STORIE & METALLO - Il mirabolante ponte di Sant'Anatolia, gioiello della ferrovia Roma-Velletri-Ceprano. I gloriosi giorni del 1862

Pubblicato: Giovedì, 06 Gennaio 2022 - Marco Caroni

medaglia roma Velletri 1 ilmamilioVELLETRI (storie & metallo) - Il 27 gennaio 1862 presso la nuova stazione di Velletri si incontravano i treni provenienti da Roma (ma senza Pio IX) e da Ceprano, al confine dello Stato Pontificio. Il 1 dicembre l'apertura a merci e viaggiatori

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Una vera straordinaria opera di ingegneria ferroviaria. Tanto che, quel 27 gennaio 1862, il treno proveniente da Roma e che proprio nella stazione di Velletri - inaugurata in quell'occasione - si sarebbe poi congiunto col convoglio proveniente dall'altro capolinea, Ceprano, prima di entrare nello scalo veliterno volle fermarsi per consentire ai presenti di vedere con i propri occhi il ponte ferroviario di Sant'Anatolia, quasi alle porte della stazione.

Una stazione che all'epoca si trovava circa 1,5 chilometri fuori dal centro urbano.

 

Un'opera, per l'epoca, non certo da poco. Lungo 200 metri, alto 45, largo 8 e sorretto da due piloni in acciaio (poi negli anni successivi riempiti in cemento per aumentarne sicurezza e stabilità), il ponte di Sant'Anatolia rappresentò idealmente il simbolo di quella linea che partendo dalla stazione di Porta Maggiore in Roma collegava la capitale del Regno Pontificio (che pochi mesi prima era stato già privato di Umbia e Marche) con i propri confini, verso l'ormai ex Regno di Napoli.

 ponte SantAnatolia velletri ilmamilio

Il ponte di Sant'Anatolia oggi (immagine google.maps.it)

Il 27 gennaio del 1862, in sostanziale anticipo sull'apertura commerciale della linea Roma-Ceprano via Ciampino, Albano Laziale (Cecchina), Velletri, Segni, una folta delegazione papale (Pio IX diede forfait per problemi di salute), i due convogli provenienti dalle stazioni capilinea si incontrarono proprio nella da poco completata stazione di Velletri.

E fu vera festa, perché - pur sempre orgogliosa del proprio status e rivendicante una certa "autonomia" dal potere centrale - la città di Velletri fu quella che dall'apertura della nuova ferrovia (ufficialmente aperta a viaggiatori e merci il 1 dicembre 1862) trasse maggiori benefici in termi di collegamento ed anche commerciali. Suscitanto e mantenendo un sentimento di sincera riconoscenza verso Pio IX, l'ultimo papa-re.

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collaudo viadotto pio velletri ilmamilio

Il collaudo del viadotto ferroviario*

 

Pio IX avrebbe invece raggiunto velletri solo qualche mese dopo, l'11 maggio 1863, a bordo della lussuosa carrozza "la balconata" che ne impreziosiva il treno partito da Roma. La foto del pontefice in piedi, che scruta lontano mentre soldati e legatti vaticani si inginocchiano, è tra le immagini più famose del Papa ai Castelli romani. Una delle pochissime, per la verità, a disposizione.

Il treno di Pio IX, a meno della locomotiva (certamente il pezzo più pregiato) è da pochi anni a disposizione del pubblico presso la Centrale Montemartini, lungo la via Ostiense.

pioIX stazione velletri treno ilmamilio

La ferrovia Roma-Velletri-Ceprano, della quale in questo 2022 ricorrono i 160 anni dalla sua apertura, è stata la terza in ordine di tempo dello Stato Pontificio e di Roma. Prima di questa, come noto, nel 1856 era stata - a luglio - la Roma-Frascati (porta Maggiore-Campitelli) ma prima linea ferroviaria di Roma, seguita nel 1859 dalla Roma-Civitavecchia.

Le alterne vicende della ferrovia di cui trattasi, che meno interessano in questa sede, portarono comunque ad una abbastanza rapida decrescita dell'interesse della tratta nella sua interezza, stante la complessità del tracciato (ma comunque nei primi anni il treno fu utilizzatissimo) tanto che poco dopo venne realizzato - sempre in direzione sud - il nuovo tracciato attraverso Ciampino e Zagarolo, tracciato che oggi rappresenta la Roma-Cassino.

Dal 1966, dopo successive limitazioni, la ferrovia è stata ridotta alla sola tratta Roma-Velletri, quella tutt'ora in pieno ed utilissimo servizio.

LA MEDAGLIA - La medaglia sopra riprodotta è senz'altro nota ma allo stesso tempo una delle più celebri dell'epoca.

Al rovescio il conio rappesenta proprio il ponte di Sant'Anatolia, in tutta la sua originaria bellezza. Il viadotto ferroviario è attraversato da un treno con locomotiva fumante e trainante 5 carrozze passeggeri, probabilmente in una delle composizioni tipiche dell'epoca. Il treno rappresentanto viaggia in direzione di Velletri.

L'iscrizione "VIA EXPLICATA COLLIBUS PONTE FERREO IVNCTIS" ben illustra la funzione e la rilevanza dell'opera.

In esergo: "MVUNICIPVIUM VETLITERNVM AN MDCCCLXII", opus Bianchi, uno degli incisori più ntoi dell'epoca. L'iscrizione certifica il committente della medaglia, il Comune di Velletri.

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Al dritto, Pio IX, in busto rivolto a sinistra, con zucchetto, mozzetta e stola. Anno XVI.

La medaglia, emissione straordinaria, ha modulo superiore alle ordinarie: 54 millimetri, per 64,5 grammi. Emessa in 4 versioni, bronzo, bronzo argentato, argento e oro, è considerata R2 già nella versione meno nobile. (VEDI)

Un'opera d'arte a tutti gli effetti.

* Rif: "Le ferrovie di Pio IX", Maurizio Panconesi, Calosci editore ed. 2005

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