STORIE & METALLO - Il Dante idealista politico: dal priorato a Firenze alla Commedia

Pubblicato: Mercoledì, 20 Gennaio 2021 - redazione attualità

dantePriore1 ilmamilioROMA (storie&metallo) - Il 15 giugno 1300 il Sommo Poeta assumeva l'incarico nella consulta di governo cittadino

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C'è un Dante meno comune del divin poeta della Commedia: un Dante che ad esso, però, s'intreccia e si confonde sino a diventare l'altra faccia, quella apparentemente meno esposta, quella di uomo politico.

Quest'anno, il 14 settembre, ricorrono i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta che però, come detto, seppe infondere nella sua opera letteraria la propria passione per la politica e la gestione della cosa pubblica.

 

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Fiorentino appassionato, Dante sposò la causa del bianchi, i guelfi, filo imperiali, dando filo da torcere a Papa Bonifacio VIII e schierandosi fermamente sul fronte della netta divisione tra potere temporale e potere spirituale.

Una concezione se vogliamo moderna ma ampiamente idealista, che individuava nell'imperatore l'unica figura in grado di governare.

A 35 anni, nel 1300, Dante - iscrittosi alla corporazione dei medici e degli speziali qualche tempo prima - diventa uno dei 6 priori di Firenze per il bimestre 15 giugno-15 agosto, partecipando dunque attivamente al governo della sua città. Un'esperienza, quella del priorato che da una parte ne rafforza la visione laica della pubblica amministrazione ma che dall'altro ne esalta anche la visione corrotta e decadente (...) della politica di quei tempi.

Tanto forte e tanto deludente deve essere stata quella esperienza, che Dante muta in qualche modo la propria posizione: o meglio la matura, se è vero che nel suo incontro con Ciacco, nel VI canto dell'Inferno (tra i golosi), arriva indirettamente a denunciare il decadimento e la decadenza dellla sua città travolta dal sanguinoso e rovinoso scontro tra guelfi e ghibellini, tra bianchi e neri, tra imperialisti e papalini.

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Nel bronzo della medaglia sopra presentata, piccolissima (appena 28mm) ma di bell'impatto, Firenze ricorda per l'appunto l'esperienza del priorato di Dante Alighieri nel 600° anniversario. Una data non certo tra le più note né tra quelle più celebrate per il Sommo Poeta ma che, come descritto, qualche influenza ha avuto nella sua formazione politica e nel riflesso letterario.

Dante resta un gigante dell'italica storia, e la sua attualità - anche politica - è drammaticamente confermata anche in questi tumultuosi giorni.


Commenti  

# Francesco Crisafulli 2021-01-20 10:19
Per correttezza, i guelfi bianchi non erano filo imperiali, facevano parte della fazione guelfa, filo papale, e si divisero dopo aver sconfitto il ghibellini in guelfi bianchi (più moderati) e guelfi neri (estremisti)
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