Frascati | Un laser per riconoscere cibi contaminati nei negozi e nell’industria: ENEA lancia SafeFood
Pubblicato: Mercoledì, 29 Settembre 2021 - Federico SmacchiFRASCATI (attualità) - Al Centro di ricerche tuscolano un nuovo brevetto in grado di prevedere frodi alimentari e contaminazioni. Presto un prototipo anche per i singoli consumatori
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Un laser rapido, preciso e affidabile in grado di scovare contaminazioni e frodi nella filiera del cibo. “SafeFood”, sviluppato nei laboratori dell’Enea di Frascati, è il primo nel suo genere ed ha già fatto il grande salto dalla fase di sperimentazione all’applicazione sul campo, per il momento all’interno di industrie alimentari e grandi catene di distribuzione.
Presto, fanno sapere i ricercatori Enea, l’innovazione potrebbe arrivare direttamente nei punti vendita, dove potrà essere utilizzato per controlli sugli scaffali dei supermercati e sui banchi del mercato. Un secondo prototipo, infatti, è già in lavorazione nei laboratori tuscolani.
Ma come funziona? Alla base di SafeFood c’è la spettroscopia laser fotoacustica, una tecnica già usata in diagnostica medica, rilevazione di esplosivi e monitoraggio dell’inquinamento. Un sistema basato su luce e suono, grazie al quale è possibile riconoscere gli elementi che compongono l’alimento analizzato, riconoscendo quindi la presenza di agenti contaminanti o tentativi di contraffazione.
Uno vero e proprio scanner che in fase di sperimentazione ha dimostrato la sua validità sullo zafferano, alimento costoso che spesso viene “tagliato” con la curcuma o con tartrazina, un colorante. Oggi, SafeFood viene utilizzato da diversi partner Enea, pionieri di questa importante innovazione.
“Abbiamo un accordo con un’azienda dell’apicoltura per il controllo della filiera del miele, a partire dalla rilevazione della presenza di pesticidi in polline e api”, spiega Luca Fiorani, ricercatore del laboratorio Diagnostiche e Metrologia del centro frascatano, citando un esempio tra le tante partnership avviate negli ultimi mesi.
Un’innovazione che avrebbe fatto comodo a quello storico produttore di Ariccia che nei giorni scorsi ha dovuto ritirare un intero lotto di porchetta contaminata dal batterio Listeria monocytogenes. Un problema che con il laser SafeFood potrà essere evitato in futuro, in un’ottica di maggiore tutela dei consumatori e di controllo sull’intera filiera alimentare.