STORIE & METALLO - 20 anni di euro. Ecco come sono finiti nelle nostre tasche, le cose che non ricordiamo

Pubblicato: Martedì, 04 Gennaio 2022 - redazione attualità

2euro2002 ilmamilioROMA (storie & metallo) - Il 1 gennaio 2002 entrava in circolazione la moneta unica europea. 12 i Paesi ad adottarla per primi. Le nostre 1 e 2 euro sono le più belle di tutte

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Nelle nostre tasche circolano esattamente da 20 anni. Era il 1 gennaio del 2002 quando, distribuiti inizialmente in sacchetti "starter kit" dal valore di 12,91 euro e contenenti ben 53 monete, gli euro finirono per la prima volta nelle nostre tasche.

Cambiando il nostro modo di guadagnare, di fare spesa, di dire, di intendere la moneta circolante.

Mandando in pensione la povera lira italiana, che nella sua versione Repubblicana conoscevamo dal 1946 e che, in precedenza, era stata il segno più tangibile dell'unità d'Italia dal 1861 in poi.

OGGI nella seguitissima rubrica "Storie & metallo" vogliamo raccontare di una rivoluzione monetaria che non è ancora stata del tutto digerita ma che, nel bene o nel male, ha cambiato la nostra storia contemporanea. Rendendo davvero l'Europa una - pur ancora zoppicante - unica entità monetaria, per qualche tratto territoriale e vagamente politica.

DAL 1999 - In realtà in euro si era iniziato a ragionare ed a scambiare merci sin dal 1999. A conclusione di un cammino durato decenni ed inizato, in epoca contemporanea col trattato sottoscritto nel 1951 che aveva creato la "Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA)", entità che riuniva Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi e garantiva la libera circolazione in questi Stati di carbone ed acciaio. Poi, nel 1957, col Trattato di Roma arrivava nel 1957 la CEE (Comunità economica europea) e quindi, ben 50 anni ed infiniti passaggi dopo il Trattato di Lisbona (2007), non prima però del fondamentale accordo di Schengen.

Oggi gli Stati facenti parti dell'Unione Europea sono 27. Gli ultimi ad entrare sono stati prima nel 2007 Romania e Bulgaria e quindi, ultimo in ordine di tempo, la Croazia nel 2013. L'unica ad uscirne, nel 2020, la Gran Bretagna con la famigerata Brexit. Nel momento della sua massima espansione, l'Unione Europea ha contato 28 Paesi.

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Ma diversa, davvero diversa cosa, è la Zona euro, ovvero il complesso dei Paesi nei quali si scambiano merci e titoli in euro.

APPUNTO, DAL 1999 - L'euro approda negli 11 Paesi fondatori già dal 1° gennaio 1999 anche se non ancora come moneta circolante. Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna partono insieme: il 1° gennaio 2001 si unisce anche la Grecia, così che il 1° gennaio 2002, esattamente 20 anni fa, sono 12 gli Stati che spediscono nelle tasche dei loro cittadini le monete euro.

MONETA UNICA - La moneta unica, per gli accordi sottoscritti, prevede una faccia comune per tutti gli Stati e riproducente il valore facciale del conio. Sull'altra faccia, rispettando parametri poi diventati pure più stretti, ogni Stato ha facoltà di mettere quel che vuole.

Gli Stati che ancora oggi sono monarchie, come la Spagna, i Paesi Bassi, il Belgio, sulla faccia nazionale - come da tradizione - riportano l'effigie del sovrano. Gli altri, chi più chi meno, si sbizzarriscono.

Alcuni Stati, come la Francia, il Belgio, la Finlandia, i Paesi Bassi e la Spagna, iniziano a coniare moneta sin dal 1999 così in cicolazione ancora oggi si possono trovare euro di queste nazioni riportanti millesimi 1999, 2000 e 2001. Gli altri, Italia compresa, partono col millesimo 2002.

1euro francia 1999 ilmamilio

GLI EURO ITALIANI - L'Italia fa concorsi e crea bozzetti, ed alla fine si sceglie di realizzare 8 disegni diversi per le 8 monete. Sulla moneta in "rame" da 1 centesimo compare il bellissimo Castel del Monte (Andria, Puglia), su quella da 2 centesimi c'è la Mole antonelliana di Torino. Sulla 5 centesimi c'è il Colosseo.

