STORIE | Villa Albani: storia di un tesoro esclusivo, segreto...e trafugato

Pubblicato: Sabato, 05 Giugno 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - La villa, nel centro di Roma, non è aperta al pubblico e questo la rende ancora più affascinante

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Villa Albani, situata nel quartiere Pinciano di Roma, è una tenuta storica edificata per volontà del cardinale Alessandro Albani, bibliofilo, collezionista, forte promotore e mecenate d'arte neoclassica, passato con disinvoltura, come del resto accadeva spesso all'epoca, dalla carriera delle armi a quella ecclesiastica. Albani, raffinato cacciatore di reperti antichi fece realizzare la villa dall'architetto Carlo Marchionni tra il 1747 e il 1763.

La villa, nel centro di Roma, non è aperta al pubblico e questo la rende ancora più affascinante; la circonda un magnifico giardino all'italiana con siepi simmetriche e fontane maestose. La scelta delle sculture e greche e romane fu incarico di J. Joachim Winckelmann, fidato bibliotecario del cardinale.

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Il pittore tedesco A. Raphael Mengs è invece l'autore del Parnaso che si trova sulla volta della Galleria, probabilmente il più notevole e iconico affresco a rappresentanza del neoclassicismo. La Galleria d'Arte può vantare opere del Tintoretto, Vanvitelli, Ribera, Pietro Bracci e molti altri. Il celebre bassorilievo di Antinoo, amante dell'imperatore Adriano, e la Cariuatide dello scultore greco Nicolao, sempre dell'epoca adrianea.

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Durante le spoliazioni napoleoniche però, nell'arco dei vent'anni che vanno dal 1797 al 1815 vennero sottratte opere di inestimabile valore che non tornarono più alla loro patria. Il Canova stesso stilò un elenco delle opere conservate e non più restituite: Salvatore del mondo di Carlo Dolci, Vergine e Gesù di  Fasolo, Vergine e Gesù di Vannucci, oggi tutti e tre ammirabili al Louvre. Secondo alcuni storici si tratta del più grande spostamento di opere d'arte nella storia.

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Le medaglie e monete antiche si trovano invece nella Biblioteca Apostolica Vaticana così come diversi sarcofagi e colonne. Nella seconda metà del XIX secolo la villa con la sua raccolta di opere d'arte passò in proprietà ai Torlonia.

Non solo arte, anche la storia d'Italia e la politica investono la villa, nel 1870 Cadorna stabilisce qui il suo quartier generale. Nelle sontuose stanze della villa Kanzler firma la resa dello Stato Pontificio con l'annessione di Roma al Regno d'Italia. L'anno dopo Roma diventerà capitale d'Italia. Oggi questa esclusiva villa può essere visitata solo su prenotazione.

Foto tratta dal sito www.ad-italia.it

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