Frascati | Analisi ENEA: “Italia in forte ritardo su transizione energetica e decarbonizzazione”

Pubblicato: Lunedì, 31 Maggio 2021 - Federico Smacchi

FRASCATI (attualità) - Il report trimestrale del Centro di ricerche pone l’attenzione su un tema cardine del governo Draghi: per ora troppo ampio il gap con il resto d’Europa

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Il 2020 ha segnato un calo record dei consumi degli italiani (-10%) dovuto ovviamente alla pandemia da Covid-19. Tuttavia i dati più recenti, in particolare le previsioni dell’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, prevedono percentuali positive in termini di PIL sia per il 2021 che per il 2022. In particolare si prevede una crescita del nostro sistema del 4,5% quest’anno e del 4,2% per il prossimo. Nonostante ciò, preoccupa la transizione energetica e la decarbonizzazione, che presentano livelli ancora troppo bassi rispetto agli altri paesi europei, e addirittura negativi se si guarda all’ultimo trimestre dell’anno passato.

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È quanto emerge dall’ultima analisi condotta dal Centro di ricerche ENEA, dove si evidenzia un calo del -18% nell’indice ISPRED rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. In soldoni, se tra gli obiettivi climatici dichiarati dall’attuale governo vi è proprio la decarbonizzazione, e quindi il graduale passaggio all’utilizzo di energie rinnovabili, la rotta del sistema paese sembra discostarsi ampiamente dai livelli raggiunti da paesi come Germania, Francia e Spagna.

Il motivo? L’attuale ripartenza e ripresa economica del paese, seppur lenta, mal si concilia con gli obiettivi di riduzione delle emissioni e salvaguardia del clima. Francesco Gracceva, ricercatore ENEA coordinatore dell’analisi, ha dichiarato che le cause del peggioramento dell’indice ISPRED, che misura il grado di transizione energetica, sono dovute proprio a un innalzamento dei consumi e a un aumento generalizzato delle emissioni dato dal graduale allentamento delle misure anti-Covid.

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Alla luce di queste considerazioni, il peggioramento dell’indice può sembrare scontato e a tratti necessario: la ripresa delle attività economiche è infatti fondamentale per uscire dalla crisi. Tuttavia, confrontando l’Italia al resto d’Europa, si evince come gli altri paesi, affianco alla ripresa, abbiano posto tra le priorità un aumento delle tecnologie cosiddette “low carbon”, aventi basso impatto ambientale con ricadute positive sulla sostenibilità del sistema economico.

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Gracceva evidenzia, a titolo di esempio, come Germania, Francia, Austria e Svezia si stiano specializzando nel campo della mobilità elettrica, con indici di specializzazione di gran lunga più alti dell’Italia.

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C’è quindi bisogno di provvedimenti seri e urgenti, per affiancare la ripresa economica agli obiettivi di sostenibilità, peraltro dichiarati dal governo Draghi. Quando si parla di sostenibilità c’è in ballo la qualità della vita, tanto per le generazioni future quanto per le attuali. Tali obiettivi sono pertanto prioritari, al pari della ripresa economica, necessaria e fondamentale, per uscire dalla crisi che stiamo vivendo.

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