Cacciatore e Scarponi (EV): “Discarica Albano non risolve problema rifiuti a Roma”

Pubblicato: Lunedì, 19 Luglio 2021 - Redazione politica

Albano Laziale | No a riavvio discarica Roncigliano, assemblea pubblica di  fronte al sitoALBANO LAZIALE (politica) - Da Piano Rifiuti, la disponibilità della Discarica di Albano è di circa 90000 tonnellate. Roma produce quasi 2465 tonnellate al giorno che diventano circa 1650 di rifiuti conferiti

ilmamilio.it - nota stampa

“La settimana scorsa, la Sindaca Virginia Raggi ha disposto la riapertura della Discarica di Albano, facendo pagare a tutti i territori – Roma, provincia di Roma e altre province del Lazio - gli errori della sua Amministrazione. E questo per la semplice necessità di fare campagna elettorale.

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L’Ordinanza della Sindaca può forse derogare alle leggi. Tuttavia, bisogna sempre calcolare gli effetti che l’Ordinanza produce per la cittadinanza e per l’ambiente. Alla vigilia della riapertura della discarica, ferma dal 2016, dobbiamo infatti chiederci: sono stati portati avanti gli opportuni rilievi che dimostrano l’impatto sulla vivibilità del territorio?”.

Così dichiarano Marco Cacciatore, Consigliere Regionale di Europa Verde e Marcello Scarponi, Coordinatore di Europa Verde Albano Laziale, che proseguono: “In ogni caso, questa scelta non risolve la crisi dei rifiuti. Carte alla mano, Roma porterà ad Albano dalle 80 alle 140 tonnellate di rifiuti al giorno.

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Da Piano Rifiuti, la disponibilità della Discarica di Albano è di circa 90000 tonnellate. Roma produce quasi 2465 tonnellate al giorno che diventano circa 1650 di rifiuti conferiti. Ci sembra che questa soluzione non risolva proprio nulla. Il problema è appunto l’incapacità di Roma di aumentare la raccolta differenziata.

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Solo con l'aumento della raccolta differenziata, si può pensare - di concerto con la cittadinanza - ad un sistema di impianti leggeri, pubblici e diffusi sul territorio. Oltretutto, il principio della prossimità nella gestione dei rifiuti è valido sia in entrata che in uscita, a dimostrazione del fatto che le nostre proposte convengono anche - e forse soprattutto - ai cittadini romani.

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Tra forze del territorio non è utile alla causa dividerci, seguendo il cosiddetto fenomeno NIMBY (‘not in my backyard’, non nel mio giardino). La verità è che siamo tutti nella stessa barca, perché tutte le province del Lazio e anche altre Regioni sono soggette all’export di rifiuti da parte della Capitale, incapace a darsi una propria autosufficienza”.

 

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