La serie dei decimi di centesimi è dedicata all'arte: la 10 centesimi è per la nascita di Venere del Botticelli, la 20 centesimi per un'opera del futurista Umberto Boccioni, la 50 centesimi per la piazza del Campidoglio di Roma.

divisionale euro italia ilmamilio

Bellissime e probabilmente le più belle di tutte le pari grado continentali, le monete di maggior valore facciale. La moneta da 1 euro è dedicata all'Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. La 2 euro è dedicata a Dante Alighieri, nel profilo tracciato da Raffaello nel dipinto "La disputa" presente in una delle stanze raffaelliane ai Musei Vaticani (foto qui sotto).

Va detto che mai, probabilmente, come in questa occasione, i soggetti scelti per le nostre monete sono stati azzeccati e iconici.

dante raffaello ilmamilio

1 EURO - 1936,27 LIRE - Questo quanto ci è toccato in sorte, cambiare 1 euro con poco meno di 2mila lire. Un cambio che in origine è apparso banale e forse addirittura conveniente ma che, come ricorderanno in molti, ci è costato nel giro di qualche mese il sostanziale raddoppio dei prezzi o quasi. Ma non certo dei salari.

A penalizzare gli italiani, inoltre, anche il fatto che fino a quel momento non avevamo avuto mai in tasca monete dal potere commerciale così elevato. Basti pensare che la moneta di maggior valore, nel 2001, era quella da 1.000 lire, che al momento del cambio di valuta valeva appena 50 centesimi.

1000lire moneta ilmamilio

GLI ALTRI - Come detto, ognuno ha scelto per sé nel rispetto delle identità, dei gusti e dei sentimenti nazionali.

In 3 casi (in realtà sono di più, lo vedremo sotto), le facce nazionali sono cambiate radicalmente nel corso di questi venti anni.

Il primo Stato a mutare la propria "faccia" è stato il Belgio che già nel 2008 ha dato una rispolverata all'effigie del suo re Alberto II. Poi nel 2013 il sovrano ha abdicato a favore di suo figlio Filippo e dal 2014 la divisionale ha cambiato volto.

Stessa sorte è toccata alla regina Beatrice dei Paesi Bassi, che nel 2013 ha lasciato il suo trono al figlio Guglielmo Alessandro: un passaggio non banale, perché era dal 1890 che l'Olanda non aveva un sovrano uomo.

In Spagna nel 2014 re Juan Carlos, dopo un lunghissimo regno - passato anche per Francisco Franco - ha deciso di abdicare a favore del figlio Filippo VI e dunque dal 2015 la divisionale ha cambiato aspetto (foto in basso).

2euro spagna felipe ilmamilio

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Gli altri Stati hanno lasciato praticamente immutata la propria faccia nazionale. La Francia ha previsto proprio da quest'anno un restyling dei propri bozzetti, ma i soggetti dovrebbero restare gli stessi.

Un'ulteriore curiosità: da subito la Germania, e tutt'ora, ha deciso di coniare le sue monete nelle 5 zecche (distinguibili per una lettera riportata sulla faccia nazionale) dislocate sul suo territorio. Le zecche di Berlino, Monaco di Baviera, Stoccarda, Karlsruhe e Amburgo sono dunque in piena efficienza e tecnicamente (soprattutto per i collezionisti) una moneta da 1 euro coniata a Berlino è diversa da quella da 1 euro coniata a Stoccarda, proprio per il segno di zecca.

1 E 2 CENTESIMI - Da subito la Finlandia ha deciso di non utilizzare per la circolazione corrente (a meno delle versioni da collezione) gli 1 e 2 centesimi, i tagli monetari più piccoli.

Tagli oggettivamente dallo scarso interesse sia commerciale che collezionistico. A breve sembra che altri Paesi seguiranno operativamente l'intuizione avuta dall'unico Paese scandinavo nell'eurozona ben 20 anni fa.

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LE BANCONOTE - Pur lasciando ai singoli Stati l'onere della stampa, le banconote in euro invece - a meno di un codice nel numero seriale - sono le stesse per tutti. Formalmente, dunque, nessuna differenza tra una banconota da 10 euro stampata in Italia da una stampata in Germania.

Il tema scelto è quello dei ponti, ad evidenziare il legame tra i vari Paesi.

Nella prima serie, quella di partenza, i tagli sono da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e ben 500 euro. Vale a dire che gli italiani il 1 gennaio 2002 possono trovarsi in tasca (quelli più abbienti) l'equivalente di 1 milione di lire sottoforma di una singola banconota.

