Consiglieri comunali? Ma anche no. La fuga dalle Aule del popolo e dalla politica
Pubblicato: Mercoledì, 02 Agosto 2017 - Giorgio CapponiGROTTAFERRATA (politica) - Dimissioni in massa ed assemblee degli eletti senza grande spessore collettivo. L'effetto di una deriva che preoccupa
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Il caso di Grottaferrata è eclatante ed ha pochi eguali ma è comunque indicativo di uno scollamento ormai sempre più ampio tra la vita reale e la politica ed i "politicanti".
Nel giro di tre settimane, ben 6 consiglieri comunali su 16 hanno alzato i tacchi ed hanno lasciato l'Aula: in 2 casi si è trattato di una "promozione" in Giunta (Francesca Rocci e Luciano Vergati), in altri 4 invece (ovvero un quarto degli eletti...) si è trattato di scelte personali, incompatibilità o scelte legate a ragionamenti di partito e politici. Questo significa che gli elettori (già pochi per la verità) che l'11 giugno si erano recati alle urne, hanno eletto ben 6 persone che in Consiglio oggi non ci sono.
Il caso di Grottaferrata è emblematico della complessa e rischiosissima fase che stiamo vivendo. E basta far un giro nelle Aule consiliari dei Comuni castellani per rendersene conto.
Maggioranze come quelle di Monte Porzio Catone, di Rocca di Papa ed oggi di Grottaferrata e Frascati, solo per citare gli esempi più recenti, sono formate - fatta eccezione per qualche elemento - da rappresentanti senza esperienza e, nella maggior parte dei voti, relegati ad essere semplici alzatori di mano. Basterebbe seguire uno dei Consigli comunali dei Comuni sopra citati per rendersi conto degli interventi in Aula che farebbero impallidire personaggi di ben altro spessore che hanno calcato le medesime scene.
COSA E' SUCCESSO? - L'analisi è complessa ma proviamo a dare qualche spunto, con tre parole chiare: rimborsi, rottamazione, fame. Tre parole semplici all'interno delle quali si cela la sostanza del fenomeno
Da quando sono stati tagliati, nei Comuni piccoli, i rimborsi ai consiglieri comunali, il pur non banale compito dell'eletto è stato svilito e reso possibile a coloro che non hanno proprio un lavoro (per lo più giovani e giovanissimi), quelli che hanno un lavoro da libero professionista, quelli che già operano in ambito politico o comunque coloro che hanno tempo da dedicare. Chi ha altro da fare, insomma, senza un minimo di riconoscimento, rimane oggi lontano, lontanissimo dalla politica attiva, tanto più quella amministrativa che richiede impegno, anche sedendo tra i banchi dell'opposizione. Un gran bel risultato.
Rottamazione è stata la parolina magica in voga per parecchi anni ed ancora col proprio fascino. L'effetto è stato che anche una classe di 45-50enni è stata percepita come "passata" e destinata a cedere la mano ai più giovani. Quando e ripetutamente, in campagna elettorale, il giovane Matteo Angelantoni a Frascati attaccava il candidato sindaco avversario Pagnozzi puntando proprio sulla "freschezza" della gioventù cavalcava esattamente questo tema. Solo che giovinezza ed esperienza (che significa anche autorevolezza, capacità ed un buon mix di scaltrezza e umiltà) raramente vanno a braccetto, soprattutto quando il giovane non ha accanto qualcuno in grado di farlo crescere ed ha anzi alle sue spalle un "esperto" che, rottamato, tenta di muoverlo come un burattino. E senza più lo straccio di una scuola di partito, qualunque essa sia, è difficile davvero pretendere di più.
E così la fame, sia essa fame di potere, di successo, di protagonismo o semplice fame di "fare carriera politica" diventa una delle molle più banali e più diffuse che spingono ancora molti a candidarsi. Solo che molti di coloro che decidono di "scendere in campo" il gioco neanche lo conoscono e quando nella migliore delle ipotesi si ritrovano in Aula finiscono per sbadigliare tra una chattata ed una schermata di tablet. Tanto che sono folte le schiere di coloro che, per un motivo o per l'altro, dopo un'esperienza in Consiglio hanno ben preferito di non ritentare l'impresa. Tra i giovani vengono in mente i casi di Riccardo Tocci, Chiara Stirpe e Giovanni Curcio a Grottaferrata, di Chiara Fasolino a Frascati, di Luca Santangeli a Rocca di Papa. Per ognuno un'esperienza in Aula e poi, per lavoro, per motivi personali o per altro, l'addio.
Che qualcuno si candidi con eccessiva leggerezza pensando chissà cosa o di ottenere nel brevissimo periodo chissà quale utilità?
FUGA DALLE AULE - Ecco insomma che la fuga dalle Aule è servita anche perché la fame di cui sopra in pochi riescono a soddisfarla. L'effetto è dunque che chi non raggiunge lo scopo - altro male del secolo, soprattutto nelle generazioni più verdi quello del "mordi e fuggi" e del "tutto subito" - si dà alla fuga. A gambe levate. Figurarsi poi per quelli che pensano che l'ingresso in Aula possa portare chissà quali benefit se non un briciolo di notorietà, qualche formalismo ma anche tanto studio e tanto lavoro. In teoria per il bene pubblico.
Viene in mente quella scena dell'"Attimo fuggente" in cui il professor Keating (Robin Williams) porta i suoi nuovi alunni di fronte alle foto delle classi del passato: "Cogliete l'attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita", dice Keating cercando di far leggere ai suoi ragazzi gli sguardi dei ragazzi che furono.
Ecco: c'è da chiedersi quanti di coloro che oggi siedono nei Consigli comunali di più recente costituzione (ma il discorso vale anche più in generale) siano consapevoli del proprio ruolo, del proprio compito e perché no delle proprie ambizioni. Chi è destinato a lasciare il segno?
Commenti
basta. chi ha dato e chi ha dato anche molto, dopo due mandati o dieci anni di frequentazione comunale deve andare via e lasciare il posto ad altra generazione. chi lo decide? i partiti o i movimenti che debbono rinnovarsi nelle idee e nei comportamenti.
in questi mesi sono state tante/TROPPE le parole usate, sono servite a coprire la quantità abnorme di pensieri CATTIVI dei CINICI
se si pensa male parla peggio !
se a questa quantità artefatta di parole dei CINICI&CINICI aggiungiamo il SILENZIO assordante&indecente del neo consigliere del moV 5 stelle=nessuna-parola-nessuno-pensiero!!!
a cosa serve essere un consigliere del moV 5 stelle in assenza di pensieri&parole ?
un'altra surroga in vista ? magara ! meglio subito che MAI !
ringraziarlo perché ci ha svelato il cinico retropensiero del suo CITATO&LODATO civico&cinico generale sulla distribuzione delle deleghe.Cittadino&redazione se non lo sai SALLO !
Scuola G. FALCONE=S.CUORE=la più indecente operazione patrimoniale della storia.
Una scuola NON scuola STRApagata perché residenziale!
gli artefici sono presenti tra NOI, LORO, ESSI & company
ORA se l'eletto CINICO avesse in campagna elettorale detto cosa avrebbe deciso x il S.Cuore...TANTI dei SUOI CINICI lo avrebbero abbandonato ? Sì !
Se NON li avesse onoratiONOROSAMENTE con le degeghe, lo avrebbero sostenuto sull'argomento S.Cuore ? NO !
20 anni + mln di € x una SCUOLA non SCUOLA
cittadini non fatevi infinocchiare!!!
trasparenza e onestà.
le capacità si imparato, nessuno è nato imparato, con gli errori si impara.