Frascati | 17 anni per colmare un buco da 49 milioni di euro. Il destino della STS e le tasse (troppe) per i cittadini
Pubblicato: Mercoledì, 12 Maggio 2021 - Federico SmacchiFRASCATI (attualità) - Il piano “lacrime e sangue” approvato nel 2019 dalla giunta Mastrosanti inizia a produrre i suoi effetti. Ma chi ne farà le spese?
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Serviranno altri 17 anni per rimettere in ordine i conti del Comune di Frascati. Il Piano di Riequilibrio delle casse comunali, al 2019 in rosso per quasi 49 milioni di euro, finirà nel 2038 e la sua efficacia passerà in gran parte per uno svuotamento, quasi totale, delle attività attualmente in capo alla STS, l’azienda speciale che dal 2015 gestisce una molteplicità di servizi per conto del Comune. Già si sapeva, ma giova ricordare, che il “buco” finanziario verrà ripagato in parte anche dai cittadini. Ma andiamo con ordine.
Una parola che nelle ultime settimane è certamente saltata agli occhi dei nostri lettori: esternalizzazioni. Ovvero dare in concessione quei servizi, prima erogati dalla STS, verso soggetti esterni, per garantire un maggior guadagno al Comune. Non solo.
Nel piano “lacrime e sangue” sono previste anche numerose internalizzazioni. Ossia riportare quei servizi finora gestiti dall’azienda speciale all’interno del Comune, stavolta per una questione di risparmio (di cui faranno le spese praticamente solo e soltanto i lavoratori). Ma vediamo nel dettaglio i servizi coinvolti.
Internalizzazioni – Verranno riportati alla competenza esclusiva del Comune di Frascati il servizio tributi, il servizio patrimonio, lo sportello unico per l’edilizia e quello per le attività produttive, la polizia locale e il servizio assistenti sociali.
Esternalizzazioni – Saranno invece portati all’esterno, in concessione, i servizi di portineria, la gestione del cimitero, del museo e delle farmacie, le manutenzioni (anche quella dei parchi cittadini e del verde pubblico), il servizio informatico e ovviamente, come già avvenuto nei giorni scorsi, il servizio pulizie.
A quanto si legge dal lungo documento che spiega il contenuto del piano, “i ricavi dell’azienda speciale STS altro non erano che una spesa per il nostro Ente, spesa poi diventata non finanziariamente sostenibile e copribile con le entrate proprie del Comune di Frascati”. Queste le dichiarazioni fornite al tempo dalla giunta Mastrosanti.
Da qui la situazione in cui ci troviamo, con i lavoratori della STS in cerca di risposte per un futuro alquanto incerto, inconciliabile con la “riduzione della spesa per il personale” prevista dal piano stesso.
E i cittadini? Dovranno contribuire al risanamento delle finanze comunali. E lo faranno con l’incremento dell’addizionale Irpef, le maggiori tariffe per le mense scolastiche, per i servizi cimiteriali e un prezzo più elevato anche per i parcheggi (con riduzione dell’orario gratuito).
Insomma, una situazione paradossale ma che purtroppo, con il via libera del Commissario prefettizio all’attuazione del piano, è divenuta più reale che mai. Le colpe sono difficili da ricercare e ogni figura politica è pronta allo scarica barile su “quelli che c’erano prima”. Sta di fatto che i quasi 49 milioni di euro, che assomigliano tanto a quelli di un noto partito nazionale, verranno ripagati mettendo le mani in tasca a lavoratori e cittadini.