Utilitalia: “Per rinnovare la rete idrica nazionale occorrerebbero 250 anni”

Pubblicato: Mercoledì, 02 Agosto 2017 - redazione

ITALIA (cronaca) – L’impossibilità di agire su ogni settore porta a un cambio di strategia

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L'esigenza, non più rinviabile, di definire al più presto una Strategia Idrica Nazionale (SIN)". Lo ha detto in un comunicato Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia (la federazione che riunisce i gestori dell'acqua dell'energia e dell'ambiente).

Valotti ha chiesto nella sostanza di assumere un impegno decennale, definendo un Piano di investimenti di ampio respiro e di priorità, immaginando un assetto industriale del settore che valorizzi operatori efficienti e competenti, educando cittadini ed imprese ad un uso responsabile del bene acqua. “Colpisce l'illusione – dice - di risolvere con misure urgenti problemi di natura strutturale e che hanno radici profonde".

In Italia (secondo la federazione) ci sono 425 mila km di rete. Con gli allacci si arriva a 500 mila km. Il 60% delle rete nazionale è stato posato oltre trenta anni fa e il 25% supera i cinquanta anni, soprattutto nell’entroterra e nei  borghi. Il tasso nazionale di rinnovo è pari a 3,8 metri di condotte per ogni km di rete: a questo ritmo occorrerebbero oltre 250 anni per sostituire l'intera rete. Un’enormità inaccessibile se si pensa che gli interventi, da ora in poi, dovranno essere urgenti, sostenibili, mirati.

Utilitalia, a tal proposito, ha disegnato una mappa delle buone pratiche applicate in varie zone del nostro paese: geolocalizzazione degli interventi delle squadre idriche, telecontrollo delle reti, tecnologie satellitari per la ricerca delle perdite idriche, mappatura delle reti sotterranee, 'ri-uso' dell'acqua, valorizzazione dei fanghi post-depurazione.

5 miliardi all'anno la spesa ipotizzata per adeguare e mantenere la rete idrica nazionale. Attualmente ci si attesta a 32-34 euro per abitante all'anno. La media europea è di cento. E’ necessario uno sforzo elefantiaco, ma necessario. Questa estate, particolarmente afosa, ha dimostrato che non si può più perdere tempo. Ogni giorno di riflessione e poca azione è un passo in più verso il baratro, specie nelle zone più a rischio.