A Frascati donare sangue non si può. Il Centro raccolta del "San Sebastiano" chiuso fino a settembre

Pubblicato: Domenica, 08 Luglio 2018 - redazione attualità

cartello raccoltasangueFRASCATI (attualità) - Nonostante le promesse ecco la serrata. E l'Amministrazione si ostina a non concedere i locali di via Matteotti all'Avis. Fiasco: "Mastrosanti senza autorevolezza e senza potere"

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Una vicenda che ha dell'assurdo e per la quale non si riesce a mettere un punto. Inspiegabilmente.

Non bastasse l'ingiustificata perdurante manfrina delle Amministrazioni comunali cittadine che si ostinano a non concedere all'Avis di Frascati i locali ex Cup di via Matteotti, ecco l'ultimo schiaffo ai donatori di sangue tuscolani.

Il Centro raccolta sangue riattivato lo scorso 28 ottobre 2017 presso l'ospedale "San Sebastiano" e gestito dalla asl Rm6 resterà chiuso fino al prossimo settembre. Questo recita il cartello esposto sul posto e presso la stessa sede dell'Avis di Frascati.

"E' vergognoso che i donatori di sangue di Frascati non abbiano un proprio punto di raccolta sangue. E' incredibile come il nostro sindaco Mastrosanti sia stato ancora una volta ignorato dal direttore generale della Asl a dimostrazione di mancanza di peso, potere ed autorevolezza", attacca durissimo il consigliere di minoranza Mirko Fiasco.

Una storia infinita quella dei rapporti tra Asl, Comune di Frascati ed Avis: una storia che ha dell'assurdo. 4 Amministrazioni comunali, compresa quella commissariale, non sono state in grado di concedere all'Avis i locali di via Matteotti nei quali, a proprie spese, l'Associazione volontari del sangue vuole realizzare il proprio centro di raccolta. Una vicenda che si trascina da anni e che in momenti come questi, nei quali per ben 3 mesi il Centro raccolta pubblico resta chiuso presumibilmente per mancanza di personale, appare quantomai assurda.

Una vicenda dalla fortissima connotazione politica nella quale però, paradossalmente, è quasi impossibile distinguere gli "amici" dai "nemici". Difficile però credere che il sindaco Mastrosanti, che pure aveva a lungo sponsorizzato proprio la struttura ospedaliera per concederla in utilizzo anche all'Avis (modalità a quanto pare non possibile però), possa gestire una situazione per la quale in occasione di uno degli ultimi Consigli comunali parlando di Avis avrebbe avuto modo di dire come l'associazione avrebbe fatto "mercimonio di sangue" raccogliendolo e vendendolo alle Regioni.

Un paradosso nel paradosso. Una questione senza né capo né coda nella quale a rimetterci sono solo i donatori. E coloro che attendono il sangue delle donazioni.

Perché, è bene ricordarlo a tutti i protagonisti di questa vicenda, mercimonio o meno, donare sangue salva una vita.

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