Colonna: morì di freddo fuori alla casa di cura. Chiesto il rinvio a giudizio per amministratrice e operatrice

Pubblicato: Giovedì, 26 Luglio 2018 - redazione cronaca

COLONNA (cronaca) - Vittima un 78enne romano trovato agonizzante il 29 novembre 2017 e morto all'ospedale di Frascati

ilmamilio.it - nota stampa

Morì di freddo fuori dalla casa di riposo alla quale era stato affidato. La tragedia risale al 29 novembre 2017 presso una clinica di Colonna: vittima un ospite romano di 78 anni. La Procura contesta gravi lacune nella vigilanza notturna

La prima, in violazione dell’articolo 11 della Legge Regionale 41/2003 e dell’autorizzazione rilasciata dal Comune di Colonna, “non garantiva la presenza nella struttura di figure professionali qualificate in relazione alla tipologia del servizio prestato e, in particolare, ometteva di impartire disposizioni e di vigilare sulla loro esecuzione al fine di evitare che i pazienti non autosufficienti potessero allontanarsi da soli dalla struttura medesima”.

La seconda “si distraeva dal controllo del monitor non accorgendosi che, tra le ore 23.43 e le ore 23.51, il paziente usciva dalla sua stanza, scendeva al piano terra e, dopo aver percorso il vialetto di accesso usciva dal cancello – inopinatamente aperto a quell’ora di notte – e abbandonava indisturbato la Casa di cura”.

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Con queste motivazioni il Pubblico Ministero della Procura di Velletri, dott. Antonio Verdi, a conclusione delle indagini preliminari del procedimento penale per il decesso di A. L., 78 anni, di Roma, ha chiesto il rinvio a giudizio, rispettivamente, per la 57enne amministratrice unica della casa di Colonna, e la 44enne operatrice che quella notte era addetta alla vigilanza notturna degli ospiti e dotata, a tale scopo, di un impianto di video sorveglianza. Le due imputate devono rispondere del reato di omicidio colposo in concorso. E in relazione alla richiesta di emissione del decreto che dispone il giudizio, firmata dal Sostituto Procuratore il 5 luglio, il Gup del Tribunale di Velletri, dott. Giuseppe Boccarato, ha fissato per il 27 febbraio 2019, alle 10, l’udienza preliminare: un primo risultato importante per i familiari della vittima e per Studio 3A, che li assiste.

La tragedia aveva destato unanime sconcerto. L’anziano lo scorso anno aveva subito due ictus, a luglio, con ricovero all'ospedale Vannini di Roma, e in ottobre, con successiva degenza all'ospedale Casilino. Fisicamente si era un po' ripreso ma, tra le conseguenze causate dalla grave patologia, vi era anche il disorientamento nel tempo e nello spazio e il disturbo della memoria. Avendo tassativo bisogno di supporto e sorveglianza 24 ore su 24, i suoi cari il 7 ottobre lo avevano ricoverato in una struttura attrezzata quale la casa di cura Villa delle Querce di Nemi e poi, per esigenze familiari, il 27 novembre lo avevano spostato, appunto, nella casa di riposo di Colonna.

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Ma durante la seconda notte di ricovero, quella tra il 28 e 29 novembre, l'anziano si è svegliato e, disorientato, ha preso a vagare. Il problema è che non è rimasto all'interno della clinica ma se n’è uscito come niente fosse, senza che nessuno degli addetti si accorgesse di nulla e senza trovare ostacolo alcuno nelle porte e nei cancelli, privi di allarme e perfino aperti. E una volta fuori, non è più riuscito a raccapezzarsi. Quando gli operatori, solo al mattino, non trovandolo nella sua stanza e nella struttura, hanno dato l’allarme e si sono messi a cercarlo, ormai era tardi: l'hanno rinvenuto in un'area verde nelle vicinanze della struttura, ormai ridotto in fin di vita dal freddo della notte, e a nulla è valsa la corsa disperata verso l'ospedale di Frascati, dove alle 9.07 dello stesso 29 novembre è mancato.

Il decesso – conferma il Pm nel provvedimento sulla scorta della consulenza medico legale del dottor Filippo Milano, a cui è stato affidato l’esame autopticosi verificava perché l’anziano, già affetto da gravi patologie cerebrali e cardiovascolari, trascorreva la notte al freddo notturno invernale, ovvero in condizioni meteorologiche caratterizzate da temperature molto basse che favorivano l’insorgere di una insufficienza cardio-circolatoria quale epifenomeno di un evento ischemico acuto”.

Sulla base della notizia di reato trasmessa dalle forze dell'ordine, la Procura di Velletri, per il tramite del Sostituto Procuratore, dott. Antonio Verdi, aveva quindi aperto un fascicolo penale per omicidio colposo, inizialmente contro ignoti, e disposto l'autopsia e l’acquisizione dei video delle telecamere interne della clinica, uno degli elementi decisivi, unitamente alle altri accertamenti sull’organizzazione del lavoro della casa di riposo, che hanno portato prima all’iscrizione nel registro degli indagati e poi alla richiesta di rinvio a giudizio per le due imputate.

Si tratta di una prima, importante risposta per i familiari della vittima i quali, per fare luce sul gravissimo episodio e ottenere giustizia, attraverso il consulente personale Angelo Novelli, di sono affidati a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato Marco Frigo, del Foro di Padova. Con l’auspicio che questa svolta sul fronte penale sblocchi la situazione anche sul versante civile, visto che finora la Casa di Cura non si è neppure degnata di rispondere alle richieste delle coperture assicurative e di risarcimento presentate da Studio 3A, sottraendosi ad ogni confronto con le persone offese.