Monte Porzio Catone, un paese "chiuso" causa dissesto. Ma non solo

Pubblicato: Domenica, 09 Settembre 2018 - Marco Caroni

MONTE PORZIO CATONE (politica) - Responsabità passate e presenti stanno privando la comunità cittadina di importanti servizi ed istituzioni

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Un paese, una comunità, mortificate da un dissesto finanziario che, uno ad uno, sta tagliando quelli che vengono definiti "servizi non essenziali".

Vale a dire, finora, il traporto pubblico scolastico (LEGGI Monte Porzio Catone: dal trasporto scolastico nel caos ai genitori infuriati. Agli pseudoamministratori), la ludoteca comunale l'Orologio matto, alle soglie dei venti anni di attività (LEGGI Monte Porzio Catone: casse comunali ko, chiude anche la Ludoteca. Dopo venti anni di attività), il museo diffuso del vino (istituzione per la verità mai decollata per come avrebbe potuto) e chissà cos'altro ancora. Come cantava Lucio Battisti: lo scopriremo solo vivendo.

Una comunità mortificata e intristita, oltre le oggettive difficoltà di un paese che da anni risente di una certa marginalità rispetto ad altri centri di aggregazione, anche e soprattutto a livello commerciale, che sta cercando di comprendere - sulla propria pelle - quelli che sono gli effetti del dissesto dichiarato nei mesi scorsi dall'Amministrazione del sindaco Emanuele Pucci (LEGGI Monte Porzio Catone, dichiarato il dissesto finanziario. La vicesindaca Silo: "E' stato inevitabile").

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Insomma, mentre la stampa locale - definita pseudogiornalisti da qualche amministratore o amministratrice in questi giorni - seguiva a distanza e con oggettive difficoltà di comunicazione le vicende monteporziane, Monte Porzio Catone lentamente moriva in quelle piccole o più grandi istituzioni faticosamente costruite nel tempo. Facendo mancare - e qui torniamo al trasporto scolastico e vedremo a cos'altro - anche quei servizi che certamente meno "essenziali", ad esempio, dell'assistenza domiciliare, di alcuni settori dei servizi sociali, della mensa scolastica, ma senza dubbio importanti per le famiglie monteporziane.

La domanda è la seguente: dove finiscono le oggettive responsabilità di chi ha lasciato uno stato economico-finanziario compromesso (in primis la precedente Amministrazione di Luciano Gori) e dove inizia l'effettiva incapacità e inadeguatezza amministrativa degli attuali governanti cittadini?

La verità è probabilmente nel mezzo anche se quel grave difetto di comunicazione degli amministratori, anche e soprattutto agli occhi dei cittadini li rende ancor più responsabili sul piano della gestione del bene comune di quanto probabilmente non siano.

La paradossale, recentissima, vicenda del "Centro commerciale del Pilozzo" (tornato alla ribalta dopo il parere positivo che sarebbe stato rilasciato dalla Regione Lazio al progetto presentato dai privati) è emblematica. Una Amministrazione incapace di prendere una posizione, costretta piuttosto a subire non solo gli attacchi delle opposizioni ma anche a subire di farsi dettare la linea dal partito di maggioranza, il Pd (LEGGI Il Pd di Monte Porzio Catone: "No al Centro commerciale del Pilozzo") ma, cosa ancor più grave, di assumersi l'onere di compiere scelte coraggiose nell'uno o nell'altro senso.

Perché è evidente - ed un semplice quanto assolutamente parziale sondaggio organizzato su Facebook da ilmamilio.it lo sta dimostrando - i cittadini sul tema sono indecisi e confusi.

Ecco: Monte Porzio Catone sta così, causa dissesto e a causa dei tanti, troppi errori del passato e del presente, perdendo anche quelle che erano le certezze di una comunità che sa ancora stringersi, con vigore, alle sue tradizioni (Sant'Antonino su tutti) ma che rischia di diventare una comunità sempre più mortificata.

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