Ariccia | Giacomo Zito (Arteidea): “Si riparte il 16 luglio nel Parco Chigi nel segno di Dante”

Pubblicato: Mercoledì, 16 Giugno 2021 - Giulia Bertotto

ARICCIA (attualità) - Intervista al direttore della realtà ariccina che produce spettacoli teatrali dal vivo

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Quando ripartenza fa rima con arte. Raccogliamo le parole di Giacomo Zito, direttore della Cooperativa Arteidea di Ariccia. Un'attività che dimostra come il teatro abbia ancora oggi una forza educativa e comunicativa potentissima, capace di generare creatività, legare la comunità, orientare i giovani e fare cultura sul territorio.

Dottor Zito, come è nata la Cooperativa Arteidea?

“Arteidea è una società cooperativa che ha una lunga storia, possiamo vantare infatti 12 anni di attività. Ci tengo a dire che alla guida di questa attività ci sono tutti professionisti e soci appartenenti al mondo dello spettacolo di diverse generazioni, io personalmente sono diplomato all'Accademia Nazionale d'arte drammatica e attualmente mi occupo di Teatro e Regia.

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Siamo tutti diplomati al centro sperimentale di cinematografia o all'accademia nazionale d'arte drammatica, e la nostra vocazione è quella di realizzare spettacoli dal vivo. Ci tengo a dirlo perché al contrario di un pregiudizio ancora radicato, il teatro può essere un mestiere strutturato”.

Come si è costituita Arteidea e quali sono i vostri “cavalli di battaglia”?

“Si è costituita dal momento in cui abbiamo iniziato ad avere relazioni con le amministrazioni pubbliche dell'area dei Castelli Romani, in particolare con Ariccia dove abbiamo la sede operativa, il teatro e la sede legale. Ma anche Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo e altri comuni. Ad esempio abbiamo collaborato con Marino. Il nostro obiettivo è quello di realizzare spettacoli di prosa. Abbiamo già varie produzioni realizzate.

Le più note sono probabilmente quelle realizzate presso il Palazzo Chigi di Ariccia, in particolare Vita da Principi che va in scena dal 2013. Questo spettacolo è stato fermato solo dal Covid. Si tratta di un viaggio nel tempo, una sorta di visita teatralizzata del palazzo; i fantasmi della famiglia Chigi accompagnano il visitatore alla scoperta del luogo istituzionale. E' molto originale e suggestivo, si svolge di notte a lume di candela. Abbiamo avuto migliaia di spettatori e innumerevoli repliche, nelle notti d'estate soprattutto.

D'estate la nostra scenografia è inoltre il Parco di Ariccia che riprenderà vita anche grazie alla delibera comunale approvata. Dal 2017 abbiamo allestito L'Orlando furioso proprio nel Parco di Ariccia. Anche qui i risultati sono stati inaspettati ed entusiasmanti grazie all'impegno sulla qualità e il lavoro di comunicazione. Il territorio dei Castelli è piuttosto ricettivo.

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Siamo in una fase di riaperture e ripartenza, cosa avete in programma per l'estate 2021?

“Riprenderemo il prossimo 16 luglio con All'inferno, inscenato sempre nel Parco Chigi di Ariccia. Si tratta naturalmente di un omaggio al settecentesimo anno dalla morte di Dante. Però sarà anche una rappresentazione libera dai codici oleografici della Divina Commedia seppur sulla scorta della straordinaria memoria dantesco. Poi abbiamo 4 spettacoli in piazza che sono una nostra tradizione. Fantastiche visioni, rassegna estiva teatrale dal 2008. Sono confluiti nomi importanti come Paolo Rossi, Alessio Boni e altri. Quest'anno riprendiamo con Paolo Conticini dal 16 luglio al 13 agosto. Insomma un'estate che riprende a pieno dopo il turbamento che abbiamo vissuto. Un altro aspetto a cui teniamo molto è l'accademia Bernini, dal 2018 riconosciuta dal Comune di Ariccia come centro di ricerca teatrale”.

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Il teatro ha anche una capacità pedagogica e terapeutica, aiuta i giovani a socializzare, può rafforzare la sicurezza di sé e l'autostima, incentivare i ragazzi ad esprimere i loro sentimenti?

“Assolutamente sì. Noi offriamo corsi di recitazione e discipline dello spettacolo a tutte le fasce di età. Anche qui è significativo il numero di iscrizioni. Abbiamo proseguito perfino in Dad, tramite piattaforme. Non potevamo abbandonare la nostra passione che ci unisce alla cittadinanza in un momento così complesso e duro. Speriamo di ricominciare presto in presenza. Spesso logopedisti e psicoterapeuti suggeriscono agli adolescenti e bambini di fare teatro, con tutte le responsabilità che comporta anche per noi e che di certo non sottovalutiamo e non vogliamo sostituirci alle figure mediche competenti. Tuttavia siamo onorati di fare la nostra parte, soprattutto in questo periodo.

Possiamo quindi testimoniare con gioia l'aspetto sociale, il valore perfino terapeutico dell'arte e del teatro che proprio dopo ciò che abbiamo vissuto con la pandemia ci restituisce il contatto, la corporeità, l'espressione dei sensi, tutto quello che solo la presenza fisica può manifestare e valorizzare”.

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