Dai ricoveri ai trapianti, il San Camillo di Roma ha retto al lockdown

Pubblicato: Giovedì, 03 Dicembre 2020 - redazione attualità

 

ROMA (politica) - Il dg Fabrizio D'Alba annuncia che dalla prossima settimana partiranno gli interventi dei medici del San Camillo ospitati nelle cliniche private
 
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Nonostante un lockdown e settimane difficili, in cui l’emergenza Covid è stata la priorità, l’ospedale San Camillo di Roma “tiene” sul numero dei ricoveri e registra quasi lo stesso dato sui trapianti dello scorso anno. Da gennaio a ottobre 2020 ci sono stati 6.845 ricoveri ordinari in elezione e 9.243 ricoveri ordinari da Pronto soccorso.

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“Sono numeri importanti, perché rispetto agli stessi mesi del 2019 la contrazione è soltanto del 22 per cento” ha detto, all’agenzia Dire, il direttore generale dell’ospedale San Camillo, Fabrizio d’Alba-. Seppur faticando moltissimo, siamo riusciti a dare continuità alle attività non strettamente Covid. Nonostante si parli soltanto del virus, i nostri operatori sono costantemente impegnati nel far sì che anche le altre attività vadano avanti. Quindi sono dati da leggere positivamente perché ottenuti con un lockdown di quasi tre mesi su dieci”.

Oggi che situazione c’è al San Camillo? “È una fase di maggiore tranquillità. Gli accessi di pazienti Covid sono calati, in linea con la discesa della curva epidemica- ha spiegato d’Alba- Siamo in grado di garantire l’assorbimento di tutti e quindi invito i cittadini, dopo questa ritrovata normalità, a mantere i comportamenti giusti per evitare la diffusione del virus”.

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Per quanto riguarda i trapianti, nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 54 quelli d’organo e 4 di tessuto oculare. “Lo scorso anno, nello stesso periodo, ci furono 62 trapianti, quindi è molto significativo che il gap sia solo di 4 trapianti- ha sottolineato d’Alba- Questo vuol dire che il Covid non ci ha fermato su quel tipo di attività che rappresenta il valore aggiunto di strutture come le nostre. La volontà è di continuare così anche per il futuro. Vogliamo che permanga il doppio indirizzo di gestione in sicurezza di pazienti Covid e non Covid, ma tutto il sistema sanitario regionale si sta orientando sulla flessibilità dell’offerta. In attesa dell’arrivo del vaccino e sperando che la curva pandemica continui a scendere, è la strada giusta per organizzare il lavoro”.

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La prossima settimana inizieranno i primi interventi chirurgici nelle 40 cliniche private accreditate del Lazio che si sono messe a disposizione per sopperire alle operazioni saltate negli ospedali pubblici a causa del Covid. Nei giorni scorsi equipe di medici hanno effettuato diversi sopralluoghi nelle strutture convenzionate per capire quali potessero essere idonee a svolgere un compito prioritario: smaltire in sicurezza gli interventi programmati di bassa complessità.

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“I medici del San Camillo andranno a operare nelle cliniche Villa Pia, per le attività multispecialistiche, e Karol Wojtyla Hospital per quelle ortopediche- ha detto, all’agenzia Dire, il direttore generale dell’ospedale San Camillo di Roma, Fabrizio d’Alba- Sono le prime due strutture con le quali collaboreremo, ed è un fatto importante perché questo modo di agire ci permette di essere flessibili in base alla nostra capacità di assorbimento. La flessibilità sarà la parola chiave dei prossimi mesi”.

Secondo d’Alba, inoltre, “è prioritario non allungare l’attesa dei pazienti che soffrono questo momento di difficoltà“.

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