Pro Italia: “La guerra non si alimenta, si ripudia”

Pubblicato: Mercoledì, 02 Marzo 2022 - Redazione politica

ROMA (politica) - Il partito sovranista critica la scelta del Parlamento di inviare armi e mezzi militari all'esercito ucraino 

ilmamilio.it - nota stampa 

Pubblichiamo la nota stampa del partito “Pro Italia”.

“Con la ratifica del Parlamento, diventa definitiva la decisione del Governo di inviare armi e mezzi militari all’esercito ucraino. Agendo in aperto contrasto con l’interesse nazionale, l’esecutivo di Mario Draghi ha rotto la neutralità dell’Italia e, dopo aver rinunciato a un reale ruolo di mediazione per scongiurare il conflitto, ha schierato il nostro Paese sulla linea bellicista tracciata da Washington e ripresa da Bruxelles. colline centrosportivo2 frascati ilmamilioQuella sprezzante sicumera che il Presidente del Consiglio ha ostentato per più di un anno compromettendo diritti e libertà fondamentali dei cittadini italiani, oggi la ritroviamo mentre calpesta l’articolo 11 della nostra Costituzione e dipinge il Presidente russo come un novello Hitler.

Occorre infatti ricordare che l’operazione militare messa in atto da Mosca è certamente un’aggressione nei confronti di Kiev, ma non è una mossa estemporanea frutto della presunta malvagità di Vladimir Putin. Al contrario di quanto non riportino i grandi media occidentali, le ragioni di questo attacco hanno radici profonde. La guerra nel Donbass è iniziata nel 2014 e le milizie di estrazione neonazista come il Battaglione Azov, che per anni hanno ricevuto finanziamenti da occidente e che oggi fanno regolarmente parte della Guardia Nazionale Ucraina, hanno mietuto migliaia di vittime civili fra la popolazione filo-russa di Donetsk e Lugansk. Ampliando poi il campo visivo e inquadrando in una prospettiva storica gli eventi di questi giorni, è piuttosto immediato riconoscere l’iniziativa del Cremlino come reazione russa a oltre vent’anni di espansione della NATO verso oriente.vivace3 banner ilmamilio

Di fronte a questa situazione, l’Unione europea ha mostrato per l’ennesima volta una clamorosa inconsistenza sul piano internazionale. Incapace di imbastire una seria mediazione che impedisse il precipitare degli eventi, non ha mai neppure tentato di lavorare per la pace e per la tutela degli interessi dei Paesi membri. In barba alla sedicente vocazione pacifista, l’UE si è ipocritamente allineata alla volontà americana e ha addirittura avviato l’acquisto di forniture militari in favore del Governo di Volodymyr Zelensky.

La guerra in corso sta già provocando gravissimi danni alla nostra economia, legata a doppio filo alla Federazione Russa per il soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico. Il nostro tessuto imprenditoriale, già messo in ginocchio da due anni di assurde politiche emergenziali e dall’aumento esorbitante dei prezzi di luce e gas, rischia di collassare di fronte all’eventualità che Mosca chiuda le forniture gasiere.

Alla luce di questo scenario drammatico, noi di Pro Italia condanniamo fermamente la scellerata decisione del Governo italiano di appiattirsi sulle posizioni europee e contribuire a gettare benzina sul fuoco. L’Italia dovrebbe perseguire attivamente l’obiettivo della de-escalation e della cessazione delle ostilità. La nostra diplomazia dovrebbe recuperare quello storico ruolo di mediazione internazionale e perorare la causa della pace, sostenendo la proposta di un’Ucraina neutrale, smilitarizzata, fuori dal perimetro della NATO e dell’UE.

La guerra non si alimenta. Si ripudia”.

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