Castelli Romani | Ristoratori e Green Pass, chi è pro e chi è contro: ma chi ha davvero ragione?
Pubblicato: Lunedì, 09 Agosto 2021 - Federico Smacchi e Matteo CarèCASTELLI ROMANI (attualità) - Il certificato divide i proprietari dei ristoranti castellani. C’è chi teme il colpo di grazia e chi è assolutamente a favore del provvedimento
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Un grido di protesta che non si è levato all’unisono quello dei ristoratori dei Castelli romani in seguito al provvedimento che rende il green pass obbligatorio per sedere al chiuso nei locali. C’è chi se è scagliato contro la misura, definendola “sprovveduta”, “un’ulteriore mazzata”, e chi invece vede nel certificato verde l’unica soluzione per uscire dall’incubo di un nuovo lock down. Chi ha ragione?
Sono gli stessi ristoratori, con nuove testimonianze, a cercare di chiarire il problema. “Sono a favore della misura perché è giusto essere tutelati – spiega Barbara Olivieri, proprietaria di Fire & Ice a Frascati – avere il green pass, e quindi essere vaccinati, è un forma di rispetto verso gli altri, non solo tra i clienti ma anche tra i lavoratori della ristorazione. Penso che a nessuno farebbe piacere andare in un ristorante dove il cuoco non è vaccinato”.
Sempre a favore della misura, anche se con qualche incertezza, Annamaria Carnevale della Taverna dello Spuntino a Grottaferrata afferma che il provvedimento non è così sconvolgente, e che è disposta a questo e altro pur di poter lavorare.
“Restano comunque diversi problemi organizzativi – precisa la ristoratrice – e speriamo che per la stagione autunnale qualcosa cambi: rischiano di formarsi lunghe code nei weekend che potrebbero metterci in difficoltà, ma se si deve fare si fa”.
Come si è letto nei giorni scorsi sulle pagine dei quotidiani però, il sentimento generale sembra meno accomodante verso la misura adottata dal governo.
“A me non sta bene. Mi adeguerò in un altro modo: solo tavoli all’aperto – afferma con irritazione un ristoratore di Marino – non voglio chiedere alle persone se sono vaccinate. E dal momento che non voglio discussioni nel mio locale, preferisco lavorare di meno e fare solo l’esterno. Per l’inverno speriamo che cambino le direttive. Non è più sostenibile questa situazione, prima mi hanno fatto chiudere, ora mi vogliano far chiudere in altro modo. Non è giusto”.
“Non siamo agenti di polizia – sottolinea Alessandro, dell’osteria Al Buco, Grottaferrata – spero si vada verso l’autocertificazione”.
Opinioni diametralmente opposte che rendono difficile comprendere le posizioni dei ristoratori, che stanno vivendo certamente un periodo buio e pieno di incertezze. Ma se l’andazzo, soprattutto per quei locali che posseggono meno posti all’esterno, è quello riportato nei giorni scorsi, lo scenario appare tutt’altro che roseo per un settore che da sempre tiene in piedi l’economia dei Castelli romani.
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