Grottaferrata, Don Franco Monterubbianesi: "La Fondazione Marisa Galli e il progetto pilota per formare i giovani a diventare operatori dopo le scuole superiori"

Pubblicato: Venerdì, 23 Ottobre 2020 - redazione attualità

Grottaferrata, Don Monterubbianesi: “Ci vuole un'Europa più sociale.  Immobili requisiti in Via del Fico diventino realtà educativa per i giovani”GROTTAFERRATA (attualità) - L'instancabile Don Franco verso nuove spinte sociali per l'avvenire

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Da Don Franco Monterubbianesi riceviamo e pubblichiamo:

"Cari cittadini dei castelli

Riprendo il messaggio che vi feci sul il mamilio il 15 Marzo 2019 intitolato” ascoltiamo il grido dei giovani”. Era il grido soprattutto dei giovani sull’emergenza del clima della giovane disabile Greta, svedese. E io già vi dicevo che c’è l’emergenza dei diritti umani oggi violati nel bisogno di affrontarli, come ci ha detto Papa Francesco.

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L’ecologia integrale della salvezza della natura e dell’uomo nei suoi diritti. Oggi la Pandemia ci ha messo drammaticamente davanti al bisogno di una nuova politica globale su cui educarci tutti ad essere cittadini del mondo per vincere la grande sfida di essa. E nell’articolo vi accennavo alla nascita del nostro programma operativo in tal senso. Dicevo con i giovani dobbiamo rifare il welfare sociale in una Europa su cui avevamo lottato con bei risultati. E noi del sociale ne eravamo stati protagonisti. L’ Europa oggi con l’egoismo che la pervade rischia la disfatta.

Il grande sociologo Ferrarotti Franco intervistato ora a novantaquattro anni ci ammonisce: “OGGI DOBBIAMO RICONOSCERE CHE L’ACCOGLIENZA DEGLI IMMIGRATI NON E’ UN ATTO DI BONTA’ MA UNA PURA E SEMPLICE NECESSITA’. NOI DOVREMMO PREGARE IN GINOCCHIO L’ARRIVO DEI MIGRANTI”. La denatalità è il dramma dei popoli ricchi mentre la demografia opulenta è la forza dei paesi poveri “LO SCONTRO ( che si vuol far fare da falsi politici) SUI DUE MONDI DEL NORD E DEL SUD E’ UN PERICOLO NON SOLO IN TUTTO INSUSSISTENTE MA SE MAI FENOMENO NECESSARIO. OGGI DOBBIAMO INSISTERE SULLE NECESSITA’ DI DIALOGARE PER LE CONVIVENZE TRA LE CULTURE, PERCHE’ ALTRIMENTI LO SCONTRO CULTURALE NON E’ PIU’ UNO SCONTRO TRA CHI VINCE E CHI PERDE MA SI PERDE TUTTI”. Questa coscienza nuova di cui ci parla il Sociologo Ferrarotti si impone nella sua evidenza a tutti noi. Ai giovani che ci gridano il bisogno di cambiamento dobbiamo chiedere di aiutarci di realizzarlo partendo dal basso, territorio per territorio, affrontando i problemi terribili presenti ancora all’estremo nella nostra disumanità: le guerre, la fame, la grande disuguaglianza, le violenze conseguenti come il terrorismo, le deviazioni sessuali.

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Tutte queste cose vogliono un cambio di coscienza in un Cristianesimo radicale “di tutti i fratelli” come dice Papa Francesco Ma dove prendiamo la forza di ciò? La Bibbia ci da un indicazione nella profezia di Gioele nel capitolo 3, ve la voglio ridire: DOPO QUESTO, EFFONDERO’ IL MIO SPIRITO SOPRA OGNI UOMO E DIVERRANNO PROFETI I VOSTRI FIGLI E LE VOSTRE FIGLIE; I VOSTRI ANZIANI FARANNO SOGNI, I VOSTRI GIOVANI AVRANNO VISIONI. ANCHE SOPRA GLI SCHIAVI E SULLE SCHIAVE IN QUEI GIORNI EFFONDERO’ IL MIO SPIRITO. La nostra testimonianza di Capodarco è quella che da sempre abbiamo sperimentato lo Spirito che agisce sui poveri che resistono nella speranza e lottano e nella forza della Resurrezione del Cristo che li condivide nel loro soffrire e lottare, vincono e cambiano la storia.

