Grottaferrata | Dopo le Primarie reggerà il 'patto di lealtà' tra i candidati?

Pubblicato: Martedì, 29 Marzo 2022 - Fabrizio Giusti
Grottaferrata | Un lettore: "Mio figlio disabile al 100%, dopo 12 anni e  tanti riconoscimenti non rinnovata la borsa di lavoro al Comune"GROTTAFERRATA (politica) - Il 3 si vota, poi inizierà la sfida vera e propria per il prossimo sindaco
 
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Il centrosinistra è giunto all'ultima settimana di campagna elettorale per le Primarie che dovranno decretare il candidato sindaco della coalizione in vista delle prossime amministrative di Giugno.. La partita, come noto, è a tre: Silvia Bompiani, Rita Consoli, Mirko Di Bernardo. Gli ultimi due, cosa altrettanto nota, sono quelli che se la giocano. Forse all'ultimo voto. L'esito è abbastanza incerto. Nessuno è pronto a scommettere su chi avrà la meglio. colline centrosportivo2 frascati ilmamilioL'atmosfera, a dire la verità, non è del tutto serena. Se formalmente non sono nate polemiche pubbliche, tra i gruppi a sostegno dei vari candidati qualche elemento di frizione c'è stato e c'è. In base a questo, una domanda si insinua da giorni nel dibattito: il 'patto di lealtà' sancito nei giorni scorsi reggerà? Sia chiaro: nessuno strappo o fuga dalla coalizione è previsto. Per lealtà, infatti, si intende l'impegno dei candidati perdenti a favore di chi avrà la meglio nella competizione. I sostenitori di Di Bernardo o di Rita Consoli, in caso di sconfitta, si getteranno nell'agone con lo stesso impeto di volontà e sacrificio di questi giorni? Questo è il punto. Sarà interessante vedere quindi non cosa accadrà la sera del 3 Aprile, quando saranno ufficializzati i risultati, ma cosa accadrà dal giorno 4, quando cioè vincitori e sconfitti si dovranno sedere allo stesso tavolo per determinare campagna elettorale e stesura del programma. Si è sicuri che non ci saranno strascichi e tensioni? 
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Uno dei protagonisti del tavolo di concertazione degli scorsi giorni, Giancarlo Della Monica, è stato tra i primi a sollevare qualche preoccupazione in tal senso con una riflessone dal suo profilo facebook: "Siamo giunti all'ultima settimana di queste Primarie - scrive - obiettivamente non è che si respiri un atmosfera molto serena e quello che temevamo si sta verificando. Le campagne che ogni gruppo sta conducendo per il suo candidato li sta allontanando sempre di più e ciò renderà sempre più difficile la coesistenza all'interno dello stesso schieramento, perché non dimentichiamoci che è così che dovrebbe andare". Poi prosegue: "Si invocano le primarie - aggiunge - perché si ritiene siano uno strumento di democrazia il che può essere vero, ma è il modo in cui si scelgono i candidati a parteciparvi che fa la differenza. Dovrebbero essere tutti candidati che uniscono e non che dividono, diciamo che andrebbero usate quando si ha l'imbarazzo della scelta e non l'incapacità di fare una scelta, scaricando la responsabilità di questa incapacità sui cittadini. Vabbeh, magari ci stupiranno e tutti insieme collaboreranno comunque vada. Noi per non perdere l'orientamento ed esser chiari i nostri 5 punti non negoziabili li abbiamo pubblicati, punti sui quali stiamo lavorando da tempo ed intorno ai quali abbiamo creato la nostra azione di opposizione extra consiliare e sui quali quindi non possiamo derogare".
 
A stretto giro è arrivata la risposta di un altro esponente del centrosinistra, l'ex assessore Mauro Tomboletti, che scrive: "Ognuno di noi guarda infatti alla vita attraverso un proprio personale filtro cognitivo.
 
Un’interpretazione del reale plasmata da emozioni, cultura, conoscenze ed esperienze guadagnate e vissute nel corso del tempo.
 
Si tratta di una lente attraverso la quale abbiamo imparato a percepire la realtà, gli eventi e tutto ciò che ci circonda.
 
Eppure spesso ci comportiamo come se fossimo gli unici custodi della verità assoluta. I padroni dell’unica realtà possibile.
 
Tentiamo di imporre sugli altri la nostra personale visione delle cose, ritenendo sia, a priori, l’unica giusta. Che si tratti di calcio, di politica, di economia. Quante volte ci inerpichiamo in inutili discussioni tentando di convincere gli altri del nostro modo di vedere le cose? Ci polarizziamo sulle nostre convinzioni. Ci arrabbiamo quando gli altri, a loro volta barricati sulle proprie, controbattono a quello che diciamo, non mostrandosi minimamente d’accordo con le nostre opinioni. Ci dilunghiamo in inutili discussioni dai toni sempre più accesi. Ci innervosiamo. Addirittura litighiamo. Scene poco idilliache a conclusione delle quali, puntualmente, ognuno dei contendenti rimane ancora più arroccato sulle proprie credenze. Al fine di evitare tutte queste situazioni, in cui sbraitiamo e sbattiamo i pugni sul tavolo, irritati dalla cocciutaggine di chi ci sta di fronte, dovremmo forse recuperare due importanti valori che, ultimamente, abbiamo un po’ tutti perso di vista. Parlo dell’empatia e dell’umiltà.
 

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“Prima di criticare qualcuno, cammina per un miglio nelle sue scarpe.” Proverbio indiani nativi d’America. Ognuno di noi percepisce e interpreta la vita attraverso un proprio personale filtro. Dovremmo dunque prenderne atto e riconoscere questa caratteristica anche in chi ci sta di fronte.
 
Chi sostiene determinate posizioni, anche se opposte e antitetiche rispetto alle nostre, avrà, dopotutto, le sue buone ragioni. Il suo intero passato, il suo completo background culturale, le sue esperienze di vita, l’ambiente in cui è cresciuto, l’ha condotto oggi a sostenere quelle precise teorie.
 
Se fossimo stati noi al suo posto, se avessimo avuto la sua stessa vita, se fossimo stati plasmati dal suo stesso ecosistema, anche noi oggi sosterremmo molto probabilmente quelle medesime opinioni, per quanto assurde e fuori dal mondo ora ci possano sembrare. Mostriamo dunque empatia verso chi ci sta di fronte.
 
Rispettiamo il percorso che ha fatto per raggiungere quelle conclusioni e usiamo, se vogliamo, una semplice frase. “Non ti biasimo. Se fossi in te penserei esattamente la stessa cosa”. Poche parole in cui c’è tanta magia.
Mostrando empatia, immedesimandoci nel punto di vista altrui, avremo maggiori possibilità di avviare un dialogo costruttivo.
 
Avremo mostrato piena comprensione e giustificazioni di quelle posizioni, e così facendo avremo sin da subito messo in salvo l’orgoglio, l’ego, la reputazione di chi sta di fronte. Da lì, abbassate le difese, sarà molto più facile trovare spiragli di dialogo"
 
Riflessioni che circolano nello schieramento e che sarà interessante monitorare dalla prossima settimana.MAMILIO telegram1freeTime siamoAperti ilmamilio