Ariccia, domenica 8 luglio: le più famose melodie partenopee a Palazzo Chigi con Pino Jodice e gli Sfaccendati

Pubblicato: Sabato, 07 Luglio 2018 - Luca Priori
ARICCIA (attualità) - Intervista al Maestro

ilmamilio.it

Mancano poche ore alla reunion dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e l’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani. Oltre 60 elementi per un progetto costituito dalla rielaborazione jazzistica di alcune tra più indimenticabili melodie della tradizione classica partenopea. Un’iniziativa dall’alto spessore artistica, sotto la direzione del Maestro Pino Jodice con la benedizione dell’Accademia degli Sfaccendati e del Comune di Ariccia.

Ilmamilio.it è andato ad intervistare il Maestro Pino Jodice.

 
Da dove ha origine il progetto musicale del concerto?
“Il progetto Napoli in Jazz è nato più di 30 anni fa proprio rielaborando per piccoli organici alcune composizioni, villanelle di Roberto De Simone.
In seguito nel 2010 attraverso la collaborazione con il Maestro mettiamo su CD(Il Tango da Napoli a Buenos Aires - Giuliana Soscia & Pino Jodice Quartet) io e mia moglie Giuliana Soscia una prima Suite, che avevo arrangiato precedentemente per altri organici,  tratta da alcuni brani della Gatta Cenerentola rielaborati jazzisticamente e portiamo in giro per il mondo questo CD. Da qui l’idea di allargarlo per orchestra Jazz”.
 
Com'è nata l'idea di coinvolgere la Sinfonica Abruzzese?
“Dopo l’esibizione con la ONJ Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani al Pescara Jazz Festival del 2017 con un altro programma il Direttore artistico del Pescara Jazz il Maestro Angelo Valori mi chiama per invitarmi a scrivere e partecipare ad un progetto con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e un trio jazz che da quest’anno ha aperto a repertori diversi dal mondo classico ma di contaminazione con il jazz e altre musiche. A questo punto mi viene l’idea di coinvolgere anche la ONJ per condividere con loro una esperienza incredibile da fare facendo suonare due grandi orchestre insieme formando così una unica grande Orchestra ritmico-sinfonica di più di 60 musicisti. Il progetto Napoli in Jazz mi sembrava un progetto di grande interesse e per tutti, In quanto vengono eseguite musiche di una bellezza disarmante e di grande popolarità il tutto rivisitato jazzisticamente, portandolo di conseguenza in una direzione culturalmente elevata. Melodie indimenticabili rivestite di Jazz con orchestrazione sinfonica. Un organico, visti i costi elevati di una tale compagine orchestrale, di difficile e rara realizzazione. Devo dire che questo evento in Italia è davvero straordinario e unico nel suo genere”.
 
Per quale ragione ha deciso di coinvolgere l'Orchestra Jazz e qual è l'importanza di questo progetto per la crescita dei giovani musicisti?
“L’orchestra rappresenta per me il massimo dell’espressione musicale e un modello di socializzazione e formazione per i giovani musicisti.
Suonare in orchestra è stato per me formativo e umanamente fondamentale per la mia crescita professionale. Una delle ultime collaborazioni che ho fatto è stata quella con l’Orchestra Sinfonica e coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la PMJO ( Parco della Musica Jazz Orchestra, ultimo concerto come orchestra residente….)dirette da Wayne Marshall, con l’esecuzione dei Sacred Concerts di Ellington e la Swing Symphony di Marsalis, ed è stata per me di una emozione indescrivibile…pensando a questo ho ritenuto che far partecipare ad un concerto con questo organico, giovani talenti provenienti dai Conservatori di tutta Italia, sarebbe stata una grande esperienza dal punto di vista didattico ed emotivo. Per questo ringrazio Il MIUR, il Conservatorio di Musica G.Verdi di Milano(il DirettoreCristina Frosini ovviamente), dove insegno da 4 anni ormai e dove ha la residenza artistica per 3 anni la ONJ, La direzione artistica e presidenza  del Pescara Jazz Festival(Angelo Valori), L’ISA Istituzione Sinfonica Abruzzese(nella persona del Direttore artistico, Ettore Pellegrino e della Presidenza generale) per aver reso possibile questo magico incontro con due grandi realtà musicali di elevato spessore artistico. Sono sicuro che tutti quanti ricorderanno per tutta la vita questa meravigliosa esperienza che contiene alla base una grande apertura  per una orchestra classica nell’affrontare una scrittura poco convenzionale(Jazz) e nell’accettare nel loro mondo ca. 30 musicisti di jazz di grande talento e davvero giovani… Sono davvero grato e onorato di questa collaborazione e della fiducia ricevuta dalle Maestranze sopra citate. Spero possa ripetersi in futuro e portare soprattutto all’estero questo progetto davvero unico nel suo genere e che rappresenta l’Italia nella sua massima espressione artistica”. 
   
 
Un commento sulle sue prestigiose collaborazioni?
“Collaborare con organici ampi come quello di  questo concerto in Italia è abbastanza raro e quando capita diventa un evento unico e straordinario appunto…all’estero invece rappresenta la normalità… e non è importante essere famosi per essere chiamati a collaborare con orchestre e artisti stranieri quanto essere in grado di saper affrontare le difficoltà di una scrittura per questo tipo di organici. Questa scrittura per me è diventata familiare in quanto ho esercitato professionalmente per circa 20/25 anni in orchestra la professione di pianista, arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra. Questa mia versatilità è stata molto apprezzata in Italia e all’estero e mi è stato possibile scrivere e suonare per artisti del calibro di Gary Burton, John Scofield, Bradford Marsalis, Mike Stern, Richard Galliano, Bob Brookmayer, Bill Holmann, Paolo Fresu, e tanti altri…Una esperienza che mi ha permesso di capire più a fondo,  di sperimentare la scrittura orchestrale e di conseguenza migliorarla sempre di più. E’ quello che auguro a tutti miei allievi di Composizione jazz e a tutti quelli che come me sono curiosi e felici di condividere la conoscenza…”.