Monte Porzio Catone città del calendario ha dimenticato Frascati? Ma la storia dice altro. Il caso è curioso

Pubblicato: Martedì, 24 Ottobre 2017 - redazione attualità

villaMondragoneMONTE PORZIO CATONE (attualità) - Nella cerimonia di intitolazione di sabato scorso nessun rappresentante del Comune tuscolano. Eppure quando nel 1582 papa Gregorio XIII promulgò la celeberrima bolla Villa Mondragone era pienamente nell'"agro di Frascati"

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Una cerimonia, attesa e partecipata con la quale, con grande legittimo orgoglio, l'intero Consiglio comunale, ponendo probabilimente riparo a quanto non fatto da tutti i predecessori fino ad oggi, ha dichiarato Monte Porzio Catone città del calendario gregoriano (LEGGI l'articolo di ieri).

Un titolo dovuto e appunto legittimo proprio perché sul proprio attuale territorio comunale la città amministrata da Emanuele Pucci può vantare una delle più sontuose delle ville tuscolane, la Villa Mondragone, scelta come residenza dal bolognese Ugo Boncompagni, papa Gregorio XIII (226° pontefice di Santa Romana Chiesa dal 1572 al 1585). Proprio quella Villa Mondragone - e da qui l'intitolazione dei giorni scorsi - dove Gregorio XIII promulgò la celeberrima bolla "Inter gravissimas" (24 febbraio 1582) di riforma del calendario. Che da allora fu quello che conosciamo oggi.

tecnocasa2cartiglio1E FRASCATI? - Una giornata, quella di sabato 21 ottobre 2017, che resterà negli annali della comunità monteporziana ma che avrebbe meritato molto probabilmente un clamore ancor più ampio ed una veste istituzionale decisamente più vasta di quanto realizzato.

A stupire nel comunicato inviato ieri pomeriggio da Monte Porzio Catone così come in quello di qualche giorno fa è l'assoluta mancanza di riferimenti e di rappresentanti, civili e - pare - anche religiosi di quella che è stata la terra d'origine di Villa Mondragone, ampliata dal 1567 sull'originaria Villa Vecchia nell'"agro di Frascati". Localizzazione, tra gli altri, riportata anche nella celeberrima stampa del Greuter (nel 1620, e dunque quasi 40 anni dopo i fatti di cui trattasi) sopra riprodotta ed il cui cartiglio viene dettagliato qui a destra.

Insomma, quando nel 1582 papa Gregorio XIII (rappresentato qui sotto in un Testone del 1581, coevo ai fatti rappresentati), che attendeva il completamento della Basilica di San Pietro, Villa Mondragone era palesemente e documentalmente nelle strette pertinenze del territorio e della diocesi di Frascati.

Una Villa Mondragone che, tra le altre rilevanze storiche, è anche quella dalla quale - di proprietà dei gesuiti - ad inizio '900 venne acquistato il famoso manoscritto Voynich, ritenuto il libro più misterioso del mondo. Non solo: dall'inizio degli anni '80 di proprietà dell'Università di Tor Vergata, la villa ospita uno splendido esemplare del pendolo di Foucault.

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gregXIIIEppure, tra i tanti relatori ed invitati della giornata di intitolazione (tra cui figura addirittura un consigliere comunale di Rocca di Papa, Comune partner del progetto regionale per la valorizzazione dei Borghi del Lazio), non figura alcun rappresentante dell'Amministrazione comunale di Frascati né tantomeno tra i presenti risulta citato il vescovo della diocesi tuscolana, monsignor Raffaello Martinelli.

Non sappiamo, oggettivamente, se siano stati diramati inviti in tal senso, ma l'assenza di Frascati - quanotmeno co-titolare per territorio, per storia e per amministrazione religiosa su Villa Mondragone - stride decisamente con l'importanza dell'evento.

Parallelamente, colpisce il silenzio dell'Amministrazione comunale di Frascati che pure tra i suoi rappesentanti annovera una donna di cultura come Emanuela Bruni, assessora, che negli anni scorsi molto si è battuta per la riapertura di Villa Falconieri. Dimora assegnata, come noto, all'Accademia Vivarium Novum del professor Miraglia che invece figura tra i partecipanti dell'evento di Monte Porzio Catone.

Molto curioso anche che nell'intera questione, non sia stata coinvolta - a meno di un'omissione nei ringraziamenti - una delle associazioni più attive e "pesanti" del territorio in ambito culturale come l'Associazione tuscolana "Amici di Frascati".

Insomma, qualcosa nell'intera gestione della questione non torna. E probabilmente i frascatani meriterebbero una spiegazione in tal senso.

L'Amministrazione comunale di Frascati, è stata invitata? Se non lo è, perché? La curia è stata invitata? Domande che attendono risposte.

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