Albano Laziale | Riapertura della discarica: città ed istituzioni dicono 'No'. Come si è arrivati alla mobilitazione

Pubblicato: Domenica, 25 Luglio 2021 - Matteo Carè

 

ALBANO LAZIALE (attualità) - Giorni di proteste in città contro la decisione della sindaca Raggi

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La riapertura della discarica di Roncigliano, situata proprio all’interno della città di Albano, da giorni occupa le cronache dei giornali locali e nazionali. La vicenda coinvolge non solo il consiglio comunale di Albano, la sindaca di Roma, ma anche una delle più alte istituzioni dello Stato: il neo Ministero della transizione ecologica guidato dal fisico Roberto Cingolani.

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La decisioni della Raggi di riaprire la discarica ha portato i cittadini albanensi, insieme alle istituzioni locali, a scendere in piazza per manifestare la loro contrarietà.

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Virginia Raggi chiede la riapertura della discarica

É il 28 giugno e la sindaca di Roma dover aver appreso la notizia della chiusura della discarica di Civitavecchia, “per evitare il peggioramento della crisi”, ipotizza di usare i suoi poteri commissariali per riaprire la discarica di Roncigliano al fine di smaltire circa 200 mila tonnellate di rifiuti.
Il sindaco di Albano, il civico di centro sinistra Massimiliano Borelli, ai microfoni di Adkronos, si oppone a questa ipotesi dichiarando: “È inaccettabile, se si va a colpi di ordinanze anche noi siamo pronti alle barricate e a rispondere con tutte le azioni legali necessarie”.

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Il consiglio comunale si oppone alla riapertura della discarica

Dopo neanche una settimana dalla notizia, il consiglio comunale di Albano si riunisce a Palazzo Savelli e tramite una delibera impegna il Sindaco e la sua Giunta ad “attuare tutte le azioni necessarie per la riapertura dello stoccaggio dei rifiuti sito in via di Roncigliano”, con l’obiettivo di difendere e tutelare “la salute dei cittadini e salvaguardia dell’ambiente e scongiurare eventuali rischi sanitari”.
In seguito all’approvazione della delibera, la vicenda assume carattere nazionale: è infatti lo stesso neo ministro Cingolani ad entrare nella vicenda. Attraverso un agenzia, l’ex direttore di Leonardo fa sapere che: “Esistono situazione di eccezionale e urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente”. Tradotto: la Raggi, vista l’eccezionalità degli eventi, ha diritto a porre in essere un’ordinanza per riaprire la discarica di Roncigliano. L’ordinanza, però, in attesa di un parere delle Regione ha una validità di soli 120 giorni.

 

Raggi annuncia che firmerà l’ordinanza

Dopo le parole del capo del Ministero, il 14 luglio Virgina Raggi, in seguito una consiglio comunale straordinario, firma l’ordinanza della riapertura della discarica a partire da lunedì 26. Passano appena 3 giorni e il sindaco di Albano decide di: dare “mandato ai legali per ricorso al TAR contro l’ordinanza”.

 

Mobilitazione cittadina
Due giorni prima della riapertura gli albanensi organizzano una manifestazione per dire no alla riapertura della discarica.


Alla manifestazione oltre parti della società civile, partecipa il primo cittadino e l’ANPI locale.
Pochi minuti dopo l’inizio del corteo però, si apprende la notizia che il TAR ha respinto il ricorso del comune. É lo stesso Borelli a dichiarare ai nostri microfoni: “Purtroppo è arrivata qualche decina di minuti fa la risposte del giudice che non ha accordato la sospensiva, ci sarà comunque un’udienza a settembre. Ora non resta che manifestare, manifestare, manifestare; dare supporto a tutti le manifestazione cittadine e mobilitarsi affinché questa scelta non cali dalla città di Roma ad Albano”.

Il presidente dell’ANPI locale, Ennio Morrigi, dopo l’arrivo della decisione del Tar, esprime tutto il suo scetticismo:” Ci dicono che questa ordinanza duri solo 120 giorni, ma noi non ci crediamo. Quella discarica deve essere chiusa. Io stesso abito a pochi passi da Roncigliano. Quando era in funzione, si è assistito ad un netto peggioramento della qualità dell’aria. Bisogna opporsi a questa decisione”.  

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