ROMA (attualità) - Il suo sguardo è nascosto, il cappuccio della tonaca copre il suo volto oscuro, la testa rivolta verso il Vaticano come a rimproverare la tremenda esecuzione

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Tra ristoranti turistici e vetrine ricercate, campeggia a piazza Campo de' fiori, il Monumento a Giordano Bruno, scultura in bronzo ad opera di Ettore Ferrari, inaugurata nel 1889. La statua si trova proprio nel luogo in cui venne arso vivo il filosofo il 17 febbraio 1600.

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Il suo sguardo è nascosto, il cappuccio della tonaca copre il suo volto oscuro, la testa rivolta verso il Vaticano come a rimproverare la tremenda esecuzione.

Giordano Bruno postulava un universo infinito, coincidente con Dio, contenente infiniti mondi, in una visione panteistica del cosmo. Le accuse verso il filosofo e frate domenicano “Eretico impenitente ostinato” erano molte e gravi all'epoca: negazione della transustanziazione, della Trinità, adesione alla teoria copernicana, la concezione degli astri come corpi animati, l'anima del mondo, la teoria che a un'infinita causa debba corrispondere un infinito effetto (l'universo infinito in quando Dio lo è) e diverse altre. Durante l'ultimo processo non abiurò, ma anzi affermò con assoluto fervore le sue idee.

Proprio come quella di Bruno, la storia della statua fu travagliata: l’ideazione del monumento venne affidata allo scultore Ettore Ferrari (1845-1929) che presentò nel 1879 una prima versione della statua, raffigurante Giordano Bruno in atteggiamento di sfida davanti al tribunale dell’Inquisizione. Il bozzetto però, non venne accettato. Ma la successiva proposta divenne la statua che conosciamo ancora oggi. La posizione delle mani giunte su un libro chiuso rappresentano la sapienza filosofica ma anche la chiusura davanti alla sua filosofia.

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Nel 2000, a 400 anni dalla sentenza di eresia, Giovanni Paolo II ruppe il silenzio sul caso, ancora fonte di imbarazzo e diverbi per la Chiesa.

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Dopo la condanna ratificata da Clemente VIII è stata la prima volta che un pontefice affrontava di nuovo il caso in maniera specifica. La Chiesa esclude ogni 'riabilitazione', come è avvenuto, invece, per il caso Galilei, in quanto tuttora le idee di Bruno restano “anticristiane”. La sua figura, eroica e misteriosa, come la statua che lo celebra e commemora.

La filosofia di Bruno è ancora controversa, discussa, difficile da comprendere per via del suo linguaggio ermetico e simbolico. Le sue opere vengono spesso interpretate in modo ideologico, strumentalizzando le sue parole in contesti odierni, a lui però estranei.

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Il suo carattere indomito, le teorie affascinanti, il rapporto con la magia, la strenua lotta per esprimere le proprie verità e la morte atroce tra le fiamme, lo hanno consegnato alla Storia come martire del libero pensiero.

 

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