Frascati, ENEA | Licenziamento collettivo per i dipendenti della mensa: “Un altro effetto a catena dello smart working”

Pubblicato: Sabato, 25 Settembre 2021 - Federico Smacchi

enea frascati4 google ilmamilioFRASCATI (attualità) - La società che gestisce il servizio nelle sedi dell’Ente di ricerca manda a casa i lavoratori dopo oltre un anno e mezzo di cassa integrazione. Riassunzione possibile ma a condizioni peggiori

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52 dipendenti sparsi in tutta Italia, di cui 7 a Frascati, sono stati licenziati dalla società All Food Spa, che gestiva il servizio mensa nelle sedi dell’Enea. La preoccupazione manifestata dai lavoratori nei giorni scorsi è diventata realtà: finita la cassa integrazione, che durava da inizio pandemia, sono terminati anche i rapporti di lavoro.

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La causa principale è stata la chiusura dei centri di ricerca perdurata per oltre un anno e mezzo, che ha provocato numerose perdite al gestore del servizio. Ad oggi, con lo smart working ancora al 60% per i dipendenti Enea, le possibilità per i lavoratori di ottenere gli stessi livelli salariali e occupazionali di un tempo sono prossime allo zero.

 

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Ma un barlume di speranza c’è, soprattutto per Frascati e per l’altro centro laziale, quello di Casaccia, dove nei giorni scorsi si è tenuto un presidio di lavoratori e RSU. Sindacalisti che nella giornata di mercoledì 22 si sono recati nel cuore della capitale, nella sede centrale Enea, dove sono stati ricevuti dal neo presidente Gilberto Dialuce che ha rassicurato in merito a future riassunzioni.

 

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Dal 15 ottobre infatti i dipendenti di Frascati e Casaccia potrebbero essere riassunti, ma quello che è certo, conferma la sindacalista UILTucs Assunta Pais, è che le condizioni lavorative, sia come orario che come salario, non torneranno più quelle dell’era pre-Covid.

“La doccia fredda – spiega la sindacalista – è stata la lettera di licenziamento. Ieri mattina l’incontro con il presidente ci ha dato un filo di speranza, ma non ci ha convinti al 100%. Il rientro ai posti di lavoro sarà comunque graduale e a condizioni peggiori di prima”.

 

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Deja vu per Frascati, con la situazione che se dovesse andare come previsto sarà la copia di quanto accaduto per i dipendenti STS del servizio pulizie, che non hanno perso il posto di lavoro ma hanno visto una forte riduzione in numero di ore e, di conseguenza, in busta paga.

Una faccenda che ha fatto storcere il naso a chi era fiducioso per quei 1500 nuovi posti di lavoro promessi dal progetto DTT, il gigantesco esperimento per la fusione nucleare, in atto nei laboratori tuscolani.

 

Altri se la prendono con lo smart working, che almeno per Frascati ha generato un effetto a cascata che ha colpito non solo i lavoratori della mensa Enea, ma l’intero settore alberghiero della città, che prima si reggeva proprio sulla regolare affluenza nei centri di ricerca del territorio.

Uno strascico della crisi economica generata dalla pandemia difficile da fronteggiare perfino per uno dei più importanti Enti di ricerca sul territorio nazionale.

 

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