Di noi si è detto, della nostra realtà di Capodarco, “l’utopia si è fatta storia”.

Qui a Grottaferrata ha preso sede il 16 Ottobre la Fondazione costituita a Roma “Marisa Galli”. Marisa è la fondatrice di Capodarco che con me, vive a Roma i suoi novant’anni, spastica, da quarant’anni fa da madre ad una ragazza schizofrenica è l’esempio con cui coinvolgere le famiglie dai Castelli a Roma perché si lotti con le famiglie dei disabili per realizzare il dopo di noi della legge 112.

 

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Con lo sviluppo della agricoltura sociale e del turismo dei valori e il comune di Grottaferrata insieme ad altri 6 comuni tuscolani si sta approntando qui con un progetto pilota per formare i giovani a diventare operatori dopo le scuole superiori ad essere operatori di condivisione per attuare il progetto.

Il Ministro dell’economia Gualtieri Roberto ci ha chiesto, data la nostra esperienza di elaborare un progetto dei disabili non più assistenziale ma promozionale per avere anche i fondi Europei ad aiutare su questo bisogno. Nelle Marche, nella terra, in cui nasceva Capodarco, un'altra” Fondazione Don Franco e i giovani” sta nascendo per realizzare la profezia dei giovani in questo nuovo spirito, questa visione delle culture che comunicano e dove i giovani del nord e del sud si uniscono per affrontare i problemi mondiali dell’agenda 2030.

Loro i Profeti del mondo nuovo. Tocca a noi anziani nella coscienza drammatica, che non abbiamo di sentire che è stato il mondo dei ricchi a creare il disagio di oggi, e riprendere il sogno cristiano del Padre Nostro quando diciamo “Venga Il Tuo Regno su la terra”. Ed il regno, come dice Luca è nelle nostre buone coscienze di servirLo. Lui che si sostituisce a noi nel suo condividere il male nostro ma che ci da anche la forza di cambiarlo.

Questo rapporto con il suo martirio, nella sua morte con la sua umanità ci dice che è la morte di un Dio per noi. Ciò deve farci ripensare la fede noi viviamo purtroppo la fede come religione, come il potere di un Dio da impetrare. Dio ci chiede, in Cristo di soffrire con lui con i poveri, lottando con essi e per essi con le progettualità forti che oggi occorrono per vincere i mali mondiali.

Dobbiamo tutti uscire da una concezione di una civiltà basata solo su la produzione di beni da consumare in uno stretto rigore di razionalità e di profitti creando anche una società diversa, quella della cura dell’accoglienza delle persone fragile, degli anziani che sempre più saremo. Gli enti locali in collegamento profondo con le scuole dei territori devono aiutarci ad affrontare i problemi nella concretezza con cui i giovani, ritrovando la speranza ci aiuteranno a realizzare i nostri sogni di anziani. Un economia sociale tutta da rifare per un futuro diverso da quello che abbiamo insegnato ai giovani.

Qui a Grottaferrata il collegamento delle due Fondazioni in progettualità concrete su cui noi di Capodarco ci spenderemo alla grande è il senso di quella speranza che voglio oggi trasmette, a voi cittadini dei castelli, tutti avvolti oggi nel dolore della situazione attuale su cui non dobbiamo smarrirci.

Vi do il link di ciò che ho detto nelle Marche quest’estate nel festival le parole della montagna a Smerillo davanti ai Sibillini a 1000 metri le parole di quest’anno erano “quanto manca” …… le parole del Profeta Isaia alla ricerca della luce del giorno.

https://www.youtube.com/watch?v=TyHONVLHvbc&t=46s

Don Franco Monterubbianesi"