Ciampino | Abbondati (EV) sul naufragio Ballico e sulle proposte per il futuro
Pubblicato: Martedì, 14 Settembre 2021 - Redazione politicaCIAMPINO (politica) - Otto mesi, a disposizione delle forze politiche, per costruire alleanze e proposte di candidature a Sindaco per le prossime comunali
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
A Ciampino, finita l’era Ballico si è insediato il commissario prefettizio che dovrà prima di tutto approvare gli equilibri di bilancio e poi traghettare l’amministrazione cittadina fino alle prossime elezioni, presumibilmente a maggio 2022. Otto mesi, a disposizione delle forze politiche, per costruire alleanze e proposte di candidature a Sindaco per le prossime comunali. Ilmamilio.it ha chiesto chiesto all’ex consigliere Guglielmo Abbondati, oggi esponete di Europa Verde, una sua valutazione in proposito.
“Secondo commissariamento in tre anni. La politica non né esce bene. Temo che non sarà semplice parlare con le persone restituendo credibilità e interesse alla politica. Lo stesso governo Draghi è di fatto un commissariamento della politica, che appare sempre più incapace di farsi interprete della grave crisi che attraversa la società italiana. Una crisi sociale ed economica terribile, che la pandemia ha acuito, cui si aggiunge un’emergenza ambientale e climatica devastante, di cui si parla pochissimo”.
Pensi che il centrodestra possa rivincere, dopo il fallimento della Giunta Ballico, o possa approfittarne il Centrosinistra, che storicamente a Ciampino è stato sempre forte?
“Lo dicevo prima. La politica degli schieramenti tradizionalmente intesi negli ultimi anni ha fallito. La destra nel 2019 ha vinto perché si è consumata una rottura profonda tra la classe dirigente del centrosinistra e la sua gente. Una volta al governo è rimasta prigioniera di lotte interne e di potere, che ne hanno determinato il suicidio politico. A pagarne il conto è la città, che continua a vivere in uno stato d’abbandono, con un territorio schiacciato tra inquinamento, degrado urbano ed ambientale. L’apatia sociale della comunità cittadina è stata volutamente alimentata, per permettere a chi occupa la scena politica da lungo tempo di amministrare senza ascoltare le idee, senza rispondere alle domande e mortificando ogni forma di proposta d’iniziativa popolare”.
Come si ricostruisce allora una proposta per il futuro?
“Dal basso, con la partecipazione e il coinvolgimento delle persone legate a questo territorio, alla sua storia, alla sua comunità. Due anni fa oltre cento persone promossero un manifesto per la rinascita della città, affermando di credere nella costruzione di un'alternativa netta e coraggiosa, sia rispetto ad una classe politica che aveva definitivamente esaurito la propria funzione, sia rispetto alle destre, nelle cui mani è stata consegnata l’amministrazione. Intorno al lavoro politico di Diritti In Comune, in questi due anni, questa comunità è cresciuta. Oggi si è rafforzata quella rete di persone, associazioni, esperienze civiche e politiche che animano buone pratiche di autogestione e di partecipazione attiva. Apriamo un dialogo con le altre forze politiche interessate a realizzare un’altra idea di città e di futuro”.
Quando parli di altre forze politiche, ti riferisci anche al Partito Democratico?
“Ci sono esperienze civiche ed ecologiste già attive. C’è il Movimento Cinque stelle che oggi ha definitivamente rimosso la pregiudiziale del correre da solo e che è in una fase di trasformazione. Per quanto riguarda il Partito Democratico, credo farebbe bene a prendere atto che se vuole tornare ad essere credibile con il suo popolo, deve saper produrre una netta discontinuità con il passato. Penso anche che per una volta farebbe bene a lasciare ad altri il compito di guidare il processo di ricostruzione del cambiamento, mettendosi a disposizione con generosità e senza primazia. Non abbiamo molto tempo, ma credo abbiamo il dovere di provarci”.