Elezioni 2021 | Un pò di ironia: agile prontuario sui candidati al Consiglio comunale

Pubblicato: Giovedì, 09 Settembre 2021 - redazione attualità
Ballottaggi, nove comuni al voto nel Lazio. Attesa a Ciampino e PalestrinaROMA (attualità) - Per dissacrare il momento di propaganda politica che imperversa in città e paesi del nostro territorio
 
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E’ tempo elezioni in molte città e paesi.
 
Di seguito un ironico prontuario per meglio orientarsi sulla tipologia di candidato al consiglio comunale che potete incontrare in questi giorni di campagna elettorale nelle vostre strade:
 
CANDIDATO SOBRIO – Ti chiede il voto, ma quasi non lo vuole. Non si espone troppo, non urla, non litiga. Però vuole essere eletto. Potenziale serial killer.

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AGGRESSIVO – Bombarda i social, Whatsapp e Telegram con la sua propaganda. Alla fine per sfinimento tendi a rimuoverlo. Se se ne accorge, te lo rinfaccia per i prossimi 150 anni.
 
SOCIAL – Foto impostate ovunque, neanche un difetto apparente. Irriconoscibile dal vivo.
 
UFFICIO DI COLLOCAMENTO – Di solito premette posti di lavoro a destra e manca consapevole che non ne può realizzare neanche uno. Però punta sulla disperazione generale. In casi estremi, si candida per trovare una collocazione lui. Magari come Assessore o infilato dentro qualche ente di questi che serve solo a imbucare i non eletti (tanto, come diceva Mariottide, “Sossoldi”)
 
MIRACOLOSO – Tende ad avere una soluzione per ogni problema della tua città. Non sa bene neanche lui che cosa sta dicendo, ma punta sull’effetto ipnosi. A volte ottiene dei risultati.parcoUlivi pubb3 ilmamiliovivace4 banner ilmamilio
 
BALLISTA – Lo vedi subito. Ti sorride, ammicca, ti offre anche un caffè: poi ti chiede il voto per lui e ti chiede anche di convincere gli amici (come se uno conoscesse la capienza dell’Olimpico). Ti dà una manciata di bigliettini e ti dice: ‘Conto su di te’. Tu sai che di te, a lui, non gliene frega nulla. Allora lo rassicuri. Te lo levi dai coglioni così, e sei salvo.
 
CANDIDATO COCCOLINO – E’ quello che arriva da lontano, gaudente, verso di te. Ti abbraccia, ma non troppo. Dopo aver saputo come sta tutta la tua famiglia fino al settimo biscugino laterale, ti dice: “Sai, ti volevo dire una cosa: mi sono candidato al Comune’. E lì comincia il dramma.
 
PRESTIGIATORE – Quando ti parla muove le mani così tanto che ad un certo punto i suoi progetti ti appaiono disegnati in aria. Quasi ti convince, poi se ne va dal tavolino e ti lascia il conto del caffè per te, per lui ed il suo amico immaginario.
MANICHINO – Sono quei candidati che ad un certo punto decidono di lavarsi e di vestirsi, puntando tutto sul look, sull’apparenza. Vanno in giro pettinati, profumati, con pantaloni alla moda, giacca ala moda, scarpe alla moda. Tu pensi che debba andare a governare una città, ed invece no: punta alla sfilata autunno-inverno di Dolce & Gabbana. Di solito prendono un incarico.

 
IMBUCATO – Va alle manifestazioni dei candidati del suo partito (o lista civica) per vedere di rimediare qualche voto per sé. Parassita di prima categoria.
 
MAINSTREAM – E’ il candidato che segue la moda politica del momento. Se va di moda Renzi, parla come Renzi. Se va di moda Conte, parla come Conte. Se va di moda Draghi, parla come Draghi (anche se poi guarda il portafoglio e si intristisce). Ma riesce a fare anche di più. Pure se è di sinistra, ad esempio, ti parla come Salvini e la Meloni (o viceversa). Tu cerchi di aiutarlo abbozzando una perplessità, ma lui si giustifica dicendo che ormai bisogna essere ‘fluidi’. Qualche voto lo prende.
 
CARITAS – E’ il candidato che non prende neanche il suo voto, ma si mette in lista con il possibile vincitore perché ‘hai visto mai...’

 
DIVINITA’ - E’ di solito una specie di boss, o almeno pensa di esserlo perché è stato tra coloro che ha “reso possibili gli accordi tra partiti e liste civiche” del candidato sindaco. Gira un po' impettito, promette 40 assessorati tra gli amici alleati e 400 posti di lavori in giro. Ottenuto il risultato, viene risucchiato da un tombino. Non si vede più. E diventa una leggenda. Anzi: una divinità.
 
‘BASTECHEMIELEGGONO’ - Chiede voti a chiunque, anche se sei dell’altra sponda. ‘Tanto siamo tutti dello stessa città’ è la sua frase chiave. Per essere eletto è disposto a tutto. E per questo organizza cene, pranzi e aperitivi neanche fossero le presidenziali americane. Il più delle volte, se entra in assise, alza solo il braccio per dire ‘Sì’ o ‘No’. Però sta lì, è contento così, pure se ha rischiato il divorzio per via delle spese pazze. Divorzio che probabilmente arriva quando non è neanche eletto.
 
PORTAFOGLIO – Il più furbo di tutti. Ha i soldi da buttare e in effetti li butta. Sa che ne avrà tornaconto dopo da amici, amichetti, scendiletto, capibastone. Si lancia in relazioni trasversali, stringe accordi con imprenditori o impicciati. Non si fa scrupolo neanche di buttare lì qualche euro per comprarsi il consenso di qualche disperato, addirittura riesumando i cari e vecchi buoni benzina, cene gratis o buoni spesa. E’ il più pericoloso di tutti.
 freeTime giugno2021

 
RIEMPILISTA – Sono quelli che si candidano solo per vedere il proprio nome stampato sulle liste elettorali in un momento di futile visibilità o che si buttano dentro la mischia per ‘amicizia’. Incomprensibili.
 
MITOMANE – Di solito chiama i leader o i rappresentanti regionali e provinciali del partito per nome come se ci avesse fatto la sauna insieme (anche se non li ha mai incrociati in vita sua). Riesuma, per darsi un tono, aneddoti storici a cui in realtà non ha mai partecipato. Poi afferma di avere in pugno centinaia di voti di preferenza. Spesso ne prende al massimo 100 e il giorno dopo evapora.
  

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MASTRO TITTA – Parla di democrazia, libertà, amicizia e partecipazione. Poi se gli fai mezzo appunto o abbozzi una critica lui si incazza, se ne va, non ti parla più. Se potesse, ti ghigliottinerebbe in pubblica piazza. I talebani, a suo confronto, sono come i frati di Assisi.
 
PARACULO – E’ quello che si candida con una coalizione, ma intrattiene rapporti anche con le altre, magari dirottando qualche preferenza qua e là per tenersi tutti cari. Così può vincere chiunque e rimane sempre a galla (come la cacca, s’intende). La categoria peggiore. Anche nella vita.
 
CANDIDATI SERI – Ci sono ancora, per fortuna.
 

Commenti  

# Ciro Assumma 2021-09-14 18:30
Sull'ultima categoria nutro forti dubbi, per le altre li conosco quasi tutti. Ottima inventiva, complimenti.
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