Rocca di Papa: volano stracci e fango, la politica è impazzita e la città dimenticata

Pubblicato: Martedì, 14 Agosto 2018 - redazione politica

crestini7ROCCA DI PAPA (politica) - Scontro Crestini-Calcagni mai così vibrante. Ma è una baraonda dalla quale i cittadini si sentono sempre più lontani

ilmamilio.it

E' uno scontro a tutto campo, con tanti protagonisti, e dal sapore fortemente estivo. Tra tanto fango, tanto veleno (qualcuno finirà anche in mano agli avvocati, c'è da starne certi, perché l'arroganza e gli attacchi personali riportati sui social non finiranno qui), ci sono anche quei pochi cittadini che hanno voglia di leggersi lo scambio di accuse e schifezze varie e che, esausti, gridano "basta".

La nomina in Giunta di Danilo Romei quale assessore ai Servizi sociali ha fatto saltare quel po' di parvenza istituzionale che era una scena politica fortemente compromessa. L'attacco pubblico portato dal sindaco Emanuele Crestini ai suoi ex sostenitori Massimiliano Calcagni (preso da delirio di onnipresenza social e pronto a ribattere curaro in mano a chiunque abbia l'ardire di contraddirlo o di fargli notare alcune discrasie) e Lorenzo Romei (che lasciò quella maggioranza alla quale si era legato dopo aver abbandonato, a sua volta, il Pd) ha scatenato una vera e propria baraonda.

doffiziIn tutto questo - tenersi forte - l'ex Articolo 1-Mdp (ricordate i puristi della sinistra? Bene, in Regione Lazio risono tutt'uno col Pd, così come l'alfiere Daniele Ognibene, ormai spesso in accoppiata con l'assessore Pd Valeriani) rifà capoccella sulla scena politica tentando l'ennesimo rilancio di Elisa Pucci (sostenuta dalla claque mista Pd-ex Mdp) e aggregandosi, all'occasione, proprio a Calcagni e Romei. Come volevasi dimostrare: l'asse del gruppone politico guidato dal silente Bruno Petrolati tenta l'ennesima rimpastata.

Va bene, sta di fatto che all'attacco di bassa fattura del sindaco (LEGGI Rocca di Papa, nomina Danilo Romei: Crestini si scaglia contro Calcagni & C.), Calcagni ha sbottato e non ci ha visto più rispondendo per le rime.

"Egregio signor sindaco - scrive Calcagni in calce all'attacco Facebook sui somari firmato dal sindaco - resto basito dal linguaggio scomposto e poco rispettabile a riguardo di ex membri della maggioranza che attualmente comunque ricoprono cariche istituzionali......anche se in opposizione, capisco bene la sua non riconoscenza ma si ricordi bene che se lei ad oggi è il primo cittadino gran parte del merito è il nostro che per volere del popolo ha riposto la propria fiducia anche e soprattutto in noi...............ci spieghi lei come mai per l’ennesima volta ha scelto un assessore bocciato dai cittadini siamo all’inverosimile ciò che è riuscito a fare in questa medesima circostanza ha dell’allucinante è riuscito a disobbedire al volere del popolo si ricordi il voto degli elettori è SOVRANO lei così facendo ha calpestato i diritti costituzionali dei nostri concittadini con quale coraggio e soprattutto con quale faccia girerà indisturbato per la città di Rocca di Papa dopo l’ennesima forzatura dittatoriale che rimarca per filo e per segno la sua legislatura......come Presidente del consiglio comunale ed in qualità di garante della medesima istituzione chiedo vivamente una folta rappresentanza di cittadini roccheggiani al prossimo consiglio comunale in aula consigliare nella quale ogni proposta di delibera e delega acquisiscono l’ufficialità".

Tutto d'un fiato. Profusione di puntini di sospensione a parte (buona norma detta che ne bastino 3, ma insomma, non siamo qui a sottilizzare), Calcagni poi si è messo a fare a sportellate con tutti quelli che hanno osato contraddirlo, in particolare con la consigliera di maggioranza Laura Fico che, ne siamo certi, avrà conservato con cura alcune allegre considerazioni pubbliche del suo ex collega di maggioranza.

 

 

 

 

 

 

 

Su un punto v'è assoluta certezza: lo stipendio di Calcagni da presidente del Consiglio, certamente pagato dai cittadini di Rocca di Papa al pari degli altri, è saldissimo. La figura di Calcagni, come noto, non prevede sfiducia.

Curiosissime appaiono poi alcune definizioni come "prostituzione politica" tanto in voga in queste ore e pronunciate poi da chi dovrebbe guardare nel proprio armadio prima di sbirciare in quello altrui. Ma ormai è un tutti contro tutti.

Lo scenario che ne esce è deprimente. Zero discussione sulla città, che pure avrebbe di che essere accudita ed amministrata ed un continuo sputarsi fango che - stando così le cose in Consiglio comunale - con questi numeri non porterà a clamorose novità a stretto giro. Oggi come oggi, forte di sostegni trasversali, Crestini è numericamente saldo.

Poco importa se poi la città è ormai distante anni luce dalle beghe di bottega della politica locale, se i problemi da risolvere sono sempre gli stessi (antenne ed abusivismo su tutti, ma anche il muro di via Frascati) e se del regolamento di conti infinito figlio di una scena politica completamente compromessa (fatti pochissimi salvi) ai cittadini non frega un bel nulla.

 

Ultima modifica ore 10,39