e quindi da Dandini, che papa Paolo III, ristrutturando Frascati e definendola Civitas tusculana (1538), l’abbia divisa in tre rioni!

Altra balla colossale che si ripete ancora in qualche libro odierno sia nella ristampa ampliata del Dandini (in ‘Frascati nelle sue strade’), che di altri. Infatti al tempo di Paolo III non esistevano ancora i rioni, (o ‘borghi’) come venivano chiamati, di San Pietro e S. Flavia Domitilla sorti nel ‘600 e quindi ‘suddivisi’ da papa Paolo V, nel 1610-12!

Ma ormai la storia è diventata per i più una opinione.vivace3 banner ilmamilio

Ed ancora, in un recentissimo articolo si legge che la facciata della chiesa del Gesù viene attribuita a Pietro da Cortona, ma è noto da tempo che è stata progettata e innalzata da Gregorio Castrichini, un architetto gesuita cui fu affidato il lavoro non avendo la Congregazione i soldi per pagare un architetto famoso, mentre la finta cupola è del Pozzo solo perché lui ne fece il disegno ma fu edificata da un suo, comunque grande, allievo: il gesuita, fratello laico, Antonio Colli, e la firma è del Colli è stata anche confermata dai recenti restauri dell’anno scorso, dovuti ad alcune restauratrici, tra cui la dott.ssa Cristiana Bigari.

E se la Cupola è del 1703, la chiesa fu edificata a partire dalla metà del ‘500 e aperta agli inizi del 1600. Al Pozzo e anche al Colli si devono gli altri affreschi interni.

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(Ma per una informazione sui documenti autentici si possono sempre leggere anche le mie pubblicazioni Frascati, la Rocca, i Patroni, lo Stemma, la Croce di Tuscolo e l’Associazionismo Cattolico Tuscolano vol. I (sulla storia dei gesuiti a Frascati e sulla Chiesa del Gesù).

   Da non dimenticare poi la vicenda di un periodico infarcito di tali grosse balle, tanto che un anno dopo, invece di fare delle scuse ai lettori giustificava i madornali errori attribuendoli volutamente ad una sorta di quiz che avrebbe lanciato ai (pochi) lettori per vedere se fossero stati… attenti! Una scusa peggio dell’errore! Senza contare che talvolta certe notizie vengono divulgate (e talvolta anche sovvenzionate) dalle sponsorizzazioni dell’Amministrazione di turno.

Molte copie della pubblicazione in oggetto infatti potevano essere trovate in qualche bar ma anche in bella mostra nel palazzo comunale. Per fortuna (per adesso) tale giornale non viene più pubblicato.

E’ senz’altro noto a tutti ormai come le tanto decantate mura del Valadier, non hanno nulla a che vedere con questo notissimo architetto il quale non le aveva mai pensate. Infatti le Mura (con sopra la via Pensile - storpiata poi in ‘Penza’ – in seguito intitolata alla Regina Margherita) furono fatte edificare da tal Salvatore Bianchi architetto romano, che proprio uno sconosciuto non era, in quanto oltre a numerose edificazioni in Roma, progettò la Stazione Termini, l’ospedale del Celio e, a Frascati, oltre le Mura, anche il Cimitero (1865)!

Ma allegramente le Amministrazioni comunali ce la mettono tutta per divulgare anch’esse notizie per lo meno… fasulle!

  

Del resto l’Amministrazione comunale, oltre ad aver attribuito all’inconsapevole Shakespeare, una composizione poetica, istoriata sopra una ‘panchina rosa’, in una locandina per una recente manifestazione in Passeggiata (‘Fuori Porta’ come è nominata e non del ‘Belvedere’!), ha fatto diventare il 2022 un anno …bisestile (aggiungendovi un giorno in più al calendario: il 31 aprile!). Cose che capitano. Il fatto è che capitano troppo spesso. Infatti gli errori non li fanno solo le recenti amministrazioni.

Qualche anno fa (6 o 7), su un manifesto ufficiale, firmato dall’allora presidente del consiglio comunale, si leggeva la parola ‘Frascati’, per ben quattro volte con l’iniziale minuscola! La colpa ovviamente andava condivisa tra il tipografo e il firmatario del manifesto.

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Ma a dar man forte all’amministrazione ci si è messa anche la Curia vescovile, che nel suo ultimo annuario (uscito dopo ben 11 anni dal precedente, egualmente errato), ricorda agli ‘ignoranti’ fedeli che la diocesi attualmente si chiama ‘Labicum quintanense’. Ed è nata, secondo non si sa quali documenti, nel II secolo! (alla faccia di tanti storici anche locali, come Orioli, Del Nero, Borsoi ed altri…). Senza contare che in un depliant pubblicitario di Villa Campitelli si legge che nel parco della villa si suicidò (in realtà fu ‘suicidato’) il generale Cavallero che a detta del depliant in questione sarebbe stato il firmatario dell’armistizio dell’8 settembre (e allora Castellano chi era?).

Mentre si inventano processioni come quella per i Patroni di Frascati, mai esistite fin dalle origini quando il culto ai due fu divulgato alla metà del ‘400 dal cardinale vescovo tuscolano e commendatario dell’Abazia di Grottaferrata, cardinal Bessarione!

   E naturalmente non consideriamo gli errori di stampa di molti fascicoli e mappe di Frascati, ma sulla storia ci sarebbe ancora da raccontare altre disavventure. Se ne potranno fare altre puntate. Per adesso basta così, senza dimenticare che, se errare humanum est, perseverare diabolicum!

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Commenti  

# GP 2022-05-03 11:54
Veramente interessante , complimenti al prof. Marcon !
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# ALBERTO MARCHEGGIANI 2022-05-03 14:48
Valentino, il 17 aprile 1191 non era venerdì, ma mercoledì! Il martedì dopo Pasqua, anche se non era il giorno esatto, come ricordavano i vecchi frascatani, si ascendeva al Tuscolo per ricordarne la distruzione e non per la "nascita" di Frascati. Quando ero ragazzo, mi ricordo che dopo pranzo suonava il campanone di San Pietro e ci si incamminava carichi di ogni ben di Dio. Mi viene da pensare che, essendo il giorno del Lunedì dell'Angelo, invasi i prati tuscolani dai romani, i frascatani abbiano optato per il giorno successivo celebrando la "pasquetta" e il ricordo di Tuscolo. E' chiaro che questa è una mia supposizione.
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