Nel 2013 la BCE (Banca Centrale europea) sceglie di cambiare, per aumentare la sicurezza. Scompare la banconota da 500 euro, oggettivamente poco usata e poco comoda, cambiano leggermente i disegni, aumentano i parametri per l'anticontraffazione ma si conferma il tono grigio per i 5 euro, il rosso-rosa per i 10 euro, l'azzurro per i 20 euro, l'arancio per i 50, il verde per i 100 ed il giallo, infine, per i 200 euro.

Un nuovo cambio sembra imminente.

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I PAESI CHE HANNO ADOTTATO L'EURO DOPO IL 2002 - L'elenco degli Stati che hanno deciso di adottare la moneta europea dopo il 2002 non sono stati pochi. La prima a seguire le orme dei 12, è stata nel 2007 la Slovenia (primo paese dell'ex blocco orientale ad approdare): nel 2008 è toccato ai piccoli Cipro e Malta. Nel 2009 è entrata la Slovacchia, nel 2011 l'Estonia (primo stato ex sovietico) seguita poi dagli altri due Paesi baltici Lettonia (2014) e Lituania (2015).

Oggi sono 19 i Paesi che adottano l'euro.

Nei prossimi anni potrebbero arrivare anche Svezia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Romania e Croazia.

OLTRE LE SERIE DIVISIONALI - Ai singoli Paesi, come sempre stato, la BCE ha concesso la coniazione di monete commemorative con valore facciale superiore ai 2 euro. Queste monete hanno sostanzialmente validità solo nel Paese emittente (si pensi ai 3 euro bimetallici della Slovenia) e sono per lo più riservate ai collezionisti.

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Prodotte in versioni e in metalli pregiati (oro ed argento, ma si usano anche altri metalli come il niobio), queste monete possono raggiungere valori significativi.

Tra le altre val la pena ricordare quelle battute dal Portogallo e con facciali "bizzarri" da 2,5, 7,5, 15 euro, per lo più in metallo vile.

I PICCOLI STATI - Da subito hanno iniziato a battere euro - inevitabilmente particolarmente ricercati dai collezionisti - la Città del Vaticano, la Repubblica di San Marino ed il Principato di Monaco. Nel 2014 si è aggiunto anche il Principato di Andorra.

1euro vaticano 2002 ilmamilio

UNA CURIOSA COINCIDENZA - Trattandosi Stati retti da un monarca (o principe), anche Monaco e Vaticano sono stati soggetti a cambi della faccia nazionale.

E' toccato ad entrambi quasi in contemporanea. Il 2 aprile 2005 si spegne dopo 27 anni di pontificato Giovanni Paolo II: il 6 aprile muore anche Ranieri III, dopo 56 lunghissimi anni di principato.

Nel 2005 ecco dunque l'inevitabile cambio di faccia sulle monete. Su quelle vaticane arriva Benedetto XVI, su quelle monegasche c'è invece Alberto II.

Il Vaticano ha poi cambiato nuovamente dopo la rinuncia di Benedetto nel febbraio 2013: dalla divisionale 2014 compare Papa Francesco. Anche in questo caso però si è verificato un ulteriore cambio perché dal 2017 ad oggi le monete pontificie recano non il profilo dell'erede di San Pietro ma il suo stemma. Sempre in fatto di conio vaticano, vanno ricordate le due emissioni di sede vacante del 2005 e del 2013.

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E PER I COLLEZIONISTI? - Le monete euro da circolazione non hanno in genere valore superiore a quello facciale a meno di rarissimi casi (qualche vera varietà di conio, estremamente rara) e a meno di monete di Monaco o, al limite, del Vaticano. Il resto è ordinario. Guai, dunque, a fidarsi dei truffatori (difficile definirli altrimenti) che tentano di propinare per rarità monete comunissime.

Nel 2004, col discobolo della Grecia, via via tutti gli Stati euro hanno iniziato a produrre una sempre maggior messe di 2 euro commemorativi, ormai purtroppo inflazionatissimi. Tra di questi, qualche pezzo pregiato può trovarsi (valga su tutte le 2 euro per Grace Kelly di Monaco del 2007), soprattutto nelle versioni FDC e proof (fondo specchio), ma nella maggior parte dei casi l'apprezzamento di queste monete è modesto.

Ma quella dei 2 euro commemorativi, davvero, è un'altra storia.

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